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A Sciambere: y el professor me preguntò: ¿l'Italia de Berlusconi un pais democratico?

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : mercoledì, 25 febbraio 2009

Voglio raccontare un episodio che potrebbe avere dell'incredibile, ma forse no. Come come stranamente mi accade da quando sono in Spagna, vado a lezione e precisamente a quella di "derechos humanos": una sorta di filosofia avanzata, si parla di diritti fondamentali e di diritto di cittadinanza. Una cosa molto noiosa, ma per farla corta non avevo altri orari compatibili con il mio piano di studi e quindi me la sono dovuta far piacere per forza. Venendo al dunque, la lezione di oggi comincia parlando di forme di stato. Dopo una breve introduzione il professore si rivolge a me e dice (in spagnolo naturalmente): "chiediamo al nostro collega italiano, l'Italia di Berlusconi è un paese democratico?". Spiazzato dalla domanda ma quando mai deciso gli rispondo: "formalmente si, sostanzialmente no". E così che continua il discorso dicendo che le moderne dittature e i nuovi assolutismi non hanno problemi con il "concetto di democrazia" ma soprattutto con il concetto di stato di diritto e stato sociale dove per primo si intende "l'esclusione dei diritti fondamentali come la vita e la libertà tra le materie su cui lo Stato possa legiferare" e per il secondo si intende "la garanzia di una sanità ed una educazione pubblica". Mi ricorda qualcosa che sta succedendo in Italia da qualche tempo a questa parte... Soddisfatto della lezione poiché coincidente con quello che penso da qualche anno a questa parte ma quantomai triste poiché l'Italia è stata presa da esempio in senso negativo, mi domando ancora come abbia fatto a "riconoscermi". Hasta la vista. Davide Solforetti Mi meraviglio della tua meraviglia, ti ha individuato per quella faccia un po' così .. quell'espressione un po' così che abbiamo noi ... democratici (detto in senso lato d'intende) italiani al contatto con una società come quella spagnola, quando ci accorgiamo quante fave ci hanno dato in così poco tempo, di come un paese povero e arretrato, schiacciato da un trentennio di dittatura fascista sia riuscito a trasformarsi in pochi anni in uno dei migliori "laboratori" del mondo, un paese dove, anche nella crisi, ci sono opportunità per i giovani, dove i treni viaggiano come sassate, dove la laicità dello stato non è una pura enunciazione, dove si spende in formazione ed istruzione, dove si governano questioni della immigrazione e della sicurezza ben più gravi delle nostre con risultati tangibili, dove si ha il coraggio di demolire inutili alberghi per far posto di nuovo al verde, dove se ti azzardi ad organizzare una "ronda" la Guardia Civil ti arresta (giustamente) prima che tu abbia il tempo di sputare in terra, dove chi guida dà l'impressione di essere uno statista e non la comica parodia di sè medesimo. Se ci fai caso "la pregunta" del cattedratico non è altro che la traslazione della risata del cameriere turco in faccia alla tua ex-insegnante: "Italiani? Berlusconi? Ahahahah!" Ce le siamo meritate pregunta e risata.


zapatero

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