Caro Sergio, conosci le mie idee e conosci la mia poca stima nel nano capellone; però una cosa la vorrei dire. Sono mesi e oramai anni che sento levarsi, sul tuo giornale ma anche su tutte le testate regionali, nazionali televisioni, voci "rosse" più rosse, meno rosse anche quelle verdi e arcobaleni vari, che dicono sempre e solo berlusconi di qui di la di sopra di sotto, attentati alla democrazia, libertà negate e orrori vari. Io mi chiedo una cosa a questo punto: ma queste menti eccelse, pronte a dimettersi 20 minuti dopo che il loro partito non ha superato il 4%, indice di un vero e proprio attaccamento politico, o quelle più "democratiche" che aspettano un anno di nulla per poi accorgersi che se non si fa niente niente si raccoglie e si dimettono dopo l'ennesimo schiaffone preso ma le loro idee di democrazia dove sono? Il povero Davide è costretto ad andare in Spagna per provare ad annusarle? Parlare di attentati alla democrazia dopo che più del 50% delle persone votano un tizio mi sembra un po presuntuosa come idea, possibile che oltre 20 miliono di persone sono imbecilli e gli altri dei geni? e se sono veramente dei geni, possibile che non si riescono a mettere d'accordo neanche su cosa mangiare a pranzo? A Se' io non ci credo, mi dispiace, io non me la prenderei con Berlusconi ma con gente che per anni si è riempita la bocca di paroloni come "difesa dei lavoratori" "democrazia" "lotta al potere" e appena lo ha avuto quel famoso "potere" non ha fatto niente di niente, ma si è dimessa in massa appena lo ha perso. Spero che qualcuno prima o poi si accorga che forse qualche IDEA sarebbe meglio che additare gli "errori" dell'altro, mica starete aspettando noi "fascisti" (consentimi il termine in senso comico) per distruggere Berlusconi...noi non arriviamo neanche a 2 per cento :-) un saluto FunCool Caro Maurizio Eccheccazzo, mi pari un po' in deriva martinenga, nel senso che a questo viaggio mi hai stioccato una valanga di carne al foco e risponderti non è una passeggiata, ci provo, giusto perché mi stai simpatico, in maniera. a) Chi perde dovrebbe andarsene a casa, e non perchè necessariamente abbia torto (come si vedrà in un punto successivo) ma perché non è riuscito nell'impresa di organizzare intorno al suo partito, la sua proposta, la sua leadership il consenso. b) Non è detto che chi perde le elezioni abbia poi storicamente torto e che il vincere sia la garanzia di avere ragione, nessuno (l'ho scritto di recente) si sognerebbe di definire il terzo reich come un regime democratico pure se il Cancelliere Adolf Hitler fu democraticamente eletto. c) Chi paragona Berlusconi ai grandi dittatori del passato compie un errore valutativo, Berlusconi è caso mai un piccolo dittatore del futuro, un populista che cerca di guidare il paese verso una politica economica strafallita come quella del reaganismo e verso una concezione della democrazia a basso tasso di libertarismo, ad infimo indice di solitarietà sociale, a preoccupante livello di incultura, ad altissimo livello di manipolabilità culturale ed informativa. d) Ne deriva che è sacrosanto opporsi a berlusconi ed al berlusconismo con il cervello e con l'anima, consci che in questo momento storico egli disponga dell'egemonia politica e culturale, e che quindi si può batterlo veramente, non scimmiottandone vizi e limiti, ma creando una cultura alternativa al berlusconismo e facendola diventare vincente (un lavoro lungo e difficile comunque) e facendo maturare la coscienza di valori e modelli di vita diversi da quelli che pone. e) sull'organizzazione del consenso credo (visto la miserrima fine che hanno fatto i partiti "convenzionali" e la vacuità democratica dei "nuovi") che anche la democrazia interna dei collettori del consenso andrebbe normata e standardizzata, perchè la gente torni a vederli come delle cose serie, come elementi di servizio alla comunità e non come merì strumenti di scalata verso il potere. Credo sarebbe un antidoto anche contro il fannullonismo politico, Spero si aver risposto a tutto
perdente