Caro Direttore, ho letto con interesse la pacata e ragionevole lettera di Lorenzo Lambardi. Non posso non notare che finalmente qualcuno, sebbene giovane, parli di politica e di progetti, facendo sperare che la nuova generazione di politici campesi (qualora gli sia dia spazio) possa invertire la tendenza di una politica stantia e limacciosa che ha caratterizzato la gestione dei nostri vecchi politicanti. E' vero ci sarà tempo, (ma non molto, caro Lorenzo), per capire tutta la complicata ed intrecciata storia recente della politica locale. Ma è fondamentale che questo avvenga. Perchè solo comprendendo i patologici intrecci di una storia politica locale fatta di inciuci, di bassezze, di idee vendute, di piccoli affaristi e perenni oligarchi, si può tentar di cambiare rotta, di lavorare per il bene vero della propria piccola Comunità e conservare dignità ed integrità morale che fa, di un uomo politico, un uomo. Il confine tra lodevoli progetti politici che includano gente di diversa esperienza politica e sociale, e accozzaglie di personaggi uniti solo nella gestione del potere, caro Lorenzo, è molto sottile. Gente come Daniele Vai, come Alessandro Beneforti (per fare due esempi di persone da me conosciute da molti anni), mai e poi mai avrebbero accettato solo l'idea di rappresentare un partito di destra alle elezioni. E sono certo che il fatto di essere stati rappresentati da uno così li metta in profondo imbarazzo. Io spero e sono certo che tu rappresenterai questa tipologia della sinistra e, più in generale della politica campese. Dove la dignità, l'orgoglio e la difesa delle proprie Idea sia predominante su qualunque squallida sirena del potere. Con un sincero buon lavoro,
Gianluigi Palombi