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Venerdì 13, le ragioni dello sciopero

Scritto da : Elena Maestrini
Pubblicato in data : mercoledì, 11 febbraio 2009

Dipendenti pubblici e privati scioperano per dignità e salario - lettera aperta agli iscritti Di: Andrea Brachi - Segretario Generale FP Cgil Toscana Il 13 febbraio 2009 la Funzione Pubblica e la Fiom hanno proclamato lo sciopero generale delle due categorie con manifestazione nazionale a Roma. Perché? I motivi sono tanti. I segretari generali delle due categorie, Carlo Podda e Gianni Rinaldini li hanno così sinteticamente elencati: - per la dignità del lavoro; - per l’unità dei lavoratori pubblici e privati; - per l’aumento delle detrazioni fiscali e l’adeguamento automatico all’inflazione; - per dare continuità del rapporto di lavoro a chi è oggi precario; - per uno stato sociale più esteso ed inclusivo; - per Pubbliche Amministrazioni che siano per i cittadini e le imprese strumento di sostegno e legalità; - per la salvaguardia di tutte le imprese in difficoltà anche attraverso interventi pubblici mirati al mantenimento dell’occupazione; - contro un nuovo intervento peggiorativo sulle pensioni; - contro gli accordi separati ed i contratti truffa; - per il diritto delle lavoratrici e dei lavoratori a votare sui loro contratti. Ne basterebbe uno solo a spiegare e rendere plausibile lo sciopero generale del 13 febbraio. Mi rendo conto che aderire comporta un sacrificio ed una rinuncia di salario che in questi tempi non è facile. Ma noi chiediamo e facciamo questo perché “spendendo” la nostra paga della giornata del 13 febbraio vogliamo dimostrare al Governo, alla Politica, agli altri Sindacati (ormai disposti a firmare di tutto, al di la del merito), che la partita in gioco è così importante, che la nostra rabbia è così forte, che il nostro NO a tutto questo è così deciso, che siamo disposti a rinunciare ad una giornata di lavoro per ottenere un cambiamento radicale di fronte a queste scelte scellerate. Noi non andiamo a Roma il 13 febbraio a fare “una scampagnata”, noi rinunciamo faticosamente a qualcosa per ottenere quanto ci spetta, non solo dal punto di vista economico ma soprattutto per ottenere il rispetto alla nostra dignità di lavoratori e di cittadini. E a proposito dell’aspetto economico ti ricordo che l’accordo generale sul rinnovo dei nostri contratti pubblici che la CGIL non ha firmato, prevede un aumento di: - 8 euro medi lordi al mese…. per il 2008…. - 70 euro medi lordi al mese… per il 2009…. - ed altri 8 euro lordi al mese… per il 2010… Ma come è stato possibile accettare questi “aumenti” contrattuali? Ma come hanno fatto Cisl e Uil a firmare questo accordo ed i successivi contratti dei singoli comparti a cui è stato applicato? Abbiamo detto che era un accordo truffa! Lo ripetiamo con forza e vigore! Ed è inaccettabile il fatto che Cisl e Uil non vogliono fare votare i lavoratori su quanto hanno firmato! La FP-Cgil chiede con determinazione (e sta raccogliendo le firme per questo) il Referendum per dare la possibilità ai diretti interessati di esprimere liberamente la loro valutazione. La FP-Cgil rispetterà, qualunque esso sia, il volere dei lavoratori. Questo vuole la democrazia, questo vuole il rispetto verso coloro che vogliamo rappresentare, iscritti o non iscritti al Sindacato. Ti devo anche ricordare che oltre a questo Cisl, Uil e Ugl hanno sottoscritto con il Governo la riforma degli assetti contrattuali che modifica e peggiora sostanzialmente l’accoro precedente del 1993. Anche in questo caso provo ad elencarti “le novità”: i Contratti Nazionali di Lavoro saranno rinnovati sulla base dell’inflazione prevedibile senza tenere