Caro Direttore, sono un cittadino portoferraiese ed ho aderito al progetto della Associazione per la Sinistra, associazione che, appena nata, rischia di essere coinvolta in litigi di retroguardia, ricadendo in uno schema vecchio e perdente da cui, però, non riusciamo a liberarci. La mia opinione personale non coincide con quella espressa da SD, il cui comunicato, ha toni, a mio parere, eccessivi e dannosi, al pari del comunicato di PRC del giorno precedente, e che anticipava l'intervento del Segretario Marzolla all'incontro di Venerdì 27 “Le primarie delle idee”. PRC ha dichiaratamente un problema di incompatibilità con Peria, e ha scelto di non appoggiarlo, così come di non partecipare a discussioni sui programmi insieme all'Associazione per la Sinistra. E' una scelta che non condivido, ma rispetto e credo debba essere rispettata da tutti. La decisione di appoggiare o meno la lista Peria è un solco profondo che evidentemente impedisce di aderire allo stesso progetto. Tuttavia mi sembra fuori luogo ed inconcepibile che PRC si permetta reiterate insinuazioni, offensive quanto insensate, verso i compagni con cui solo 12 mesi fa si trovava a lavorare nel progetto della “Sinistra Arcobaleno”. Credo anche che SD dovrebbe, nelle doverose repliche, evitare i toni ora stizziti, ora irridenti verso PRC. Il rispetto, se ci si crede, può essere unilaterale; Penso che rispetto e correttezza reciproci sarebbero molto apprezzati dai simpatizzanti, dagli elettori, dai cittadini, che invece si trovano di fronte ad un gioco al massacro che lascia esterrefatti per la sua inutilità, o meglio, per la sua dannosità. Per le prossime elezioni Comunali E' solo buon senso, a mio parere, occuparci dei traguardi concreti e possibili, di tutto quello che può rendere migliore la vita di ogni giorno; per questo tralascio volentieri le cosmologie, i massimi sistemi e tutti i distinguo sui dettagli teorici e filosofici. Dalle elezioni Comunali mi aspetto -soltanto, ma non sarebbe poco- buoni amministratori del Patrimonio comune (che sono nostri dipendenti, come dice Beppe Grillo), che operino in modo trasparente e disinteressato, non per avere un posto al banchetto, ma per dare risposta alle esigenze collettive dei cittadini. Di questi tempi sarebbe già una rivoluzione ottenere più equità sociale; più attenzione ai deboli, tradotta in regole concrete di sostegno, in servizi reali, non un candeggiante per le coscienze; più attenzione al territorio. Converrà anche Lei che questi sono solo principi di civiltà. Mi accontenterei di vederli applicati con correttezza e intelligenza, cultura e senso civico. Non è poi molto, ma per sperare di ottenerlo è richiesto un contributo anche da parte nostra....... in questi anni la società civile e di sinistra conta pochi militanti e molti scettici e delusi; si è ridotta a frammenti sparsi, molti hanno perso la voglia di partecipazione, un valore di democrazia tra i più cari alla sinistra, e si sono rassegnati a subire. Prendo a prestito, per l'occasione, una strofa di Gaber di molti anni fa (1972): La libertà non è star sopra un albero, non è neanche avere un’opinione, la libertà non è uno spazio libero, libertà è partecipazione. Ugo Lucchini P.S. A proposito delle critiche della Amadio a Peria: Ho capito perché i bagni della Villa dei Mulini sono indecenti: perché c'è sempre chi piscia fuori dal vaso.... Ottimo Lucchini Sentii dire, molto tempo fa, ad signore carico d'anni e di saggezza: "Se uno sta dietro a una e quella gli dice "'n mi piaci", o se è lei che lo puncica e lui fa finta di niente, ci si pole sempre fa qualcosa, ma se lei dice "'un te la do!" e lui risponde "chi te l'ha chiesta?" non c'è verso .. non trombano" Come dire che a questo stato dell'arte stringi stringi, è inutile che io e lei quali fratacchioni tardo-petrarcheschi della sinistra declamiamo: "I vo' gridando pace, pace, pace!". La stizza preventiva del PRC e la controstizza della S.D. sono perfettamente comprensibili e funzionali alla conclamata volontà di starsene ciascuno per i cazzi suoi, palesata da queste due forze (si fa molto per dire, forze) da mesi e mesi. E stabilire chi abbia ragione in un confronto che non tende all'unità ma a dimostrare chi ha più senso della realtà politica da una parte o chi è più genuino portatore dei valori della sinistra dall'altra è come chiedersi se sia più salato il mare o più dolce lo zucchero, è utile come una gara a chi sputa controvento più lontano. Solletico il suo orgoglio meneghino (così non dirà che parlo sempre male dei padani) dicendole che qui mi pare non si sia ancora capito Finardi ".. perché lo sai l'avere ragione/ non è un dogma statico o una religione" e mi metto l'animo, in pace in attesa di una sinistra che magari sia sì minoritaria, ma che sia almeno maggiorenne e, come proprio lei suggeriva, che non continui stizzosa a beccarsi come facevano i quattro capponi di Renzo Tramaglino mentre viaggiavano verso la pentola di Azzeccagarbugli.
I capponi di Renzo