IL TESTO DELLA INTERROGAZIONE PRESENTATA DAI PARLAMENTARI DEL PD di Ermete Realacci e Silvia Velo – Al Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare. – Per sapere – Premesso che: dal 1996 l'isola e il mare di Pianosa, sono compresi nel Parco Nazionale dell'Arcipelago Toscano garanzia questa per la salvaguardia e il mantenimento del notevole patrimonio archeologico e ambientale presente sull'isola; nel 1998 il carcere è stato quasi definitivamente chiuso, non essendo rimaste sull'isola che poche forze dell'ordine con compiti di vigilanza e di guardia alle strutture; nel corso di questi anni sono stati presentati progetti di riqualificazione dell’isola tesi a valorizzare lo splendido patrimonio ambientale, culturale e turistico al fine di restituirlo al “mondo libero”; da notizie di stampa di questi giorni, si apprende l’ipotesi di un ritorno nel penitenziario dei detenuti in regime 41bis; il progetto dell’isola basato sul delicato equilibrio ambientale nonché sulle prospettive e sulle potenzialità di uno sviluppo turistico di qualità che tiene conto di un patrimonio di risorse ambientali unico nel suo genere e per questo prezioso e delicato, non è certo compatibile con il carcere duro; nel 2007 i visitatori di Pianosa sono stati complessivamente 12.500 e impedire tali flussi causerebbe sicuramente un danno per l’economia dell’Arcipelago -: quali siano gli intendimenti del Ministero rispetto alle sorti dell’Isola di Pianosa; se sia fondata la notizia del ritorno sull’Isola dei detenuti in regime 41bis. Segreteria Trasporti PD AL PRESIDENTE CLAUDIO MARTINI PER UN INTERVENTO DELLA REGIONE di Danilo Alessi (Presidente dell'Unione dei Comuni dell'Arcipelago Toscano) Caro Presidente, Pianosa deve restare accessibile al turismo. Le voci circa intenzioni governative per ripristinare nell’ isola piatta il dismesso carcere ci preoccupano, poiché vanificherebbero i progetti in atto per il rafforzamento dell’ intero Arcipelago come sistema turistico omogeneo. Confidiamo in un pronto intervento della Regione per rappresentare al Ministero competente ed ai parlamentari toscani l’assurdità di una decisione del genere che, ancora una volta, penalizzerebbe un territorio già fragile, che vede nella qualità ambientale la principale risorsa per il proprio sviluppo. Certo di una sintonia di pensiero, cordialmente ringrazio Unione dei Comuni Arcipelago Toscano PIANOSA ED IL SUPERCARCERE di Giuseppe Tanelli Credo che saremo in molti, con il presidente del Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano Mario Tozzi, per tentare di impedire che a Pianosa torni il supercarcere. Ci saranno sicuramente i rappresentanti delle istituzioni, delle associazioni ambientaliste e produttive, delle forze politiche e sociali, delle migliaia di cittadini che da quando nel giugno del 1998, è cessata la destinazione penitenziaria hanno visitato l’ Isola. Ci sarà una bella fetta del mondo scientifico internazionale. Come nel 1970, per Montecristo e nel 2004 per le ex-aree minerarie elbane. Le strade di Pianosa sono dedicate agli eroi che hanno combattuto la mafia. Il suo supercarcere ha voluto dire molto nel contrastare questo male. E’ comprensibile la posizione espressa da coloro che sono stati i più vicini alle vittime e che combattono in prima linea. Ma forse possiamo domandarci. E’ proprio necessario riaprire Pianosa? E’ proprio necessario creare uno scontro fra la lotta alla delinquenza organizzata e la difesa di un grande ed unico patrimonio di natura e di storia ? Perché una cosa è certa. Le esigenze di un supercarcere sono in contrasto con quelle che caratterizzano un Parco Nazionale e un’area protetta da direttive europee. Quando Pianosa cessò la sua destinazione penitenziaria, dopo quindici anni di supercarcere, i vigneti ordinati e gli allevamenti di eccellenza della antica Colonia Agricola erano scomparsi. Le costruzioni erano fatiscenti, le catacombe ridotte ad un cloaca massima, piene di rifiuti e di acque di scarico. Poi Pianosa si è aperta al turismo contingentato e compatibile; alla didattica ed alla ricerca scientifica di livello e risonanza internazionale. Venne intrapresa la strada dei Monaci per dare una residenzialità costante all’isola ed oggi il Carcere verde è un embrione educativo ed ecologico da espandere. Restano tante cose da fare, poiché purtroppo lo Stato “ha chiuso il carcere ed ha buttato via la chiave”, come giustamente ebbe a scrivere Piero Ottone per Capraia. Il possibile ritorno del supercarcere, può essere una opportunità, affinchè tutti concorrano a trovata la “chiave “, per dare in pieno a Pianosa quel ruolo di “educatore” ecologico, economico e sociale, iniziato tanti anni fa e che sarebbe antistorico e sbagliato troncare,… per i cittadini di oggi e di domani. IL GIOCO DELL'OCA DEI RITORNI AL PASSATO di Adriano Sofri L'amico Giovanni Losurdo, ricercatore del C.N.R. ci segnala una breve riflessione di Adriano Sofri uscita sul quotidiano "Il Foglio" di mercoledì 11 febbraio: "Nel gioco dell’oca quotidiano, la giornata di ieri ha tirato ai dadi il ripristino delle galere speciali nelle appena liberate bellissime isole di Pianosa e Asinara. Basta far andare la moviola al contrario: i visitatori del parco naturale si reimbarcano sui traghetti e tornano per sempre alla terraferma, i cancelli di ferro si richiudono, i reclusi che erano stati trasferiti tornano, a marcia indietro, dentro i muri appena rintonacati che trasudano ancora violenze secolari. E gli asini bianchi, rosicchiando un cardo rosso e turchino, non si scomoderanno".
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