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Le associazioni di categoria sulla vicenda "Toremar"

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : mercoledì, 18 febbraio 2009

L’assetto dei trasporti marittimi attiene – per i cittadini delle comunità insulari - al diritto fondamentale alla mobilità. Riteniamo che le scelte di assetto proprietario e gestionali della Toremar debbano essere operate tenendo in considerazione, innanzitutto, questo aspetto. Le vicende di questi ultimi mesi sembrerebbero talvolta far trasparire una certa discontinuità di attenzione delle istituzioni – dal governo nazionale a quelli locali – a quanto i trasporti marittimi siano intimamente connessi agli standard minimi di qualità della vita. La privatizzazione in blocco delle compagnie e dei servizi offerti attualmente dal Gruppo Tirrenia – da attuare entro l’anno corrente secondo le indicazioni dell’unione europea - sarebbe verosimilmente penalizzante per l’Isola d’Elba per il rischio di decremento del livello dei servizi, dell’occupazione, degli investimenti futuri. Proprio per la consapevolezza di questi rischi le Associazioni di Categoria - già nel 2008 - hanno aperto un confronto, attraverso le loro rappresentanze regionali, con la Regione Toscana al fine di rendere attuale la possibilità del cosiddetto “spacchettamento” di Tirrenia. Avvertiamo l’urgenza di soluzioni alternative alla privatizzazione in blocco che possano garantire il trasporto marittimo, che svolge per le comunità isolane la stessa funzione di quello che nel resto della Toscana viene considerato trasporto pubblico locale. Dopo che le opportunità fornite dal decreto legge 112/2008 - che consentiva l’acquisizione delle compagnie regionali da parte delle Regioni interessate – non sono state colte per il mancato accordo sulle risorse di compartecipazione statale, non possiamo permetterci di ritenere chiusa la partita. Gli stessi recenti incontri intercorsi tra l’assessore regionale Conti e il sindaco Peria lasciano intendere una rinsaldata unità delle istituzioni intorno all’obiettivo della separazione del destino di Toremar rispetto a quello del Gruppo Tirrenia. E’ una circostanza nuova che dovrebbe quanto meno essere verificata traendone i corollari utili per questo territorio in termini di opportunità di sospensione delle procedure di privatizzazione in blocco di Tirrenia; sospensione che passa anche per una richiesta a termine di deroga comunitaria al divieto di proprietà pubblica delle aziende di trasporto. Innanzitutto è indispensabile che la Regione Toscana sia disposta a farsi carico della compagnia di navigazione con lo scopo di procedere successivamente alla predisposizione di una procedura di evidenza pubblica per l’affidamento dei servizi, che risponda comunque alle esigenze della collettività elbana e dell’economia turistica. E questa disponibilità è stata manifestata, anche se dovrebbe essere manifesto il coinvolgimento di tutto il territorio nell’operazione. In tale direzione le scriventi associazioni si sono e si stanno adoperando per un intervento delle imprese presenti sull’arcipelago. Per parte sua, il Governo dovrebbe mettere la Regione in grado di esercitare le competenze in materia di trasporti marittimi, assegnando specifica delega sui servizi di cabotaggio. Le premesse per farlo possono esserci, dato che gli stessi diretti interessati lo richiedono. Allo stesso modo, abbiamo bisogno che si realizzino le condizioni la cui mancata maturazione ha impedito precedentemente di cogliere l’occasione della regionalizzazione di Toremar: servono risorse statali per assicurare il mantenimento del livello dei servizi e la continuità territoriale. Oltre a questo, riteniamo che nelle more della predisposizione del bando di gara da parte della regione la stessa Toremar – con il sostegno di Governo e Regione nei termini detti – dovrebbe approntare un nuovo credibile piano industriale, in grado di rendere esplicite le potenzialità dell’azienda adeguatamente sostenuta.


nave sbarco passeggeri toremar

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