Bricolo e bricolage Anche le mie ossidate giunture hanno avuto un sussulto nell’ascoltare, questa mattina, sulla emittente pubblica, tal Bricolo che tentava di spiegare al colto ed all’inclito, in un italiano approssimativo, i benefici delle nuove norme sulla sicurezza approvate dal Senato. Ho domandato in giro chi fosse costui e mi sono sentito rispondere che trattavasi –nientepopodimeno!- del Capogruppo della Lega Nord in quel ramo del Parlamento di norma destinato ad accogliere i più saggi e riflessivi. Passa così, nel colpevole silenzio o nell’indifferenza generale, una norma che legalizza le cosiddette Ronde Padane. Nel breve volgere di pochi mesi le normali regole di convivenza democratica sono state triturate e sconvolte, l’esercito può presidiare le città, le forze dell’ordine diventano marginali, il loro ruolo è sostituito da cittadini (con fascia al braccio?) inquadrati da un Partito. Anche Hitler e Mussolini avevano cominciato così… con la scusa della sicurezza. Fa da corollario a sì bella trovata l’altra norma che da facoltà ai medici di segnalare (denunciare come nella Germania dei Vopos?) eventuali trattamenti su extracomunitari non in regola. Sarebbero queste le nuove regole dell’accoglienza, la trasformazione del nostro Paese in uno stato di polizia? Dispiace anche a me –da Cattolico- che la Chiesa, così giustamente pronta sul caso Englaro, non si pronunci su questi fatti. Eppure non siamo più ai fucilieri bergamaschi di Bossi o alle quattro chicchere da osteria di quei mattacchioni dei leghisti, urlanti nella bassa e gaudenti a Roma; siamo alla approvazione di norme che vanno a far parte del nostro ordinamento! Dall’alto del mio osservatorio sempre più minacciato dalla artrite per l’eccesso di piogge, vedo un branco di imbecilli che fanno finta (o si illudono) di rappresentare il Paese, mentre sono solo dei pupazzi nelle mani del Capo di Turno che li ha nominati e continuo a pensare che bisogna partire da qui, dal ripristino di corrette regole di rappresentanza e di reale rappresentatività del territorio. Altrimenti sono solo chiacchiere ed auspici, belli ma inutili. Dove sono finiti i giovani anti-Gelmini? A fare bricolage? Ahi Giove pluvio! Grondaia jr Stimato gocciolatoio Può darsi che (come qualcuno ha scritto spiritosamente) l'onda studentesco-scolastica si sia infranta su una scogliera di panettoni, tuttavia noto che pezzo per pezzo il governo del capocomico sta facendosi "amici", settori della società, facendo a sé stesso più male di quanto non riesca a fargliene la smandruppata opposizione che si ritrova di fronte. L'operazione elemosocial-card ha fatto incazzare buona parte dei presunti 1.300.000 beneficiari, il cosiddetto decreto sulla sicurezza (sicurezza di chi?) con le ronde padane, ha mandato in bestia (e a giustissima ragione) tutti i poliziotti e consimili, il "consiglio per gli acquisti" ai medici di tradire il giuramento d'Ippocrate, denunciando i poveri cristi clandestini che curano, ha provocato una infinita serie di giramenti di sanitari coglioni. L'abilità del Re dei Guitti sta nello spostare costantemente l'attenzione su altro e nel mirare più in alto. Gli eventi (tragici per la nostra democrazia) delle ultime ore, tanto che non me la sento di parlarne diffusamente in un angolo "giocoso" del giornale, sono perfettamente ascrivibili in una simile strategia. Invece di morire democristiani (come tu vagheggiavi ed io paventavo) ci toccherà, caro Grondaia, di morire berlusconiani? Può essere, ma l'umanità resisterà sempre un giorno in più: Falcone diceva della mafia che come tutti i fenomeni umani era destinata ad avere una fine, non crederà mica un buzzurro del genere di avere più spazio nella storia di una cosa seria (pure se spregevole ed atrocemente criminale) come la mafia? I proverbi sono, è vero, molto spesso dei concentrati di luoghi comuni, ma nei luoghi comuni sta anche la saggezza dei popoli, ed il nostro ha coniato la parola più lunga che esista nella lingua italiana per affermare: "chi troppo in alto va, cade sovente, precipitev olissimevolmente". A volare troppo vicini al sole si corre il rischio che non si sciolgano solo le cere delle ali di Icaro, ma anche i ceroni, i belletti, i trucchi. Credo che sia già nato il bambino di Ubu Re, quello che urlerà che il re è nudo, e tutti vedranno il suo pellancicoso pipo. Bricolo? Mi viene da parodiare una battutaccia di Mario Melloni (Fortebraccio). "Giunse un'automobile alcuni si avvicinarono, ci fu chi aprì la porta, chi si dispose come scorta, dall'auto non uscì nessuno, era Bricolo"
arcobaleno capo focardo