Da Rosana a Marta
Scritto da : Sergio RossiPubblicato in data : mercoledì, 04 marzo 2009
Cara Marta: Fare e disfare valige, cambiare di casa, traslocare, lasciare paesi, e anche continenti, senza sapere dove si va, come andrà a finire... Sembra un cammino conosciuto, un cammino che almeno io conosco. Voglio dirti, se tu non lo sapessi ancora, che ho una grandissima riconoscenza per te, per il tuo modo di essere, per il tuo lavoro ma soprattutto per quello che pensi. Sei stata tantissime volte, vicino a me e alla mia famiglia e sei stata, come sai, sempre un punto di riferimento e sopratutto una amica. Non è la prima volta che mi tocca assistere alla difficoltà di persone a me tanto care e tanto apprezzate, in silenzio, senza poter dire molto. Per questo,voglio parlare, nella mia lingua, con il linguaggio degli stranieri che abbiamo dovuto imparare l’italiano per poter sopravvivere, in questo esilio che abbiamo scelto. Non importa molto che non si capisca quello che voglio dire, so che tu potrai comprendere. Stò accanto a te, a Stani e ai ragazzi (amici dei mie figli, compagni di tante vele) In silenzio però senza perdere di vista, il maltrattamento ai più deboli, la mancanza di riconoscenza del potere a chi si gioca l’anima per aiutare chi soffre, la profonda vocazione per la giustizia sociale, la forza dell’emotività più profonda che solo alcuni riconoscono, la sensibilità di chi può ascoltare chi non ha voce, esprimo la mia massima solidarietà verso di voi. Uniamoci in un cerchio di potere, carissima amica, ti invito a guardare ancora le stelle, pensando che anche se per caso ci toccasse partire la primavera sempre tornerà e tutti gli alberi fioriranno ancora. Anche se sembra che alcune lotte si possano perdere, si vincono altre, senza dubbio, che hanno più forza e più risonanza sociale. Nella difesa dei più deboli, degli extracomunitari, degli animali, della natura, di tutti quelli che non hanno un posto in questa società. Per un mondo più giusto, ti accompagno nel cammino.
giglio marino dune di Lacona