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La Toremar e l’ombra di Banko

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : venerdì, 06 febbraio 2009

A costo di apparire come quello che va controcorrente, intervengo di nuovo sulla vexata quaestio del futuro della Toremar (e della Tirrenia), nella speranza di introdurre elementi di chiarezza nel dibattito in corso. Salto a piè pari le improvvide dichiarazioni del Sindaco uscente di Portoferraio sul mio conto. Se vuole, però, posso inondarlo di atti parlamentari dai quali risulta (sempre) la mia più totale avversione alle modalità di gestione del gruppo Tirrenia, ai costi che la collettività nazionale ha dovuto sostenere per mantenere in piedi questo “carrozzone”, e la mia costante sottolineatura dei pericoli che si sarebbero corsi quando i nodi fossero venuti al pettine. Nel ricordargli che sono stato Parlamentare fino al 1994 (dopo sono venuti quelli bravi!) e che i miei interventi per sostenere l’Elba e la sua economia non sono stati poi così marginali, desidero tuttavia scusarmi con lui se in qualche modo si è sentito offeso per la mia teoria della scoperta dell’acqua calda. Volevo solo essere spiritoso ed evidentemente non ci sono riuscito. Veniamo a noi. Bisogna intanto distinguere tra le legittime esigenze dei lavoratori e la gestione della situazione in atto. Sulle prime ogni forma di mobilitazione e di sostegno è sacrosanta per salvaguardarne professionalità e posti di lavoro, sulla seconda la confusione delle idee regna sovrana. Come i guardiani della stalla quando i buoi sono fuggiti, spezzoni della sinistra in frantumi e financo il potente Segretario Regionale del PD, invocano oggi ritualmente un intervento del Governo finalizzato solo a…spostare in avanti i problemi e proseguire in una politica assistenzialistica.. Nessuno di loro accenna alle gravi responsabilità della Regione Toscana. Dove erano costoro (e la Regione Toscana) mentre Tirrenia e Società Regionali accumulavano debiti, senza lo straccio di una politica che non fosse quella della mera sopravvivenza di una Dirigenza inamovibile ed in carica da decenni? Dove erano costoro mentre Tirrenia faceva investimenti (sempre a carico di noi contribuenti) su navi destinate a rimanere agli ormeggi? Dove erano costoro mentre il naviglio Toremar invecchiava senza una politica seria di rinnovo, consegnandoci oggi una flotta vetusta , malandata ed inadatta? Dove erano costoro mentre veniva spostato altrove l’unico traghetto veloce (Isola di Capraia)? La risposta è semplice. La Regione Toscana ha operato di fatto (volutamente?) per favorire il più che probabile monopolista prossimo venturo, rifiutandosi sempre –a differenza della Sardegna e della Sicilia- di assumersi le proprie responsabilità, in barba alle mille dichiarazioni sul federalismo ed ha sempre attivato un inutile ed improduttivo gioco delle tre scimmiette, sapendo per certo che, alla fine, le risultanze negative sarebbero ricadute sull’anello debole, cioè sull’Elba e sull’Arcipelago, difeso da una classe dirigente…non proprio all’altezza. E’la regione il pokerista “coperto” di questa partita. Cosa c’è sotto? Dove erano i Ministri della Sinistra (Mussi) , i Parlamentari nel contempo attori e vittime di un sistema elettorale assurdo, i Consiglieri Regionali di tutti gli schieramenti che oggi sfornano decine di comunicati perché siamo sotto elezioni e domani rientreranno nel cono d’ombra di posizioni garantite dall’alto e non dal suffragio popolare? La Toremar (ed i lavoratori) sono piuttosto vittime di costoro. Raccontategli – per cortesia – le verità semplici ed inconfutabili, a bordo nave o a terra. Non ho dubbi (o almeno spero) che il Governo ed il Ministro Matteoli) faranno la loro parte negli stretti spazi che consentono le norme comunitarie. Non rendiamo le cose più difficili, però, intorbidando le acque e confondendo le responsabilità.


Panasia Toremar Piombino

Panasia Toremar Piombino