Quando la depressione mi assale e la sensazione di impotenza mi sconvolge, allora vado su rete 4, quella per la quale paghiamo la multa per abusivismo dell’etere, e ascolto il TG del Fido Fede, così mi rendo conto e tocco con mano che “…ma non è una cosa seria!”. Il momento sarebbe di quelli che meriterebbero la definizione “storico”; un presidente di colore, abbronzato lo ha definito il cavaliere, con idee e programmi progressisti rivolti alle fasce più deboli della popolazione e ai popoli più poveri del pianeta; latore di una politica sociale già inaugurata da Roosevelt all’indomani della crisi del 1929; Obama affronta l’attuale crisi con analogo indirizzo; esattamente l’opposto di quanto fa il cavaliere. Quando l’America si rivolse a Roosevelt per affrontare la crisi, in Italia la piccola e media borghesi si affidava a Mussolini per essere definitivamente affossata. La storia si ripete. Ma per il Fido Fede, queste sono notizie da non prendere in considerazione, così ci informa che Bush non esce dalla politica, potendo contare su molti amici, tra i quali spicca il cavaliere. Che Bush non esca dalla politica lo abbiamo già detto alla luce dei trucchi inscenati con il ritiro di Israele e l’offerta del cavaliere di inviare i carabinieri al confine tra Gaza ed Egitto, in modo da imbottigliare i palestinesi, chiudendo i soli valichi verso la salvezza nella non remota ipotesi di un rinnovo dei raid aerei dei sionisti. Non ha aggiunto nulla della partecipazione popolare alla cerimonia del giuramento di Obama, impegnatissimo come si ritrovava a ricordarci gli antenati kenioti di Obama. Quindi la descrizione del ranch di Bush, ribadendo, oltre i limiti della decenza. L’amicizia con il cavaliere, non rendendosi conti di svilire in questo modo, sia il primo che il secondo, che fanno la figura degli ubriachi che si sorreggono reciprocamente per non finire con il muso per terra. La ciliegina sulla torta l’ha poi collocata lo stesso cavaliere nel formulare gli auguri (falsi, ipocriti, menzogneri…roba da ascoltare con i dovuti scongiuri !!!); “gli auguro di operare all’altezza delle attese…” detto con la sicumera e il tono di superiorità che hanno tradito il suggeritore/consigliere che lo “illumina” nei momenti più topici: il dr. Alois Alzheimer. Rosario Amico Roxas Gentile Rosario, Fede è Fede, una macchietta che col giornalismo non ci azzecca nulla (direbbe l'omo di Montenero di Bisacce), ormai non lo prendono più sul serio neppure i più ferventi adepti del capocomico. Pretendere un dignitoso essere di parte da lui è come chiedere all'acqua di risalire i pendii. Ma credo di aver visto e sentito di peggio ieri. Mi riferisco in particolare all'intervento di un figlio di un Pannella minore che imperversava su La7, un tizio (a proposito di simpatia) vagamente somigliante ad Agroppi, che ho visto qualche altra volta distinguersi come portatore del Verbo della destra. Costui in tempo reale, mentre veniva pronunciato un discorso epocale, impegnava tutti i neuroni compressi nella sua zucca per dimostrare che tra Obama e Bush a parte i cromatismi epidermici, c'era in pratica una sorta di identità politica. Lo ha fatto in particolare con una prosopopea ed una spocchia che ha raggiunto l'acme quando ha contestato una diversa interpretazione fornita da quel gentile signore che è Eugenio Finardi (che un po' più di lui di vicende USA dovrebbe capirci, se non altro perché è cittadino americano) lo ha fatto dicendo testualmente: "... altri autorevoli commentatori, TRA I QUALI IO .. non la pensano così ..." Orbene, Finardi ha sollevato un sopracciglio la conduttrice ha sgranato gli occhi, ma nessuno in quello studio, per educazione, ha risposto al tizio in maniera appropriata, in ferajese stretto sarebbe stato: "Ovvatenenculofavalessa!"
Obama