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Controcopertina: Si dimettano tutti

Scritto da : Elena Maestrini
Pubblicato in data : lunedì, 04 agosto 2003

La “ sparatina “ dell’ Onorevole Mussi mi pare un po’ eccessiva, nei toni, nella forma e nella sostanza. Tirare fuori il separatismo latente che sotto sotto allignerebbe nell’animo della gente elbana ed addossarlo al Febbo e dintorni è cosa sbagliata, falsa ed offensiva. Confondere un sano desiderio di autonomia (da amministrazioni becere) che nasce più che altro da idee romantiche ed utopistiche, e non certo con una rivoluzione, magari cruenta e sanguinaria, è una grossa volgarità propagandistica che una mente sottile come quella dell’ On. Mussi (lo dico senza ironia) poteva risparmiarci. Che cosa c’azzecchi quindi la vecchia regola D&C (Donne & Champagne) tanto usata negli anni delle tangenti (chissà che fine ha fatto quel miliarduccio che il povero suicida per amore e per necessità Gardini portò alle Botteghe Oscure) con il separatismo non si capisce. Questo è un caso di puro D&C (non fraintendete, non della vecchia balena bianca, come avrebbe detto il grande Fortebraccio, ma proprio di Donne & Champagne, traslato in taxi e cazzate varie, ancorché fuori posto, dal punto di vista geografico turistico). Fosse stato un manifesto, infelice e volgare come quello che ebbe ad accostarlo ad un animaletto con i baffi e la brillantina, avrei capito. Essere paragonato ad un animaletto, anche se eguale a quello che fece la fortuna di Walt Disney, in più con la brillantina, potrebbe veramente dar fastidio. Bene fece allora a portare il manifesto in Parlamento. Voleva dimostrare la pericolosità dei fascisti elbani (così li definì) che aggredivano a colpi di cazzate. Detto questo ribadisco che il Febbo non ha solo sbagliato per sé. Ha sbagliato per tutti. Non cerco un capro espiatorio, perché a mio parere debbono dimettersi tutti, nessuno escluso, neppure l’amico Luca Simoni, Presidente in Pectore. Non si diviene Presidenti per disgrazia altrui, specialmente quando non si è fatto nulla per contrastare le sciocchezze, gravi, anzi gravissime, del Febbo di turno. Complicità? no. Disattenzione che, nella cosa pubblica, è come la complicità se non peggio. Non si è guardiani solo della parte politica avversa, quando si sta al servizio del popolo. Innanzitutto si guarda in casa propria e si vigila sui Napoleonismi e sull’uso smodato di mezzi impropri. Nel bilancio del Cigri c’è una Porsche a disposizione del presidente o del direttore generale. Echeccazzo, direbbe Sergio Certastampa. Ci fanno le letture dei contatori con la Porsche? Ci cercano le falde acquifere? Da un partito garantista, quale il Ds è sempre stato e tende ad essere, salvo qualche Berlusconata di comodo e di facciata, mi aspetto che attendano un giudizio, un giudiziino. Ma a parte quello del Giudice c’è già il giudizio della gggente (come direbbe Sergio CertaStampa se fosse di Roma) che recita una sola parola : Vergognatevi. Lo scrivo senza punto esclamativo e con molta tristezza. La maledizione del quadro di Napoleone, e dei suoi reggiborsa, ha colpito ancora. Bruno Paternò, deluso ma non domo P.S. Colgo l'occasione per salutare, e ringraziare, la signora Mazzei, consigliere di opposizione in C.M., che non conosco personalmente ma il cui lavoro di controllo ho apprezzato moltissimo. Parafrasando Mao, dico: non importa di che colore siano i gatti, basta che prendano i topi e scoprano, come già aveva fatto l’ Ottimo ed attento Dr. Fratini, i distratti naviganti, quelli che usano mezzi pubblici in maniera assolutamente impropria e disinvolta, (se logicamente sarà dimostrato, come purtroppo sembra di vedere) con una nonchalance che solo i Nobili possono avere, quando logicamente, usano i soldi loro. Fare i Nobili, con i soldi della Comunità, è proprio da parvenues (si sente che sono francese?)


comunità montana vessillo

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cielo nubi 2

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