Gentile Redazione, leggo della grande preoccupazione che gli Operatori Residenti del settore Pesca sottolineano in relazione alle attuali condizioni del Porto di Marina di Campo. Preoccupazioni più che condivisibili da chi, come il sottoscritto è nato a Marina di Campo e vive questo problema da sempre, poiché proprietario dell’imbarcazione più longeva della Nostra Marineria. Preoccupazioni che forse per la vicinanza della tornata elettorale, affliggono anche alcuni alti rappresentanti delle istituzioni a livello Regionale, che ahimè, si sono attivati con molti anni di ritardo. Devo dire che non si può che essere d’accordo sulle oggettive difficoltà per l’ ormeggio, per l’insabbiamento dei fondali e per le problematiche che si sono verificate successivamente al consolidamento delle banchine, avvenuto nell’inverno 2006/2007, cioè tre anni fa. Detto questo, occorre fare alcune precisazioni al riguardo. In effetti, dato che è sempre meglio prevenire che curare, ricordo a beneficio d’inventario per i paladini dell’ultima ora, che durante tutti i passaggi avvenuti in materia, nel Consiglio Comunale di Campo nell’Elba, solo dai banchi della Minoranza si è levata l’unica voce per contrastare l’operato dell’Amministrazione Comunale in merito ai sopraccitati lavori, soprattutto la mia, evidentemente rimasta inascoltata, ma annotata nei verbali di Consiglio ed anche nei reports di Tenews. Non ricordo, al tempo, interventi così sperticati e prese di posizione così intense di Consiglieri Regionali contro l’Amministrazione Comunale Campese, che anche allora era di sinistra, ma che forse poteva contare su qualche rappresentante di lista in più. Ricordo anche la poca considerazione del Sindaco e dell’Assessore delegato alla materia, oltre a quella di certi Consiglieri di Maggioranza, verso le mie osservazioni contrarie in merito a questo tipo di lavori. Lavori di consolidamento delle banchine che non avevano alcuna necessità di essere consolidate, poiché in ottimo stato di conservazione. Soprattutto, non ricordo di aver visto, al tempo, Capipopolo in azione, né sentito voci di contrasto da parte degli operatori del settore Pesca, che assistettero in ordinato silenzio( forse per non urtare la suscettibilità di qualcuno), ma che invece dovevano essere i primi ad intervenire perché veniva messa repentaglio la sicurezza delle loro imbarcazioni. In quattordici anni di Amministrazione della Sinistra,non ci siamo fatti mancare niente. Abbiamo avuto l’esperimento dei “pennelli” in metallo sull’arenile, che nell’idea del progettista dovevano deviare il corso della corrente ed evitare l’insabbiamento dello specchio portuale e che invece sono risultati di nulla efficacia, ma di grande spreco di danaro pubblico, oltre che di terribile impatto ambientale. Fortunatamente, la natura,che normalmente ragiona meglio dell’essere umano, attraverso le ultime due importanti mareggiate del gennaio 2007 e del novembre 2008, ha provveduto di persona a rimettere in pristino il tutto, troncando quello di metà spiaggia in più parti, tanto da renderlo un ammasso di ferraglia in attesa di essere rimossa da 13 mesi. Non sono però mancati neanche nella banchina i colpi di genio, poiché all’allargamento del moletto del Pesce è seguita l’otturazione del tubo di collegamento e di sfogo tra la piccola darsena e quella fronte scalo di alaggio sotto detto Moletto. L’avanzamento, poi, di 3 metri verso il mare, della stessa banchina, sia dalla radice del Moletto del Pesce a quella del Molo Grande e conseguentemente verso la radice della Diga Foranea, ha portato ovviamente le imbarcazioni ad essere ancor più alla mercè dei marosi,intensificatisi con la riduzione dello spazio di sfogo. Il colpo da maestro comunque si è avuto con i lavori, lato est, del Molo Grande, dove al posto della scogliera, che fungeva da ammortizzatore per i marosi di risacca, si è creato un banchinamento lineare completamente inutilizzabile in condimeteo avverse, oltremodo pericoloso per le eventuali imbarcazioni ivi all’ormeggio. Per finire perché non ricordare anche i capolavori, sia dell’isola ecologica alla Radice della Diga Foranea, che oltre a costituire un impatto visivo “fantastico”impedisce il transito di automezzi da lavoro di grosse dimensioni verso la testata della stessa, sia la costruzione dei bagni pubblici nella stessa zona, pressochè inutilizzati, ma certamente avviati a breve durata, poiché posizionati alla mercè dei marosi dai quadranti sud-orientali. Tutti questi madornali errori, che meriterebbero un premio all’incompetenza, hanno portato alle conseguenze che sono sotto gli occhi di tutti, e che mettono quotidianamente in pericolo le imbarcazioni dei Pescatori, cioè il loro strumento di lavoro, cioè la loro stessa sopravvivenza. Però, oltre ad una giusta protesta, forse sarebbe opportuno che ci fosse un generale esame di coscienza, sia da parte di chi ha pensato, progettato e attuato tali lavori, sia da chi non ha mosso un dito, né ha promosso raccolte di firme, o interpellato assessori, per impedire tale disastro annunciato, che ha messo in seria difficoltà chi usufruisce del Nostro Porto. Di contro, sono certo che l’Amministrazione Comunale,dopo aver preso atto dei madornali errori sul tema, si attiverà prontamente, (anche se dati i precedenti è meglio aspettare), per aumentare,così come richiesto, la sicurezza della Nostra flotta peschereccia. Sicurezza che riguarda anche le molte altre imbarcazioni dei diportisti Campesi, che da decenni aspettano una definitiva soluzione a questo grave problema, che viene, purtroppo,artatamente rispolverato solo in occasione delle Elezioni Amministrative e che invece ha bisogno di un progetto serio e concreto per risolvere definitivamente la situazione.
Barche da Pesca Marina di Campo