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Il cielo è rosso

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : mercoledì, 06 agosto 2003

Cari lettori Abbiamo deciso alla fine di uscire anche stasera, al termine di una delle giornate più nere per la storia dell’Isola e mentre si sta consumando un disastro ambientale con pochi precedenti nella storia elbana, e di uscire con un giornale “normale”. Lo abbiamo fatto per non dare ai farabutti che hanno bruciato la nostra terra la soddisfazione di aver interrotto anche la continuità di questo foglio elettronico. Anche se non ci leggono, anche se non sanno che esistiamo questa soddisfazione non gliela vogliamo dare. Il cielo in questa notte portoferraiese è rosso e Matteo che ha due anni, ripete quello che ha detto sua nonna guardando dal balcone e dice più volte giocando: “Il cielo è rosso”. I farabutti hanno rapinato lui che non lo sa, dei castagni che non vedrà, e che erano nati prima del nonno del nonno di suo nonno. Dovevamo iniziare questo giornale, ovviamente, nel segno del fuoco: scrivere ancora una volta delle fiamme che hanno massacrato l’Elba cosi come abbiamo fatto quasi ininterrottamente nelle ultime 24 ore, con un pezzo in cui, come si usa dire, “si faceva il punto”. Abbiamo deciso invece di fare diversamente di proporvi cioè tutti gli “aggiornamenti” che abbiamo scritto in queste ore, appunti, forse ripetitivi pieni di errori, precisazioni, contraddizioni ma che crediamo siano serviti a chi ci ha seguito a far capire una situazione che si stava evolvendo, tra fatica, speranze di cavarsela e delusioni, verso una piccola grande tragedia ambientale. Pubblicheremo e poi continueremo a seguire gli eventi finchè ci sarà possibile, e conserveremo questa storia, perché sia lei un giorno a spiegare a Matteo, che quella sera del 6 agosto 2003 il cielo era rosso sì, per il fuoco, ma anche e per la vergogna di non precipitare in testa a quelli che lo avevano appiccato. (le foto che corredano questo articolo sono state scattate da Alex Beneforti) "E' un rogo spaventoso che corre il rischio di essere il peggiore di quelli che abbia mai visto .. mai visto bruciare alberi alti con questa velocità.." E chi ci ha detto queste parole al cellulare di incendi ne ha visti parecchi, come volontario della Protezione civile. Il caldo eccezionale di questi giorni è stato evidentemente un formidabile alleato per gli incendiari. Le notizie che ci arrivano sono molto preoccupanti, sarebbero andati persi alberi secolari in particolare i castagni delle pendici del Capanne il fronte del fuoco corre per chilometri dalla torre di S.Giovanni fin sopra Cavoli avanza su pendii scoscesi per molti tratti assolutamente impraticabili. Brucia anche la zona dei caprili di Piane al Canale. Non abbiamo notizia al momento di danni a persone o manufatti anche se sembra che non siano poche le abitazioni fatte sgombrare precauzionalmente. Ci dicono che tutte le unità impegnate sono soggette ad un lavoro massacrante. E ci sono ancora quasi due ore di notte da smaltire prima che possano essere messi in linea di volo i mezzi aerei, gli unici in grado di abbattere le fiamme in queste condizioni. A circa 6 ore dall'inizio dell'incendio la situazione rimane molto grave secondo le notizie che ci giungono il fuoco ha devastato tra le altre le zone di boschive di pregio come il Moncione e Valle Grande. Dovrebbero essere state fatte temporaneamente abbandonare dai loro ospiti due strutture residenziali come Le Caviere (presso S.Piero) e Le Formiche (presso Cavoli). In molti punti del chilometrico fronte dell'incendio, le fiamme hanno preso a discendere le valli avvicinandosi pericolosamente alle abitazioni, e molti degli operatori impegnati sono costretti a dedicarsi alla messa in sicurezza delle persone. E' il caso di Valle Buia, sopra Seccheto da cui proprio in questi minuti si stanno evacuando gli abitanti della zona più in quota. E' molto probabile che quello di questa notte sia uno dei peggiori, se non il più devastante in assoluto, tra gli incendi che hanno colpito l'Isola d'Elba negli ultimi anni. Questa volta è probabile che l'area percorsa dalle fiamme debba computarsi in centinaia di ettari di vegetazione perduti. Un danno ambientale incalcolabile. Intorno alle ore 6 di mercoledì sono arrivati sulle fiamme elbane due Canadair e tre elicotteri e tre elicotteri attrezzati che hanno preso a martellare dal cielo il lunghissimo fronte del fuoco con le loro bombe d'acqua. Un aiuto indispensabile per le squadre a terra sottoposte durante tutta la nottata ad un lavoro massacrante. Ma la tensione non si allenta perchè, come ci dicono concitatamente quelli che sono a fronteggiare le fiamme sul posto "Ci sono