La notizia che il Dott. Petralia, il Magistrato che indaga sul “caso Montecarlo”, aveva nominato un consulente per l’esame della voluminosa documentazione sequestrata lunedì scorso, e che la stessa era stata trasferita dai Carabinieri presso il Comando della Compagnia elbana, e che erano stati tolti i sigilli dall’ufficio ragioneria della C.M., oltre a far tirare un sospiro di sollievo agli Operai Forestali dell’Ente, che per l’8 agosto riceveranno regolarmente e nel giorno canonico il loro salario mensile, convoglia nel palazzo di Viale Manzoni, nella mattinata di martedì 5 Agosto un discreto numero di giornalisti. I colleghi della carta stampata vagano a lungo per i corridoi, spulciando delibere appese all’albo, ascoltando sindacalisti, funzionari e dipendenti della C.M. per poi terminare, all’ora di pranzo, uno alla volta nell’Ufficio del Presidente per una informale intervista a Luca Simoni il Vice del dimissionario Febbo, che ha il compito di traghettare la giunta verso la nuova Presidenza, ma che la Casa della Libertà ha anche indicato come suo successore. Simoni ascolta pazientemente anche qualche domanda un po’ dura, alternando comunque alcuni onesti “non ne so molto” e qualche “non posso rispondere su questo perché ci sono inchieste”, alle risposte vere e proprie. Esordisce comunque annunciando di aver già convocato i Consiglieri della C.M. per giovedì alle ore 17 con all’ordine del giorno dell’assemblea Comunicazioni del VicePresidente. Per la nomina del Presidente occorrerà attendere settembre, precisa il “Presidente in pectore” ricordando comunque la dose di incertezza che ancora sussiste sulla sua successione a Febbo, ed ha ragione ad essere prudente: la risicata maggioranza ed il clima non esattamente idilliaco che si respira nel centrodestra, con gli scontri tra il gruppo di Ageno ed il resto di Forza Italia, potrebbero ancora giocare brutti scherzi. Su Montecarlo Simoni non deflette: “Si possono avere opinioni diverse sull’efficacia promozionale ma le operazioni amministrative erano regolari” L’unico appunto che fa (indirettamente) alla guida di Febbo è l’avere un po’ snobbato l’opposizione ed aver sottovalutato il ruolo della stampa. Sull’ URP e sulla inopportunità di creare uno staff esterno composto per intero da “debuttanti”, in opposizione alla politica di altri enti che all’Ufficio Rapporti con il Pubblico destinano dipendenti esperti dei processi amministrativi e della vita dell’Ente, Simoni replica che in fondo si tratta di collaboratrici con contratti a termine (due di quattro mesi e due di un anno). Ma capitolo URP viene fuori un’altra storia: quella del corso di Formazione affidato alla C.M. che avrebbe dovuto riqualificare (appunto) dipendenti dei Comuni Elbani e della stessa C.M. destinati alle URP ai sensi della vigente normativa, attraverso un percorso di formazione di ben 150 ore (a fronte delle 90 minime stabilite dalla legge), corso che per quanto progettato dalla CESCOT ed atteso dai dipendenti-allievi non si è tenuto, poiché, pare, il finanziamento sarebbe stato dirottato su un altro intervento di aggiornamento del personale della C.M., gestito da un alto funzionario regionale, della durata di 36 ore e costato una cifra da capogiro, in rapporto alla contenuta durata. Sul punto Simoni non risponde come nulla ricorda del contributo di 5.000 euro elargito ad un artista il Prof. Massolo, su sollecitazione del Prefetto di Livorno, per la realizzazione di un quadro realizzato e collocato nella palazzina della Prefettura di Viale Elba, imputato ad un capitolo del bilancio dell’Ente relativo alla promozione del territorio (!) Più a suo agio il VicePresidente quando gli viene posta un’altra domanda relativa a quanto contestano i sindacati interni: le pessime condizioni del parco macchine della C.M. ed in particolare dei mezzi del settore idrico, tanto scalcinati o assenti da impedire ai dipendenti di spostarsi per lavorare. Simoni dichiara che la situazione si è determinata nel tempo, e che quindi del “dissesto automobilistico” non si può far carico ad una giunta in carica da neppure due anni. Contesta che alcuni interventi sono stati fatti e soprattutto dichiara che quella del risanamento del parco macchine sarà una delle priorità della giunta nuova o rinnovata. Ma la discussione non procede con la linearità della nostra semplificazione, si fanno passi indietro si torna su Montecarlo sui perché di quella delegazione “gonfiata” e poi di nuovo sulle prospettive politiche .. Simoni tiene botta, sta studiando da Presidente ed una cosa deve averla capita, che nella Comunità Montana dell’era dopo-blitz niente sarà come prima, e che i suoi amministratori, chiunque siano, dovranno sopportare una spietata attenzione dei giornali e della cittadinanza, e che uno stile molto “austero” sarà indispensabile per ricrearsi (col tempo) una credibilità.
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