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A Sciambere: Sublime

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : venerdì, 01 agosto 2003

Precario, almeno a parere di chi ha curato la corrispondente voce sul dizionario Garzanti, significa: non stabile, di incerta durata, insicuro, incerto, vacillante, traballante, malfermo, effimero. Certo, al termine si può anche dare il valore di provvisorio, temporaneo transitorio, ma ragionando della mini-baraccopoli degli Orti a Portoferraio verso quale significato vi orientereste? Vediamo ad esempio un passo di un comunicato del Comune pubblicato ieri: "Certo - precisa ancora Alberto Fratti - anche qui non mancano le difficoltà, anche a causa di alcuni problemi di convivenza che spesso si manifestano fra gli assegnatari dei prefabbricati, ma la situazione degli Orti deve essere considerata più che dignitosa e in ogni caso assolutamente precaria". Tentiamo una esegesi del pensare assessorile, che non ha certo tenuto conto che parlare di “precario” a chi sta in un container è come parlare di corda in casa dell’impiccato. Fratti voleva certo dire che là i baraccati ci staranno solo temporaneamente. Però, tenuto conto della proverbiale efficienza della Giunta Portoferraiese il disgraziato colà abitante, letto quanto sopra dopo essersi domandato: “Se questa è una situazione più che dignitosa una normale com’è?” a leggere quell’”assolutamente precaria” alzerà di certo gli occhi temendo che una lamiera gli caschi sul groppone da un momento all’altro. Ma la valutazione assessorile dello stato di quelle sistemazioni ci è parsa francamente troppo ottimistica e non capivamo perché. Siamo rimasti perplessi finché non ci siamo ricordati un fatto: un buon numero di parenti e affini degli amministratori portoferraiesi (tra cui anche diversi dei due amministratori in visita Fratti e Chiari) hanno presentato (e ci pare ottenuto) parere favorevole per l’edificazione della “prima casa”. Orbene può darsi che costoro spinti dal bisogno estremo si apprestino a realizzare umilissime bicocche ancora peggiori di quei prefabbricati, può darsi anche che qualcuno di loro non ce la faccia proprio, e sia costretto a trovare un alloggio di fortuna, e magari avrà la fortuna di succedere come inquilino a qualcuno degli attuali abitanti del “Villaggio Irpinia”, come qualcuno ha ribattezzato quell’amena contrada. Ecco, nobilmente Alberto Fratti voleva con ciò instillare coraggio nei suoi congiunti bisognosi ed a rischio-baracca. Qualcuno proprio oggi ci ricordava un aforisma (no assessore, l’aforisma non è un blocco di carta senza buchi): “quando il tragico ed il comico si fondono si ha il sublime”. L’Assessore Fratti è sublime.