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Controcopertina: Ancora sul cervello fritto

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : venerdì, 20 febbraio 2009

Egregio Direttore, ho letto con pathos il suo “ a sciambere del cervello fritto”, quasi identificandomi, se non fosse stato per il Suo consueto antiberlusconismo militante, che me l’ha impedito. E sì che ormai non sono più al servizio del “Berlusca”, al quale semmai ho dato. Per il resto concordo con Lei su quasi tutto: l’istruttività del film “quinto potere”, il KGB e le dittature, il “rincoglionimento” da tubo catodico, il “liberismo amorale” che ha prodotto i guasti sotto agli occhi di tutti – non è colpa del liberismo ma dell’amoralità di chi l’ha attuato, però è un fatto – la filosofia dell’avere e dell’apparire che sta avendo la meglio su quella dell’essere, l’abbrutimento di questa società che ha barattato i valori semplici e sani della nostra tradizione con dei finti valori. Volando basso – e stavolta non vorrei essere patetico io - rammento quando da ragazzi facevamo le stagioni e l’Elba era mèta di straniere “a caccia” di sano divertimento, che ora cercano altrove, deluse da chi s’è “rincoglionito” per troppa TV spazzatura, “canne”, film porno. S’è andata sostituendosi alla realtà l’immagine della realtà, alla “cosa” l’immagine della “cosa”, al polpo lesso Mc Donald’s. Poveri noi italiani, se non reagiamo. Quando però si scandalizza per il fatto che i media italiani non abbiano dato peso alla notizia della condanna a 4 anni dell’avvocato Mills, mi domando dove Lei abbia vissuto in questi 15 anni. Dov’era quando nel ’94 Berlusconi da neo premier a Napoli, durante il convegno internazionale contro la criminalità organizzata insieme a Clinton, Kohl e gli altri Big del pianeta venne “avvisato” tramite il Corriere della Sera di essere indagato per mafia da Borrelli e Di Pietro della Procura di Milano? E non ricorda come andò a finire dopo che il Governo Berlusconi per questo “grave” fatto cadde, con la complicità dell’ex Presidente Scalfaro? Il processo nemmeno iniziò e dopo qualche anno venne archiviato perché era “una bufala”: il fatto non sussisteva. Mutatis mutandis la stessa “bufala” capitata a Portoferraio al povero Sindaco Ageno, al maggiore imprenditore elbano Nocentini ed a tutti i coimputati di una “gravissima” vicenda, mai avvenuta, per la quale finirono pure “alle sughere”. E quando negli anni successivi le assoluzioni a favore di Berlusconi si sono susseguite numerose, senza alcun “lodo Alfano”? Direbbe Lei: “tutti zitti come li topi”. Con questi precedenti “politici” italiani considero, al Suo opposto, tale lodo un atto di civiltà giuridica, per impedire nuovi “golpe” dopo quello del ’94 a Napoli che, non dimentichiamolo, condusse infine al primo Governo D’Alema: di “palazzo”, senza ricorrere al voto popolare, da vecchia nomenklatura sovietica. Il lodo Alfano non sarà un capolavoro, ma almeno ora siamo al pari della Francia, che - memore della ghigliottina che staccò prima le teste nobili dell’ancient regime, poi quelle rivoluzionarie dei Robespierre - sospende il giudizio per eventuali “malefatte” dei suoi presidenti fino al termine del mandato elettorale, per evitare pericolose “bufale”. Come quelle italiane. E’ dunque l’eccessivo uso politico dell’informazione di certa stampa “militante”, ad avere indotto i media italiani, ormai “vaccinati”, a dare il giusto peso ad una notizia di condanna – ad opera di un giudice dichiaratamente “militante” e per questo ricusato - che pare già segnata in Appello. Poi, certo, concorre anche la concomitanza della notizia delle dimissioni di Veltroni dal PD, alla quale non è estraneo il compagno D’Alema, ieri unico assente in puro stile sovietico. In effetti il Suo scoramento per questa sinistra è comprensibile e lo dico senza malizia, da persona non “schierata”. In conclusione, penso anch’io che in Italia ci sia da “ricostruire una cultura ALTERNATIVA ed ANTAGONISTA solidale, libertaria e legalitaria”, che sarebbe bene fosse pure caratterizzata dai valori tradizionali della nostra millenaria civiltà, che non è mai stata ideologica, bensì pragmatica, in ogni sua manifestazione. Ma se vogliamo che tale cultura - alternativa a quella eccessivamente consumistica priva di valori - trovi l’humus per attecchire, occorre che essa sia reale e non ideologica, gioiosa e non astiosa e tantomeno fondata sull’ antiberlusconismo becero. Lo dico da persona non iscritta ad alcun partito, che si sforza di non smarrire il buonsenso ch’è proprio di noi italiani. Cordialità, Stefano Martinenghi Caro Martinenghi si è garantisti o non lo si è, si è legalitari o non lo si è, e, punto primo non c’è contraddizione tra l’essere garantisti e legalitari, punto successivo l’accettare il lavoro della giustizia non può essere determinato dal fatto che la magistratura e la legge colpiscano o meno i nostri interessi, la nostra parte politica i nostri amici etc. In base a questi principi DA SEMPRE io rimango convintamene contrario alla pratica della carcerazione preventiva (specie di lunga durata) nei confronti di chiunque venga applicata, laddove non ricorrano seriamente periodi di inquinamento prove, reiterazione del reato o fuga come prevede il codice. Da sempre ho orrore della giustizia fai da te, dei tentativi di linciaggio di chiunque, delle ronde padane e pericolosissime (per lo stato di diritto) consimili altre stronzate. In base a questi principi rispetto TUTTE le sentenze della magistratura anche quando mi ritrovo a notare che in taluni territori è più facile che un cammello (leggi cavo o gomena) passi dalla cruna di un ago che un notabile subisca una condanna rilevante. Quanto al defunto Sindaco di Portoferraio lo lasci riposare in pace. La legge impone che non se ne parli come imputato (né in termini colpevolisti né in termini di assolutori). Può restare un giudizio umano ed un giudizio politico, dal primo mi astengo perché l’ho conosciuto troppo superficialmente come uomo, per i miei parametri, quanto al secondo Ageno rimane per me il peggiore dei sindaci della storia di Portoferraio, quello che ha creato le maggiori lacerazioni della comunità cittadina, un sindaco infinitamente peggiore di chi l’ha preceduto e chi l’ha seguito e capisco che questo è un giudizio pesante (specie tenendo conto dei miei scontri con Giovanni Fratini e zone collegate e delle critiche anche feroci delle scelte - ad esempio urbanistiche che non è poco - della Giunta Peria), ma tale rimane. Caro Martinenghi che grida alla bufala (per suoi reconditi motivi e magari dimenticandosi che le prescrizioni non sono assoluzioni) per quanto riguarda “affari e politica” (e dimenticandosi che le “prescrizioni facili” le ha volute la sua parte politica) impari anche lei a rispettare tutte le sentenze, compresa quella che condannava in primo grado a nove anni per reati di mafia l’ideatore di Forza Italia, o quella che condanna il coimputato del suo ex-mentore Silvio Berlusconi a 4 anni e spiccioli di carcere per corruzione. Ultimo invito lei e quanti la pensano legittimamente come lei a mordersi la lingua prima di parlare di “antiberlusconismo becero”, per due ordini di ragioni - in primo luogo perché è un autogol almeno semantico: se esiste un antiberlusconismo (becero o meno) esiste allora un berlusconismo (come uno stalinismo, un franchismo, un peronismo, un leninismo, un maoismo) vale a dire si riconosce ufficialmente la creazione di un vero e proprio “culto della personalità” tipico non certo delle democrazie ma dei totalitarismi e dei regimi dittatoriali (striscianti o conclamati) - in secundis: chi è becero? Le do due sinonimi proposti dal mio fido “Garzanti”: “Volgare e cafone”. Lei è convinto che esista in italia ed in Europa un “supercafone” capace di uguagliare le gaffe planetarie del Presidente del Consiglio? Ma stiamo scherzando? Sa Martinenghi quale è il dramma? Il dramma è che il regime sub-culturale di Berlusconi ha fatto sì che i cafoni, i beceri, i maleducati, gli incolti facciano ormai tendenza … piacciano, facciano cassa, audience, consenso politico e ci vorrà un immane lavoro culturale e politico per arrestare la deriva. E su questo punto dell'alternativa, lei che è di destra, ci risparmi i saggi consigli sul come realizzarla, guardi che noi di sinistra siamo perfettamente in grado di rovinarci da soli anche senza il suo aiuto.


cervello

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