La prima cosa che hanno avvertito i dipendenti della Confesercenti entrando in servizio nel locali dell’ex-Molino nell’area retroportuale portoferraiese è stato un odore acre, come se fosse bruciato qualcosa. Ma non c’erano state fiamme nella notte tra Domenica e Lunedì 23 Febbraio, e quella che si annusava era una delle tracce di un furto con scasso portato a compimento con un frullino elettrico con il quale era stata tagliata e aperta l’anta di un armadio blindato, il bersaglio dell'impresa, nel quale però giaceva solo un fondo cassa ammontante a (forse) 30 miseri euro. Un furto strano perché nonostante il loro affannarsi su più fronti (i ladri avevano senza costrutto visitato altre attività presenti nello stabile) che ha condotto a danni per un totale di 5.000 euro circa , il “bottino” sembra siano stati solo quei pochi spiccioli, eppure di oggetti di valore (come computer, cellulari etc) ce n’erano e pure in bella evidenza. Altro aspetto singolare è che non appariva forzato l’unico ingresso (sulla rampa esterna ben visibile nella foto a sionistra) che conduce a quello che per molti anni è stato la sede della Concessionaria Renault e che è diventato dopo la ristrutturazione un Centro-Servizi, e neppure le finestre mostravano segni di forzatura, come se qualcuno si fosse furtivamente nascosto all’interno del centro servizi in orario di apertura ed avesse atteso per entrare in azione che lo stabile si fosse svuotato e l’attesa deve essere stata lunga, perché uno dei titolari delle attività ha dichiarato di essersi trattenuto all’interno del Molino fino alla serata di Domenica.. Le indagini suill’episodio sono state subito assunte dai Carabinieri che sono giunti sul posto Lunedì mattina con diverse pattuglie ed hanno fatto temporaneamente uscire tutti i dipendenti per compiere i più accurati rilievi sulle tracce lasciate dagli scassinatori.
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