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Vandali all'eremo di S. Caterina

Scritto da : Elena Maestrini
Pubblicato in data : martedì, 10 febbraio 2009

L’edicola col tabellone segnaletico, da sempre posizionata all’inizio del sentiero che porta all’eremo, è stata divelta. Appare sufficientemente chiaro che il fatto non sia dovuto alla violenza del vento, come a prima vista forse potrebbe ritenersi, perchè la tempesta è avanzata da scirocco, e, in quanto tale, avrebbe rovesciato quel manufatto nella direzione opposta rispetto a quella in cui giace per terra. E’ andata così. Probabilmente, alla stessa maniera di altre volte, quando ci si è accaniti con l’ascia sui cipressi, o quando si è devastato l’interno dell’eremo, facendo bottino di arnesi utilizzati nella manutenzione e, addirittura, rubando porte e finestre, o lasciando frasi ingiuriose. S.Caterina, nel suo isolamento, eccita indubbiamente ottusi e ricorrenti istinti di vandalismo, che nell’anonimato sono sempre rimasti impuniti. Ma questa volta, forse, c’è qualcosa di più. Con ogni probabilità l’episodio sembra iscriversi nella ricorrente devastazione che viene operata sulla segnaletica installata dal Parco nei luoghi di maggior pregio ambientale, e che ora in gran parte è stata divelta o danneggiata irreparabilmente. Basta infatti salir di qualche curva fino all’Aia di Cacio per trovare un altro manufatto del Parco abbattuto. Basta soffermarsi nell’area di sosta, sulla Parata, proprio sotto l’eremo di S.Caterina per constatare la violenta e mirata devastazione dell’edicola, della palizzata e di altri manufatti segnaletici. Cose di casa nostra, purtroppo, che rattristano per il loro squallore e che non depongono certamente a favore del decoro e dell’immagine di questi luoghi e del prestigio ambientale di tutta l’isola. Il malcelato livore di qualcuno, e certamente non di singoli individui, verso le realizzazioni del Parco lo puoi cogliere ordinariamente lungo i percorsi stradali. L’impatto visivo, che consegue al di modo di agire dei vandali, ha una sua squallida evidenza che consente loro di manifestare la contrarietà della propria opinione, senza esporsi, oppure consente loro di sfogare un istintiva e immotivata ribellione verso la normalità delle cose. Tutto qui. Ed è ben poca e misera giustificazione. Resta comunque un fatto. E’ possibile che non si possa far nulla per arginare questo fenomeno vergognoso? Che non si possa far nulla nell’era delle più sofisticate e raffinate tecnologie che consentono rilevamenti un tempo solo pensabili? Intanto, quello che stupisce è la assoluta mancanza di interessamento da parte delle pubbliche pubbliche amministrazioni, come se si fosse in presenza di qualcosa di assolutamente inevitabile, di fronte al quale anche le forze dell’ordine sono assolutamente impossibilitate ad agire. Non può essere così, o almeno non dobbiamo rassegnarci a queste conclusioni.. Purtroppo sono tempi questi di elezioni prossime venture e in certi ambienti si è in ben altre faccende affaccendati. Certi problemi allora passano in cavalleria. Forse è consigliabile,e produttivo, lasciar perdere. Almeno per ora. Intanto il vandalismo imperversa indisturbato.


eremo santa caterina

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