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Controcopertina - Peria: Ville Napoleoniche e patrimonio storico di Portoferraio

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : giovedì, 26 febbraio 2009

Abbiamo letto qualche giorno fa sulla stampa dei problemi relativi alle residenze napoleoniche nel Comune di Portoferraio. Esse rappresentano un patrimonio culturale di straordinaria valenza turistica, in grado di attrarre flussi superiori ai 200.000 visitatori all’anno e la città di Portoferraio non può rimanere indifferente rispetto alle difficoltà che emergono. In questa legislatura la mia Giunta ha portato a termine lavori per circa 3 milioni di euro nel centro storico, quasi tutti relativi ad interventi di restauro conservativo e recupero di beni storici di primaria importanza. Entro il 2009 partirà il secondo lotto del Forte Falcone, che comporterà ulteriori lavori per oltre 2.100.000 euro. Questo sforzo significativo è servito a salvare e a ridare lustro ad un patrimonio storico unico al mondo, che può essere un importante volano per il turismo culturale, soprattutto in bassa stagione. In un simile progetto il ruolo delle ville napoleoniche è fondamentale. Perché, considerate le difficoltà attuali, non tentare allora la via di progetti unitari tra i quattro soggetti istituzionali potenzialmente coinvolti: il Comune di Portoferraio, da cui diopendono il sistema delle Fortezze Medicee e le permanenze del centro storico, la Soprintendenza da cui dipendono le ville napoleoniche, la Provincia di Livorno e la Regione Toscana? Perché non scommettere su un accordo di programma, che grazie all’unità di intenti, ci renda più forti nel cercare finanziamenti legati ad un progetto unitario di gestione? Quest’estate lanciai un’idea simile all’assessore regionale Cocchi, particolarmente attento alla nostra realtà cittadina e, con una sorta di provocazione, gli proposi non solo un sistema integrato, ma anche un unico biglietto. Viste le difficoltà attuali, ma anche la voglia di scommettere su un nuovo modello di turismo, ritengo che si potrebbe provare a riprendere una simile riflessione. E che lo si potrebbe fare senza necessariamente impegnarsi in qualcosa di complesso e difficile come una unica Fondazione per i nostri beni culturali, idea affascinante del passato, mai diventata concreta per le difficoltà di realizzazione. In questo caso basterebbe un progetto comune, un accordo trasversale fra Ministero e istituzioni locali, un tentativo generoso di uscire dallo steccato dei nostri orticelli, per non consegnare il nostro straordinario patrimonio storico ad un quadro costante di difficoltà ed inadeguatezza. Se qualcuno non considera le mie idee del tutto peregrine, è pregato di battere un colpo. I tempi mi sembra siano maturi


Napoleone villa interno

Napoleone villa interno