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Primo tema del forum dei giovani: violenza, emarginazione e razzismo

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : mercoledì, 11 marzo 2009

Avviamo il forum gestito dai giovani, aperto a tutti i giovani. Anche l'Informagiovani del Comune locale collabora all'esperienza con il Circolo culturale Pertini, Elbareport, Elbacomunico e le scuole, per sviluppare il dialogo tra i ragazzi su tematiche socio-culturali, in modo libero. Virginia Campidoglio, universitaria, coordinatrice del forum, ha scelto la prima tematica di grande attualità suggerita da certi fatti di cronaca eclatanti, che recentemente hanno scosso l'opinione pubblica. Invitiamo a partecipare al forum scrivendo alle seguenti e-mail e prossimamente gestiremo un incontro dibattito sul tema, coinvolgendo uno o più esperti. Previsti anche riconoscimenti per i giovani che parteciparanno intensamente o con messaggi particolarmente significativi. Se qualche ragazzo/a preferisce può intervenire nel forum con un nome di fantasia; la sua reale identità sarà tutelata e nota solo ai gestori dell'iniziativa. Se possibile ogni scuola nomini vari studenti referenti del forum. scrivere per intervenire nel forum a: info@circolopertinielba.org ; ig@comune.portoferraio.li.it Puoi clickare anche sul banner del circolo Pertini, in fondo alla pagina di Elbareport PRIMO TEMA DEL FORUM DEI GIOVANI ITALIA: CRESCONO VIOLENZA, EMARGINAZIONE E RAZZISMO? “Avevano trasformato una bomboletta spray come lanciafiamme per adoperarla contro ragazzini bengalesi. E' accaduto a Roma, dove alcuni teppisti non gradendo la presenza di questi ragazzi nel quartiere Esquilino dopo averli minacciati e picchiati, hanno addirittura tentato di bruciarli.” “Tre ragazzi, 29 e 19 anni i più grandi, e 16 il più piccolo, hanno confessato di aver bruciato un barbone nella stazione di Nettuno. Dopo una notte di sballi, di alcol e droga, hanno avuto l'idea al distributore di benzina. Si sono procurati una tanica e sono andati in giro "alla ricerca di un barbone". Ora sono accusati di tentato omicidio in concorso.” Il 2009, seppure sia iniziato da pochi mesi, ci ha già abituato ad una cronaca colma di odio ma sopratutto d'ignoranza. Gli articolo riportati sono solo alcuni tra quelli che sono usciti sui giornali nazionali. L'opinione pubblica ha definito questi fatti “atti di odio razziale”, ma qualcuno si è chiesto se sia vero? I ragazzi che hanno compiuto il barbaro gesto nella stazione di Nettuno hanno dichiarato che non avevano l'intenzione di compiere un atto di razzismo, ma che il loro gesto è stato dettato solo dall'euforia causata dall'assunzione di droghe e alcol. Questo non costituisce minimamente un'attenuante, ma sarebbe stato giusto diffondere questa dichiarazione con la stessa insistenza con cui era stato detto che l'atto era stato mosso da un sentimento razzista, dato che la vittima era di nazionalità indiana. La violenza nel nostro Paese è in continua crescita ma ogni fatto deve essere analizzato e considerato in modo individuale, senza generalizzare come se i crimini si potessero facilmente dividere in categorie, come se lo stupro fosse solo misoginia o se l'aggressione ad uno straniero fosse sempre e solo razzismo o xenofobia. Queste notizie, riportate con superficialità e in modo sempre meno obiettivo, ci stanno facendo acquisire l'idea che l'Italia sia un Paese razzista, in cui vige il disprezzo in ogni ambito sociale e ad ogni livello. Sentendo il diffondersi di questa opinione, ho pensato di andare a cercare sul vocabolario il significato di questo termine ormai consumato da giornali e televisioni e ho trovato questa definizione: RAZZISMO= Atteggiamento di disprezzo e intolleranza verso determinati individui o gruppi, basato su pregiudizi sociali radicati. Noi tutti, come Italiani, ci dovremmo sentire chiamati in causa, dato che ciò che l'opinione pubblica ci propina, è l'idea che nel nostro Paese le relazioni sociali si basano su pregiudizi sociali radicati. Gli atti di violenza, sopratutto la violenza di strada, sono spesso compiuti da persone ignoranti, da persone che non rappresentano la collettività ma piuttosto una minoranza. I loro gesti risuonano per la loro atrocità, ma il fatto stesso che se ne continui a parlare indica che non sono normali, che le persone che li compiono non sono e non devono essere considerati il cittadino italiano medio! Personalmente credo che se non ci soffermiamo ad analizzare e a cercare di individuare i contesti e gli artefici di ogni atto criminale, allora diventeremo tutti complici di questi individui che cercano di celare il proprio disagio e la propria inadeguatezza dietro la collettività. In Italia il razzismo non è un fenomeno nazionale, ma potrebbe diventarlo semplicemente per paura o per il fatto che chi riporta le notizie si ostina a chiudere tutto dentro delle grandi scatole con una piccola etichetta. Cosa pensi delle condizioni sociali del nostro paese? Siamo davvero un paese di razzisti? Da dove deriva tutta questa violenza?


virginia campidoglio circolo pertini

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