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Arrestato ladro di bancomat in fuga all'Elba

Scritto da : Elena Maestrini
Pubblicato in data : sabato, 21 febbraio 2009

Oltre 15 mila euro, il denaro prelevato attraverso carte bancomat rubate da Cabir Aimo, un 32enne monregalese, fuggito nientemeno che sull’isola d’Elba, dopo che su di lui aveva iniziato a pendere un provvedimento di custodia cautelare in carcere emesso, al termine delle indagini della Compagnia Carabinieri di Mondovì, dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Mondovì. La grande fuga è stata però interrotta dai Carabinieri della Compagnia di Portoferraio, che lo hanno catturato, dopo giorni di appostamenti, e arrestato per ricettazione ed indebito utilizzo di carte di credito e bancomat. A partire dallo scorso mese di settembre, l’arrestato era riuscito ad ottenere varie carte di credito o bancomat provento di furti, principalmente su autovetture lasciate in sosta. Con abilità, poi, individuava i codici, spesso perché essi erano trascritti dai rispettivi proprietari su fogli custoditi nelle stesse borse o portafogli a loro volta asportati nel corso dei furti stessi. Vani, in tal senso, i tentativi dei proprietari di camuffare i codici, ad esempio facendoli figurare come estensione di numeri di telefono. In poco tempo, l’uomo era riuscito a dar luogo a numerosi prelievi prima ancora che i derubati si rendessero conto dell’accaduto. La somma da lui illecitamente ottenuta con tale metodo è stata di oltre 15.000 euro. Le indagini condotte dal personale del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia Carabinieri di Mondovì, scaturite dalle prime denunce, si sono incentrate sull’analisi degli sportelli in cui il truffatore aveva effettuato i prelievi e dove, pur tentando di celare la propria identità, alcune immagini riprese dagli impianti di video-sorveglianza lo avevano immortalato nell’atto di utilizzare le carte asportate. I prelievi hanno avuto luogo nella città di Mondovì, in numerosi istituti di credito. Già con i riscontri acquisiti, l’Autorità Giudiziaria procedente ha potuto emettere una prima ordinanza applicativa della misura cautelare della custodia in carcere, ad esito della quale sono subito cominciate le ricerche per la cattura del soggetto che, dalla fine del mese di gennaio, aveva lasciato Mondovì per destinazione ignota. Al fine di procedere alla sua localizzazione, quindi, sono state attivate mirate attività d’intercettazione telefonica, nonché un esteso ed accurato esame dei controlli sul territorio effettuati dalle forze di polizia sui mezzi di trasporto in sua disponibilità. Tale attività ha permesso di accertare che l’uomo si era recato sull’Isola d’Elba. A quel punto sono iniziati i primi contatti con i Carabinieri della Compagnia di Portoferraio e ha avuto luogo l’operazione di individuazione e cattura. Dopo due giorni e due notti di appostamenti e pedinamenti, i Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile di Portoferraio hanno finalmente trovato l’appartamento presso cui il giovane aveva trovato dimora, individuandolo in un agglomerato di case in località “Vallebuia”, nel Comune di Campo nell’Elba. Tuttavia era necessario avvicinarsi con molta cautela, onde evitare che l’abile malfattore sfuggisse nella macchia delle vicine montagne. L’operazione di cattura è perciò iniziata alle 05.00 della mattina, quando 8 Carabinieri della Compagnia di Portoferraio, con il favore dell’oscurità, si sono avvicinati a piedi allo stabile e hanno circondato l’abitazione. Dopo aver bloccato tutte le vie di fuga, i militari hanno finalmente bussato alla porta del 32enne di Mondovì. L’uomo avvisato dai latrati del cane che vigilava sulla proprietà era riuscito a scorgere pochi attimi prima i Carabinieri dalla persiana della sua camera da letto e si era immediatamente rifugiato nel bagno, ove era pronto a farsi cadere dalla finestra posta a 5 metri d’altezza e guadagnare così la fuga. Tuttavia, appena si è accorto che la palazzina era circondata dai militari dell’Arma, ha afferrato le ultime speranze, nascondendosi nel box doccia e sperando forse che quello che stava per accadere non fosse vero. A quel punto, appena il fratello dell’arrestato ha aperto la porta d’ingresso, i Carabinieri si sono proiettati nel bagno dell’abitazione, trovando il CABIR in posizione occultata, e lo hanno ammanettato. Il giorno stesso è stato tradotto presso il carcere di Livorno e successivamente presso quello di Cuneo. Ciò che ha permesso di raggiungere questo importante risultato operativo è stata sicuramente la sinergia tra i militari del Nucleo Operativo di Portoferraio e i colleghi dello stesso Reparto di Mondovì, che hanno, tra l’altro, notificato all’uomo, presso il carcere di Cuneo, una seconda ordinanza di custodia cautelare per ulteriori fatti della stessa natura nuovamente emersi nel corso delle indagini.


carabinieri auto caserma

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