PD ISOLA D’ELBA, il destino di Pianosa non può cambiare, indietro non si torna. Ci vogliono programmi unitari e condivisi - «Il futuro di Pianosa è nella salvaguardia e nella valorizzazione del patrimonio naturale e paesaggistico dell’Arcipelago Toscano». Così attacca il segretario Elbano del PD, che prosegue «quella di riaprire il carcere speciale nell’isola piatta, destinandolo ai detenuti in regime di 41 bis, è l’ennesima beffa che provocherebbe una serie di danni collaterali di carattere economico, sia alle casse pubbliche: immaginiamo i costi per la rimessa in funzione e in sicurezza di edifici abbandonati oramai da decenni; sia a quelle degli operatori turistici che solo nel 2008 hanno trasportato e guidato sull’isola oltre 12.500 visitatori». Così prosegue Federico Mazzei: «Riaprire il carcere speciale significa la fine dei tanti laboratori di ricerca scientifica attivati, degli scavi e studi archeologici, quindi la possibilità di fruire dell'isola, delle sue risorse ambientali e storiche». Mazzei ricorda come nel “Progetto Elba” del Partito Democratico si affermi la necessità di puntare sull’innovazione sulla società della conoscenza, guardando alla ricerca, alla biologia marina e la geologia, con un occhio rivolto al riuso sia delle zone minerarie dismesse sia di Pianosa. Le attività attuali, con la convivenza del carcere con regime leggero, dove i detenuti sono utilizzati in attività agricole e di accoglienza, vanno più che bene, anzi sono lodevoli e devono essere migliorate. Sottolinea inoltre il segretario del PD: «necessita, per Pianosa e per tutti gli altri immobili di proprietà dello stato presenti nelle isole toscane, che i principali attori del territorio assumano atti formali che siano il prodotto di proposte definitive, con progetti unitari e condivisi. Per ogni luogo occorrono, innanzi tutto, programmi specifici basati sulla valorizzazione degli elementi naturali, storici, architettonici e delle risorse socio-economiche. L’azione può promuoverla l’Ente Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano che, tuttavia deve muoversi, non in solitario, ma di concerto con gli enti del territorio: comuni, provincia e regione».
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