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Controcopertina: Per il diritto alla mobilità delle popolazioni insulari

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : sabato, 31 gennaio 2009

Il diritto alla mobilità e alla libera circolazione è garantito dalla Costituzione Italiana e dalla Unione Europea. Nel “Trattato di Amsterdam” (che modifica il trattato sull’Unione Europea – Amsterdam, 02 ottobre 1997), nelle “Dichiarazioni adottate dalla Conferenza” (G.U. nr. C 340 del 10.11.97), al punto 30, pag. 11, si legge: “La Conferenza riconosce che le Regioni Insulari soffrono, a motivo della loro insularita’, di svantaggi strutturali il cui perdurare ostacola il loro sviluppo economico e sociale. La Conferenza riconosce pertanto, che la legislazione Comunitaria deve tener conto di tali svantaggi e che possono essere adottate misure specifiche, se giustificate, a favore di queste regioni per integrarle maggiormente nel mercato interno a condizioni eque”. I cittadini delle piccole e grandi isole italiane devono essere giustamente garantiti dallo Stato italiano nell’esercizio di questo fondamentale diritto. Così come è affermato nell’art. 1 della legge 481/1995, i Comuni delle Isole minori chiedono che vengano garantiti i livelli di qualità dei servizi e che le tariffe siano coerenti e correlate agli interessi degli utenti e dei consumatori. Questi principi devono essere attuati nel rispetto della concorrenza e di un sistema tariffario compatibile per i soggetti esercenti il servizio. E’ necessario che si faccia chiarezza, quanto prima, sulla privatizzazione di Tirrenia e conseguentemente sul destino di Toremar, uscendo dalla precarietà del momento e di cui risentono i territori, i cittadini, attività economiche. La mancanza di chiarezza coinvolge diversi aspetti, tutti essenziali. Innanzitutto la questione stessa della privatizzazione. Qualche mese fa il Governo ha affermato che Bruxelles ha consentito la proroga della concessione, rinviando il percorso della privatizzazione sostanzialmente al 2010. Questa notizia, sicuramente positiva, non sembra però ancora avere riscontro in alcun documento ufficiale della Commissione Europea. Su questo punto stiamo attendendo una risposta, alla luce anche dell’incontro tenutosi a Bruxelles il 27 u. s. Apprezziamo la disponibilità del Ministro all’apertura dei tavoli delle varie società partecipate con la presenza di tutti gli amministratori locali. Il dialogo fra le parti è una scelta imprescindibile, obbligata; senza dialogo e condivisione rimarrebbe la marginalizzazione dei nostri territori. Le questioni di fondo che intendiamo ribadire ed affrontare con la nostra partecipazione al tavolo sono le seguenti: - l’apertura al mercato non può prescindere da un serio piano industriale di rilancio anche delle società regionali, tra cui Toremar, altrimenti saremmo in presenza di una svendita e di un depotenziamento di tutti i servizi, opzione per le istituzioni locali semplicemente inaccettabile; - la privatizzazione se sarà inevitabile,secondo le norme comunitarie, non può assolutamente prescindere da almeno tre aspetti non superabili: il mantenimento di servizi di trasporto marittimo qualitativamente e quantitativamente elevati, il rilancio della società sul fronte della competitività dell’offerta e, importantissimo, la garanzia di avere tutti i servizi essenziali per i cittadini residenti ampiamente garantiti nel periodo di bassa stagionalità e nel periodo invernale; - qualsiasi percorso deve garantire la tenuta dei livelli occupazionali ed anzi la loro crescita, in un’ottica di potenziamento dei servizi in modo che il numero delle linee, e la tipologia del naviglio siano adeguati a soddisfare le esigenze di mobilità dei cittadini (art. 3 della legge 169/75).Infatti attraverso il rispetto degli obblighi di servizio pubblico si garantisce il rispetto del principio di continuità territoriale e un livello sufficiente di servizi regolari di trasporto verso le Isole minori, in modo da soddisfare le esigenze di sviluppo economico e sociale di queste ultime, anche in virtù del vigente quadro normativo (comma 1, art. 8 della legge nr.684/74), che prevede la garanzia da parte dei collegamenti con le isole minori, dell’assicurazione e del soddisfacimento delle esigenze connesse con lo sviluppo economico e sociale delle aree interessate. I cittadini isolani italiani sono poco meno di sette milioni, ma movimentano con il turismo l’economia nazionale, con notevoli benefici per i territori che sicuramente già penalizzati dalla crisi mondiale, subirebbero ulteriori gap, insormontabili sul piano della concorrenza europea e internazionale. - Le isole devono essere collegate per l’arco dell’intera giornata (h24) con un costo del biglietto per l’utenza realmente proporzionato al tempo di percorrenza. I nostri comuni vogliono concordare col il Ministero e la Regione Toscana l’organizzazione dei servizi durante tutto l’anno. - La qualità dei vettori deve essere adeguata alle norme di sicurezza europea e quindi deve far parte delle condizioni di un eventuale gara anche la modernizzazione dei mezzi utilizzati. Chiediamo su questi punti la massima collaborazione di tutte le istituzioni coinvolte. In ballo c’è il futuro stesso delle nostre isole e questo richiede da parte di ognuno il massimo senso di responsabilità possibile. Il Sindaco di Rio nell’Elba e Presidente dell’ANCIM (Catalina Schezzini) Il Sindaco di Portoferraio (Roberto Peria)


Liburna Toremar

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