di conto dell’aumento dei prezzi dell’energia importata (benzina, gas, luce…) e che tale base sarà decisa da un “soggetto terzo” non meglio identificato; i Contratti Nazionali di Lavoro saranno rinnovati ogni 3 anni e che la differenza tra inflazione prevista e inflazione reale sarà recuperata nel corso del triennio successivo (con il rischio di vederla riconosciuta dopo 6 anni…); vi è la previsione degli Enti Bilaterali, costituiti da sindacati ed imprese, per la gestione dei servizi e prestazioni di welfare, oggi gestiti dal pubblico (non sarà questo il vero “affare” di questo accordo?); si attribuisce alla contrattazione di secondo livello la deroga degli istituti contrattuali. Spiego meglio: in un Comune, in una Azienda, si potrà decidere di modificare in più od in meno (questo sì che è il pericolo reale…) i singoli istituti economici o normativi stabiliti dal contratto nazionale (anche la paga base…). Puoi immaginarti le conseguenze nefaste di tutto questo? si mette in discussione il diritto di sciopero. Con le attuali normative lo sciopero poteva essere proclamato da qualunque Organizzazione Sindacale (nel rispetto della legge 146). Stava al singolo lavoratore decidere se aderirvi o meno. Ora, con questo scellerato accordo, viene stabilito che solo le Organizzazioni Sindacali che rappresentano la maggioranza dei lavoratori potranno proclamare gli scioperi. Insomma se la FP-CGIL in un Comune rappresenta il 49% dei dipendenti, in quell’Ente, non potrà mai proclamare uno sciopero. Alla faccia della democrazia, della Costituzione! Con rammarico, ma ormai la partita è chiara, Cisl e Uil hanno deciso di diventare “altra cosa”. A Cisl e Uil non interesserà più quanti iscritti avranno, non interesserà più verificare il loro reale grado di rappresentatività, non interesserà più verificare con il voto dei lavoratori gli accordi ed i contratti che firmeranno. Hanno dato un colpo di spugna anche alla loro storia. È davvero avvilente. Hanno comunque sempre la possibilità di dimostrare che tutto ciò non è vero. Come si fa in democrazia, chi si assume la responsabilità di decidere per altri li deve chiamare ad esprimersi su quanto ha firmato. Se sono convinti di avere firmato i migliori accordi/contratti possibili in questo contesto che paura hanno di fare votare i lavoratori? Infine, visto che: continuano a sottrarci i soldi dalle nostre buste paga (taglio reale di fondi per il contratto integrativo decentrato; penalizzazione nei primi 10 giorni di malattia…); ci continuano ad additare all’opinione pubblica solo come fannulloni e assenteisti, aggiungendo ora che i nostri figli si vergognano di noi in quanto dipendenti pubblici… ci hanno tagliato le tutele ed i diritti (legge 104/92, diritti sindacali,…); ci hanno penalizzato di più nei confronti degli altri lavoratori privati (fasce orarie nei giorni di malattia); continuano nello smantellamento delle Pubbliche Amministrazioni con i tagli dei trasferimenti e nuovi lacci e laccioli che di fatto impediranno l’erogazione di molti servizi pubblici indispensabili ai cittadini; hanno bloccato di fatto le assunzioni (chi garantirà poi i servizi?); hanno deciso di impedire le stabilizzazione dei precari già decise e concordate; hanno rinnovato i primi contratti pubblici con 8 euro medie lorde al mese per l’anno 2008 e 70 euro medie lorde al mese per il 2009… La FP Cgil e la Fiom ti chiedono di aderire allo sciopero del 13 febbraio e di partecipare alla manifestazione nazionale. Vogliamo ribadire il nostro orgoglio di dipendenti pubblici e privati a difesa dei nostri diritti, dei nostri salari. Ti aspetto a Roma. Fraterni saluti.


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