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A Sciambere del cervello fritto

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : giovedì, 19 febbraio 2009

- Se qualcuno ieri sera avesse evitato di farsi friggere il cervello dalle ruffianerie della più costosa banderuola professionale d’Italia (tal Bonolis in barca a torzo) e dalle elucubrazioni stitico-rap del beneficiente (si fa per dire, hai voglia a sbadiglia’ bimbo africano) psicologo della Pianotta, guru di Lungone che gli funzionerà (forse) un neurone, - Se qualcuno si fosse risparmiato di sciropparsi un festival che proponeva scipita merce fascio-banale di un livello di qualità musicale medio “zum-pa-pa m’hai fatto una fava come una cipolla caetana” che al circolo dello Stiopparello al confronto sembra ci suonino Ray Charles, Jimi Hendrix Jim Morrison e Freddy Mercury redivivi, - Ammesso che non si fosse fermato sulla partita del Milan che era sempre proprietà del solito padrone di tutto ma almeno stavano zitti (a parte i commentatori zerbino di cavaliere) o almeno non cantavano avrebbe potuto guardarsi su La 7 (uno degli ultimi baluardi di resistenza ed intelligenza umana) un film come “Quinto potere” perfidamente programmato in corrispondenza di eventi dall’alto potenziale di rincoglionimento delle masse come quelli sopracitati. “Quinto potere” che dovrebbe essere usato come supporto didattico in ogni scuola, spiega molto semplicemente come si fa (“la televisiun la gà la forsa d’un leun” avvertiva Jannacci un quarto di secolo fa) ad allevare un popolo manipolandone col tubo catodico (allora) la coscienza. Qualcosa che è così accaduto a casa nostra al punto che il Moloch (assessore lasci perdere non è roba per lei) prefigurato nella Fattoria degli Animali come il Male assoluto, è stato sdoganato ed è diventato il titolo di un programma pecoreccio-voyeuristico di successo “Il grande fratello” Il rincoglionimento delle masse, l’omologazione del pensiero il “tanto c’è chi pensa per te” dei dittatori come Stalin e degli stalinisti come Putin ex spia del KGB, capo di un a “democrazia” dove i giornalisti scomodi s’ammazzano, e le vergini dai candidi manti nostrane nulla vedono, come tace il suo amichetto fu pelato autore di canzoni perfino più pisciose di quelle ascoltate al Festival, dove “e per fortuna che c’è Benigni” come il Riccardo che da solo gioca al biliardo, che così si può dire anche noi: “Me n’ha date tante .. ma gliene ho dette tante” .. bella soddisfazione Il rincoglionimento è quello che ci stravolge i valori che non ci fa mettere nella giusta prospettiva la vita sovverte l’ordine di importanza delle cose: Ieri un signore inglese è stato condannato da un tribunale italiano a 4 anni e spiccioli di galera per corruzione trattavasi di un avvocato che agiva per conto della Mediaset, ma era assente dal banco degli imputati il coimputato vale a dire il Presidente del Consiglio che il provvidenziale “Lodo Alfano” ha rapito da questo processo. La cosa ha fatto rumore ne hanno parlato i giornali di tutto il mondo, di sinistra come El Pais, di destra come Le Figaro, sicuramente non comunisti come il N.Y.Time, giustamente, perché in un paese normale oltre che la debitamente vergognarsi, il coimputato di un condannato a 4 anni di galera investito di un’alta carica pubblica si sarebbe dimesso (o lo avrebbero dimesso). Abbiamo detto i giornali di tutto il mondo e abbiamo sbagliato perché questa bomba italiana in Italia ha fatto un suono tra quello del petardo e la pernacchia, è stata oscurata dal disastro del PD in Sardegna e le dimissioni di Veltroni (come dire le cronache di due morti abbondantemente annunciate) da San Remo etc. Ma come fanno i compagni del PD a non capire la correlazione che c’è tra gli eventi, come fanno a non capire che in un paese dove una notizia del genere passa come acqua fresca il regime almeno culturalmente è già passato trionfante? Come fanno le persone di buona volontà scienza e coscienza a non capire che occorre rifondare non la sinistra ma la cultura di uno stato nel quale non si faccia stracci del diritto? Come si fa a non capire che un filo sottile ma di acciaio lega i circenses, le fesserie di povia, l’abrutimento da calcio, le puppe e le pince all’aria delle sgallettate mercificate potenziali ministre perché di coscia lunga, l’orgoglio dell’ignoranza, la filosofia dell’avere e dell’apparire, le ronde padane, il razzismo che non è più strisciante ma si è alzato in piedi, le finte risate della spazzatura televisiva, il brutale impoverimento di centinaia di migliaia di persone vilipese dalla elemosin-card, il disastro totale del liberismo amorale che ha prodotto una generazione di precari dal futuro privo di certezze? Come non capire che c’è da ricostruire una cultura ALTERNATIVA ed ANTAGONISTA (che non sono due parolacce) solidale, libertaria e legalitaria, rispetto a questo regime soffice che si farà più pronunciato e duro man mano che l’autocrate patriarca si avvicinerà sempre più invidioso della vita altrui, sempre più astioso dietro i sorrisi di silicone, alla fine della sua parabola? C’è davvero da resistere, resistere, resistere, e sarà pure da aridi, ma non pensiamo ci sia da incartarci più di tanto sui turbamenti del giovane Walter o sui desiderata dei vari capi-pollaio della sedicente sinistra, che sarà una o sarà una serie di orgogliose cacatine di mosca.


cervello homer

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