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Artigiana, figlia di una via minore a Capoliveri

Scritto da : Elena Maestrini
Pubblicato in data : venerdì, 01 agosto 2003

Gentile amministrazione, sono quella che colora e decora i corpi delle persone che passano la sera per Capoliveri. Ho aspettato un mese prima di scrivere questa lettera, per osservare, prima di criticare e analizzare i risultati del cambiamento. Ora mi azzardo a dire ciò che penso, sperando che non mi costi una sospensione, come successe all’inizio del mercatino, quando, nel tentativo di farci ascoltare, organizzammo una performance di protesta contro lo spostamento senza preavviso da via Gori a via Mellini, una strada buia, con i banchi a distanza di 6 metri l’uno dall’altro. A causa di quella protesta ci avete levato 10 giorni di lavoro, che aggiunti alle 3 settimane di ritardo dell’apertura fanno un mese di lavoro in meno. Premetto che non scrivo a nome di tutti i partecipanti, ma solo a titolo personale, con l’esperienza da chi, da 20 anni, fa questo lavoro con le proprie mani e la propria fantasia. E’ importante per me sottolineare che la mia lettera non ha nessun colore politico ma solo la logica del buon senso e del buon gusto. Mi ha fatto piacere sapere da voi che il nostro mercato viene usato per valorizzare una strada, peccato sia in discesa. E’ piacevole anche sapere che la gente, come dite, ci viene a cercare, ovunque siamo, perchè il nostro è spettacolo di colore, arte, ingegno di veri artigiani, che producono sul posto, peccato che quest’anno ne siano rimasti pochi, molti se ne sono andati, i più furbi sono malati, i più ricchi hanno commessi che vendono al loro posto ma che certo non possono dimostrare come si crea ciò che è esposto. Io faccio parte della schiera non sostituibile che vive della propria creatività e manualità e avrei piacere che la famosa commissione di controllo sul lavoro esposto esistesse veramente, ne sentiamo parlare da anni ma non l’abbiamo mai vista. Avrei organizzato meglio la mia sopravvivenza se avessi avuto prima la notizia dello spostamento, molto prima della data in cui l’abbiamo ricevuta perché, caricarsi di un affitto di casa a Capoliveri e poi ritrovarsi nella condizione di non poter lavorare, non mi ha dato la possibilità di cambiare zona, anche se dopo tutti questi anni mi dispiacerebbe. Immagino che con i problemi che si incontrano ad amministrare un comune, il mercatino artigiano serale sia l’ultima cosa che vi poteva interessare, ma con i vostri occhi potete passare e vedere quanta poca gente c’è nella discesa di via Mellini. Consiglio per il prossimo anno, se vi interesserà avere un bel mercato, di considerare anche il nostro parere di esperti, invece non avete neanche voluto riceverci! Solo grazie alla gentilezza di qualcuno abbiamo potuto spostare un banco e rendere un po’ migliore la scenografia del mercato, cosa fondamentale ai fini di vendita e soddisfazione morale per un mercato rinomato per i suoi prodotti, cosa che questo anno non si può dire! Se era per voi i banchi sarebbero stati a distanza di 6 metri uno dall’altro, cosa che ucciderebbe completamente la continuità del mercato, pur di arrivare dietro la curva, verso i vostri ristoranti, verso i vostri interessi. Purtroppo la fuga di tanti non ha realizzato il vostro piano, per il vostro progetto ci volevano cento artigiani e una grande pubblicità da parte vostra, i cartelli indicatori che ci avete promesso e che non abbiamo mai visto, e articoli sui giornali. Gli unici articoli usciti sui giornali, invece, sono stati quelli riguardanti la nostra protesta, che ci è costata 10 giorni di lavoro, apparentemente per farci le luci, ma che tutti abbiamo vissuto come punizione. Tuttora, se ci azzardiamo a dire qualcosa, l’unica risposta che riceviamo è “se vi va bene è così se no vi si sospende!” Non credo che il prossimo anno molti artigiani ambiranno a lavorare in un clima simile.


capoliveri mercatino serale

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