continuamente riprese delle fiamme in zone dove erano già state spente" e letteralmente ancora ci dicono "..ci sono stati un casino d'inneschi!". Sembrerebbe quindi che ci sia stata messa in atto un'offensiva senza precedenti da parte degli incendiari. La situazione permane particolarmente critica, ci dicono, alle Macinelle e a Piane al Canale, soprattutto preoccupa ancora Vallebuia. Le stime di quanta vegetazione anche pregevolissima è andata in fumo diverge poco, tutti sono convinti che il bilancio finale dei danni supererà la spaventosa cifra di 1000 ettari di territorio percorsi dalle fiamme, un vero e proprio disastro ecologico. Cancellati per le generazioni viventi e per alcune che seguiranno degli splendidi castagneti sulle pendici occidentali del Monte Perone. "Il comandante dei Vigili del Fuoco dell'Isola d'Elba Marco Gulinelli conferma quanto ci hanno detto fino ad ora: "L'opera di spegnimento procede ma con estrema lentezza, la vastità del fronte delle fiamme e i pendii scoscesi, impercorribili favoriscono le "ripartenze" in zone dove le fiamme erano già state abbattute. Hanno dato fuoco "a fare male" - dice Gulinelli che conferma le zone di sofferenza di Valle Buia e Piane al Canale - tanto al territorio che a chi spengeva. Gli agenti del Corpo Forestale dello Stato hanno trovato degli inneschi che appaiono di tipo del tutto nuovo per l'Isola, con una capacità di "prima fiammata" decisamente più potente" E Gulinelli ricorda che il 6 Agosto è anche un anniversario "nero" diciotto anni fa nel gigantesco rogo della Pila, a poche centinaia di metri in linea d'aria dal punto dove si sono innescate le fiamme nella serata di martedì, morirono cinque giovani. Proprio nel pomeriggio di mercoledì alle 18.30 è in programma a S.Ilario la cerimonia commemorativa che si tiene ogni anno. Cerimonia, ci dicono dalla Protezione Civile campese che comunque si terrà. Per fortunaCa parte la paura ed i disagi per il centinaio di persone evacuate dalle loro abitazioni, questa volta al momento non si rilevano danni per le persone, se si eccettuano le leggere ustioni causate da un ritorno di fiamma e patite dal volontario Nicola Troccolo della Protezione Civile campese, che è stato in serata di martedì condotto al Pronto Soccorso di Portoferraio per le opportune medicazioni. Incrociando le dita, il grande incendio che ha devastato l’Elba che guarda ad occidente parrebbe avviatto al controllo, le fiamme restano vive nella zona alta di Vallebuia, e di nuovo presso la torre di S.Giovanni dove c’è stato il primo focolaio e dove si è verificata in mattinata una “ripartenza”, ma l’operazione di bonifica è lunga perché in quota e su quei versanti possono agire solo gli elicotteri, che non hanno smesso per un attimo di battere l’aria con le loro pale da quando si è fatto giorno. Parliamo con i volontari “smontati” dopo essere rimasti per 18 ore filate a contrastare le fiamme che ci danno altri particolari sulla notte infernale trascorsa sui contrafforti del massiccio del Capanne, le due case prefabbricate bruciate come due fiammiferi a Castancoli, il motofurgone incendiatosi sopra S.Piero, il mezzo dello stesso pastore che ha perso il suo cane ed alcune delle sue capre morti nel rogo. Ci parlano degli animali visti fuggire dalle fiamme, tanti cinghiali e anche due cavalli. Soprattutto ci parlano del terrore delle persone svegliate nel cuore della notte e fatte sfollare da Vallebuia. Quelli che lasciavano la loro casa terrorizzati e convinti di non ritrovarla. Non è andata così per fortuna, ma è anche un mezzo miracolo che, a parte le lievi ustioni riportate da Nicola Troccolo, il volontario campese colpito da un ritorno di fiamma nelle prime ore, nessuno si sia fatto veramente male. “Hanno “tirato a levarci” – dice Gian Mario Gentini dirottato dalla doccia verso quella che speriamo sia il suo ultimo report della giornata – stavamo spegnendo il fuoco appena partito e ci siamo sentiti scoppiare intorno tre-quattro inneschi, come se il primo che era partito fosse una specie di esca” . Questi farabutti quindi hanno alzato ancora il tiro? Non li soddisfa più la sola devastazione ambientale che provocano? Attentano deliberatamente all’incolumità delle persone? Oggi 6 Agosto si commemorano cinque giovani che qualche anno fa persero la vita in un rogo certamente doloso, scoppiato ad un tiro di schioppo da dove sono scaturite le prime fiamme di martedì sera, cinque vite stroncate senza che nessuno abbia pagato, la nostra piccola strage impunita. Gian Mario ci ha anticipato che parteciperà a quella cerimonia vestendo la divisa dei Vigili del Fuoco volontari, un gesto di riconciliazione, come la foto inviataci ieri da Marco Gulinelli in cui si vedevano Vigili del Fuoco