Solo i più stagionati si ricorderanno di un ballo un po’ fessacchiotto, una specie di Sirtaki volgarizzato e zumpappeggiato, l’ Hully Gully che impazzò per una estate o due. Una delle canzoni su quel ritmo faceva: “E se prima eravamo in 4 a ballare l’Hully Gully adesso siamo in 5 a ballare l’Hully Gully”, e via aggiungendosi ballerini crescevano i numeri finche tutti cadevano stremati e contenti (talvolta spesso briachi, erano gli spensierati anni ‘60). E un’altra cosa ci sovviene, una micidiale battuta sparata una dozzina d’anni dopo da un dipendente della regione, tal Tinti, che notando la proliferazione abnorme degli enti causata dalla istituzione di “comprensori” e Comunità Montane esclamò: “Ragazzi qui ci stanno portando in un campo di decentramento!” Ma non sempre la moltiplicazione dei punti decisionali ha corrisposto ad un aumento dell’efficienza amministrativa, e così la stessa Regione dopo pochi anni giustiziò i comprensori appena creati, salvarono le penne solo le Comunità Montane (inutili ed inefficienti quanto i comprensori) solo perchè istituiti con legge dello Stato e non regionale. Nel frattempo i Comuni elbani continuarono a scannarsi non riuscendo a produrre una posizione unitaria su un benchè minimo cazzo, facendo diventare transgenerazionali problemi nodali quali quelli dell’approvvigionamento idrico, smaltimento rifiuti, armonizzazione delle politiche urbanistiche, servizi di trasporto ed altre quisquillie, e la Comunità Montana in luogo essere l’arengo dove si componevano le saggezze insulari, divenne un circo Barnum in cui si poteva assistere ad ogni genere di spettacolo dal contorsionismo politico allo sputafuoco (e veleno) sui compagni di cordata, dal tango del tradimento al campionato mondiale della bugia fino al lancio del siluro a testata d’uccelli paduli multipli. Orbene questa stessa classe dirigente o almeno una parte di essa, i sindaci del centro-destra, fieri avversari dell’unica proposta razionale che si potrebbe fare in un’isola che sulla carta d’Italia è grande come una cacata di mosca, e cioè quella di ridurre l’assurdo numero di 8 comuni, cosa ti inventano? Hully Gully! Creiamo una nuova provincia! “E se prima eravamo (con Febbo) in 9 a ballare l’Hully Gully adesso siamo in dieci a ballare l’Hully Gully!” . Il terrore ci ha preso quando uno scettico amico ci ha detto: “Ma non sta in piedi .. pensa solo ai problemi dei collegamenti del Giglio e di Capraia con il nuovo Capoluogo Provinciale Elbano” “Zitto – gli abbiamo detto non ti far sentire – o questi di province ne propongono tre, e già che ci sono chiedono il riconoscimento di Regione a Statuto Speciale, e con quei capi di bozzera che ci governano è capace che l’ottengono pure!” Ma la guerra è guerra, e se si va al campo di decentramento allora abbiamo le nostre richieste da fare. Metteremo sul piatto della bilancia anche il riconoscimento dello status comunale ai natii territori del Brunello e Monte Tabari. Abbiamo, in deriva ageniale, in mente anche il nome del nuovo comume che dovrebbe chiamarsi Brunello-Pacini, visto che quel borgo non ha visto nascere solo degli stronzi come noi, ma anche il grande ex direttore della Fondazione Agnelli, ex guru della sinistra cattolica isolana ed ora coerentemente approdato alla corte del Cavalier Silvio Conrispettoparlando Berlusconi qual deputato della Repubblica. Allè ..Tutti a ballare l’Hully Gully!