E' stato ed è forte l'impegno dell'Amministrazione Peria per risolvere il problema dell'emergenza abitativa. Periodicamente la questione degli Orti viene sollevata pubblicamente da Rifondazione Comunista per dire che non si sta facendo nulla. L’ orco in questione è, naturalmente, il Comune, che per tre anni è stato amministrato anche da RC. Ma loro tendono a rimuovere. E’ forse opportuno, allora, ricordare quanto è stato fatto in questa legislatura per il problema dell’emergenza abitativa ( oltre, sulla casa in generale, al regolamento urbanistico e agli alloggi PEEP il cui bando è stato approvato di recente ). • Dalla delibera ( giugno 2007 ) di Consiglio che ha permesso al Comune di aver lo strumento per liberare Orti e Coppedè ( inserendoli nell’ emergenza abitativa ), sono stati liberati e tolti 4 container e 1 alloggio al Coppedè (un’altra signora ha rifiutato di andare via) • Organizzazione dell’ufficio casa prima inesistente • Incontro con agenzie immobiliari per proporre eliminazione ici a quanti affittino a canone concordato • Realizzazione di nove mono/bilocali come residenza assistita a bassa intensità assistenziale per anziani e soggetti con problematiche socio-sanitarie presso ex traditi, di prossima consegna (ottenuto un finanziamento regionale di 170.000 euro ) • Il canone concessorio NON può essere utilizzato (come dice Rifondazione) per corrispondere affitti sul mercato privato perché deve essere reinvestito in ERP ( edilizia residenziale pubblica ), per questo utilizzeremo il canone accantonato per l’esproprio dell’area dell’Albereto dove Casalp costruirà 15/16 alloggi per i quali è pronto il progetto definitivo • Finanziato lo studio di fattibilità per la realizzazione nell’ultimo piano dell’ospedale vecchio, di nuovi alloggi, che risolverebbe tante situazioni senza consumare territorio, anzi rivalutando un bene pubblico che va in malora e ripopolando il centro storico (sono più di 1000 mq): sarà la soluzione per avere alloggi di emergenza • In Regione aspettiamo da tempo che l’assessore alla casa ( di Rifondazione ) riesca a modificare la legge 96/96 ormai inadeguata alle nuove situazioni relative ai cittadini che chiedono una casa popolare. Occorre fare scelte coraggiose: basta con il passaggio da padre a figlio o da nonno a nipote degli alloggi popolari; occorre snellire le pratiche per il rilascio degli alloggi da parte di chi non ha i requisiti, rivedere i punteggi alla luce degli sfratti, anche per morosità. I fatti elencati , e noti, dimostrano che c’ è stata e c’ è tuttora un’ attenzione seria al problema della emergenza abitativa da parte del Comune come non vi era mai stata, un ‘attenzione che è complessiva e che ci mette nelle condizioni di dover affrontare assieme ad Orti e Coppedè, anche le altre decine e decine di casi sociali ( famiglie sfrattate, situazioni di persone malate e senza tetto, ecc). Rifondazione sa benissimo che non vi erano strumenti amministrativi che consentissero di fare assegnazioni oltre la graduatoria di ERP, agli abitanti di alloggi d’emergenza (quali gli Orti), per non parlare della diffusa inesistenza dei contratti di affitto nei medesimi alloggi. Oggi queste situazioni sono risolte, siamo riusciti a ricostruire un quadro “normale” delle assegnazioni, trasformandole da provvisorie a definitive e stipulando i contratti, situazione questa che ci ha consentito di arrivare al tanto atteso bando per la mobilità, impossibile da bandire prima che tali situazioni fossero state definite. Se Rifondazione, per motivi elettorali , decide di disconoscere tutto quello che si è fatto e predisposto in questi anni, si accomodi: non la seguiremo sul terreno della guerra tra poveri, ma cercando, come fatto fino ad ora, di dare risposte a tutti in un quadro di diritto.
orti container smantellato