e Volontari della Protezione Civile spengere gomito a gomito le fiamme. Gesti che speriamo serva a cancellare le polemiche all’interno dell’antincendio elbana che intanto questa notte orribile passata insieme a difendere l’isola ha messo da una parte. Una notte di cui il TG3 in questo momento da una versione edulcorata con una cronaca ferma agli effetti registrati alle 22 di ieri sera. Viaggiano con appena 16 ore di ritardo, al solito. I riforzi fatti arrivare all'Elba dai Vigili del Fuoco di tutta la Toscana stanno tornando utili per dare il cambio agli uomini stremati. Il rischio delle riprese si è concretizzato nella peggiore delle maniere, con fiamme anche alte. Così dopo il massacro dei castagni di Valle Grande della notte di martedì sono le pinete di Piane al Canale ad andare a Fuoco, ma la situazione, se si è stabilizzata sui fronti a valle dell'incendio, continua a preoccupare, e molto, in quota. Di più, alcune delle riprese sono per i tecnici dell'antincendio così anomale e si verificano con tale "tempestività" appena una squadra sguardisce una posizione, che non si può escludere, anche se può sembrare assurdo, quando nella stanno operando diverse centinaia di persone, che gli incendiari continuino nel loro lurido lavoro. In queso caso però il misfatto porterebbe una certa "firma" isolana, perchè occorre una perfetta conoscenza del territorio per muoversi agevolmente in quelle zone. Continuano intanto a volare gli elicotteri e si guarda con preoccupazione al vento, che potrebbe anche aumentare rendendo ancora più critica la situazione, cosi come si temono le tenebre che prima o poi caleranno inchiodando a terra gli elicotteri e giocando dalla parte dei "cattivi" che hanno tentato anche una diversione intorno alle 16.00, quando è partito un fuoco nei pressi di Maciarello su un versante quasi opposto del Massiccio del Capanne, con fiamme subito piuttosto alte e ben alimentate dal vento che in quel momento spirava da levante. Un fuoco molto preoccupante che comunque è stato immediatamente spento dai lanci ripetuti di un Canadair. Ci si avvia verso un'altra nottata lunga e dura da vivere tra le coti di granito. Sono le 21.10 quando siamo costretti a scrivere questo ennesimo aggiornamento perche la situazione dell'incendio che sta battendo l'Elba Occidentale si è molto aggravata. Ha infatti iniziato a spirare un vento dai quadranti meridionali che spinge le fiamme a risalide i canaloni del Capanne. Tutti le donne e gli uomini dell'antincendio (anche quelli appena smontati si stanno si stanno concentrando) si sta infatti profilando un disastro forse senza precedenti. Le fiamme hanno risalito i contrafforti del Capanne ed hanno scollato, sono visibili da Marciana Marina altissime dorse decine di metri e stanno per attaccare la valle della Nevera uno dei Biotopi più importanti dell'Elba e d'Italia. Sull'altro versante quello del Campese non va meglio: "Appena gli elicotteri hanno smesso di operare - ci dice Marco Gulinelli in Comandante dei Vigili del Fuoco con la voce rotta - le fiamme sono ripartite si sono allargate .. sono spinte dal vento e passano di chioma in chioma .. ora scendono, puntano sul Perone, che perderemo sicuramente.. brucerà tutto non ci sarà modo di fermarlo .. ci concentreremo sulla difesa delle case e delle persone .. così questi signori vedranno che hanno fatto..." Poi un click e noi restiamo qui sbalorditi,impotenti come molti di coloro che ci leggono. Non sappiamo neppure se faremo un giornale vero e proprio stasera o se continueremo con questa specie di bollettino di guerra. Una guerra contro la stupidità e la barbarie che stiamo perdendo. L'immagine sinistra del Monte Perone circondato dalle fiamme si staglia ormai netta ed è ben visibile da Portoferraio. Ma non è l'unica situazione di particolare sofferenza. Infatti da Vallebuia dove si sono concentrati parecchi uomini dell'antincendio e da dove si vede un muro di fuoco lungo circa 1 Km avanzare verso la valle, spinto dal vento di maestrale. Si prepara con tutta probabilità, dopo quella di ieri, un'altra evacuazione degli abitanti. In alta quota è mutata la direzione del vento e con essa anche la situazione generale. Le fiamme che sembravano sul punto di valicare il versante e scendere verso Poggio e Marciana lungo la valle della Nevera si sono fermate invece al Malpasso. Ma se respira il versante settentrionale del massiccio il rischio con il grecale si sposta a sud. Le fiamme sono alle Filicaie e potrebbero prendere d'infilata la valle di Pomonte.


incendio moncione 6 agosto

incendio moncione 6 agosto

incendio s. ilario 6 agosto

incendio s. ilario 6 agosto

incendio canadair

incendio canadair

incendio s. piero notte

incendio s. piero notte