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Ordine di sgombero del canile appeso ai cancelli

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : sabato, 19 ottobre 2002

Sono le tredici del 19 Ottobre, e gli agenti della polizia comunale di Portoferraio arrivano molto timidamente agli ex-macelli di via Manganaro, si vede lontano sei miglia quanto eseguano a malincuore il compito di appendere l’ordinanza di sgombero del canile entro tre giorni, passati i quali il frutto velenoso di questa storia di ordinaria cialtroneria amministrativa giungerà a maturazione, i cani “elbani” senza padrone saranno portati in continente, un po’ come i nostri anziani cittadini non autosufficienti che la mancanza di una adeguata struttura non hanno neppure il diritto di morire dove sono nati. Un’ordinanza nella quale si vieta perfino la solidarietà, perche recita a chiare lettere che fino allo sgombero è interdetto l’accesso alla struttura di “chiunque non sia strettamente necessario alla cura ed al mantenimento dei cani” come dire che nessuno ha il diritto di avvicinarsi per testimoniare neanche con la pacifica presenza il suo civile rifiuto. Nel provvedimento si citano paradossalmente le stesse motivazioni (mancanza di standard igienici) che sono stati alla base della istruzione della pratica per la realizzazione del nuovo canile di S.Martino, il procedere del cui iter il Sindaco Ageno ci rassicura invariato, ma che continua ad essere osteggiato da una lobby, costituita invero da poco più che quattro gatti (per rimanere in termini faunistici) che ha comunque trovato buona sponda, all’interno della sempre più confusa ed impopolare maggioranza che guida il comune portoferraiese. Per ora ha vinto chiaramente l’uomo duro, ha vinto Giuliano Fuochi che ha voluto ad ogni costo mostrare i muscoli dell’amministrazione comunale nei confronti di un'associazione di volontariato, I Ragazzi del Canile che per anni si è fatta carico, con una dedizione a tratti eroica, di un compito disatteso nella perfetta illegalità dalle istituzioni pubbliche elbane tra di loro in concorso: quello di provvedere al ricovero ed alla cura dei cani randagi del territorio. Ageno è stato così forzato alla firma di un provvedimento che moltissimi cittadini isolani, anche suoi elettori, sentiranno come odioso e vessatorio. L’amarezza che abbiamo sentito incrinare la voce del Sindaco, ci rafforza nella convinzione che il primo cittadino portoferraiese abbia compiuto due errori fatali: il primo consistente nell’accettare la scomoda coabitazione in Biscotteria con un “secondo” mai rassegnatosi ad essere tale e costantemente roso dalla ambizione di primeggiare, il successivo a non privarlo della delega al momento opportuno, quando il dissidio divenne pubblico. Quindi ha vinto Fuochi ed hanno perso tutti, Fuochi compreso, che subirà un terribile rovescio di popolarità per aver condotto il Comune in questo vicolo cieco. Ci perde soprattutto il territorio, che ancora una volta di qui a qualche ora avrà l’attenzione nazionale per la sua incapacità di governo e soluzione dei problemi. Del canile sfrattato, dei cani deportati, di questa piccola enorme ingiustizia parlerà lunedì prossimo Oliviero Beha su Radio a Colori di Rai1, parleranno le popolarissime Iene di Italia1, parleranno, ci scommettiamo l’osso del collo, la maggioranza delle testate nazionali. Saremo costretti ancora una volta a vergognarci di chi ci ha sgovernato.


portoferraio canile occupazione ordinanza

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