Cambiano le uniformi e molti altri mezzi in dotazione alle polizie municipali e provinciali della Toscana: novità importanti - dalle divise alle tessere di riconoscimento, dalle caratteristiche delle vetture di servizio agli strumenti di autotutela – che sono contenute nel nuovo regolamento approvato dalla giunta su iniziativa del vicepresidente Federico Gelli in attuazione della legge regionale 12/2006 (“Norme in materia di polizia comunale e provinciale”). «Un regolamento che non può essere inteso come una semplice operazione di immagine, un'iniziativa di restyling – spiega Gelli – Penso piuttosto che si tratti di un importante investimento in qualità che contribuirà al lavoro delle nostre forze di polizia e ai loro rapporti con il cittadino, con indubbi risultati in termini di omogeneità su tutto il territorio regionale, riconoscibilità, adeguamento delle dotazio ni a disposizione. Un impegno di crescita professionale, valorizzazione, qualificazione che stiamo portando avanti anche su altri versanti, primo tra tutti quello della formazione e dell'aggiornamento». L'importanza del nuovo regolamento è sottolineata anche dall'ampia fase di predisposizione che esso ha alle spalle, con un gruppo di lavoro composto da comandanti e funzionari di polizia che ha approfondito le varie questioni. La creazione delle nuove uniformi ha potuto contare sulla collaborazione dell'Istituto tecnico industriale “Buzzi” di Prato, istituto che da oltre 120 anni produce analisi e ricerche applicate per aziende tessile e enti, curando anche controlli e collaudi per le forniture di divise per diverse pubbliche amministrazioni (compreso di carabinieri e la polizia penitenziaria) Individuato nel Pegaso d'argento lo stemma identificativo delle polizie toscane, il regolamento, con i suoi allegati, individua le varie tipolo gie di uniformi secondo gli impieghi operativi e i segni distintivi del grado. Obiettivo un aggiornamento stilistico, ma anche un miglioramento del comfort e della facilità di manutenzione della divisa, adeguandosi al meglio anche agli standard di sicurezza. Ed è così che sono state modificate, per esempio, la giacca e il berretto dell'uniforme femminile, in uniformità ai modelli delle forze di polizia statale. Definiti anche i colori base delle polizie – blu notte per la municipale e grigio per la provinciale – nonché tutti i riferimenti fondamentali a disposizioni degli amministratori locali che dovranno svolgere procedure di gara per la fornitura delle uniformi. Un intero allegato definisce i gradi e le tessere di riconoscimento a completamento dell'uniforme, un altro allegato si riferisce invece alle vetture, che dovranno avere il bianco come colore di base e il rosso come colore che contraddistingue le bande sulla carro zzeria (è vietato, tra l'altro, a chiunque non appartenga alle strutture di polizia, di utilizzare un allestimento dei veicoli riconducibile alle vetture della polizia). Disciplinati anche i “presidi difensivi”, cioè i vari strumenti di autotutela di cui possono essere dotati gli operatori di polizia, dal “distanziatore” al giubbotto antiproiettile, dalle manette al casco protettivo.
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