Non posso che condividere la posizione del Sindaco di Portoferraio sul recente documento delle categorie economiche elbane ( le cui problematiche sono poi quelle dell’intero Arcipelago Toscano) sulla questione Toremar, certamente in linea con la posizione strategica della Regione Toscana, ma anche in relazione ad affermazioni recenti del Ministro Matteoli sulla privatizzazione: (…) Nonostante alcuni enti regionali abbiano manifestato il loro interesse per l'acquisizione di parti del gruppo Tirrenia, in questo momento non è possibile procedere in tal senso, perché l'Unione Europea prescrive che la privatizzazione di Tirrenia avvenga con una gara unica e che solo in seguito si possa liberalizzare il settore anche dividendo il gruppo in diverse società. Alcuni esponenti politici sostengono che il ministro (forse) non ha detto la verità in aula, poiché la norma che prevede la privatizzazione della Tirrenia è contenuta nell'articolo 26 “privatizzazione della società Tirrenia” del Decreto Legge 29 novembre 2008, n. 185 Misure urgenti per il sostegno a famiglie, lavoro, occupazione e impresa e per ridisegnare in funzione anti-crisi il quadro strategico nazionale, conosciuto come decreto “anticrisi”. Lo stesso articolo 26, quindi, prevede l’abrogazione dell’articolo 57 del decreto-legge 25 giugno 2008 n. 112. Da una attenta lettura combinata delle due norme appare evidente che, nella fase attuale, è possibile procedere allo scorporo della Toremar Spa dalla Tirrenia soltanto attraverso un nuovo decreto legge che “riapra” i termini e le modalità che il governo aveva stabilito nel giugno dell’anno 2008. Con la cessione gratuita alle singole regioni delle compagnie regionali è evidente che il governo non vende a queste ultime assolutamente niente e di conseguenza non c’è violazione di alcuna norma comunitaria, nè nazionale in termini di gare d’appalto. La sensazione, a detta di molti, è che i giochi intorno alla privatizzazione della Tirrenia potrebbero essere stati fatti ( tipo Alitalia ), puntando ad un monopolio o un duopolio dei privati all’interno del nostro territorio. Al riguardo, comunque, sono condivisibili le parole del senatore Marco Filippi “il rischio che la privatizzazione di un soggetto economico che opera in condizione di monopolio, ove non accompagnata dalla liberalizzazione del mercato, porti degli svantaggi alla collettività, chiede come il Governo intenda agire per assicurare il mantenimento dei collegamenti e dei servizi, in particolare con le isole minori, e quale sia il suo parere sulla condivisibile ipotesi di divisione della Tirrenia in diverse società”. Nel contempo , sul tema, è particolarmente apprezzato ed efficace il lavoro svolto dal Presidente dell’ANCIM, Catalina Schezzini (Sindaco di Rio nell’Elba) che, nei giorni scorsi, ha chiesto al Ministro dei Trasporti, On.le Altero Matteoli, un tavolo di lavoro per rappresentare e far conoscere “le esigenze dei vari arcipelaghi italiani, strettamente correlati alle attività delle varie società partecipate che operano su base regionale ( Ca.Re.Mar, Si.Re.Mar, To.Re.Mar e Sa.Re.Mar.)” . Infine, aggiungo che, nessuno può far finta di niente rispetto al dramma che da tempo stanno vivendo le isole minori toscane, per questo dobbiamo prestare massima attenzione per garantire un adeguato futuro del nostro turismo e delle diverse attività imprenditoriali, oltre che al mantenimento dei livelli occupazionali della Società Toremar Spa. Siamo fortemente convinti e determinati di dovere insistere nelle nostre richieste per far sì che i collegamenti marittimi, spina dorsale del principio di continuità territoriale, restino negli attuali margini di operatività, alla quale va aggiunta l’Isola di Giannutri dove lo Stato non ha mai tenuto conto (inspiegabilmente) del principio di continuità territoriale. Certamente resteremo in pressing sul governo nazionale sino a quando non avremo la garanzia di avere raggiunto il nostro obiettivo.
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