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Nasce a Porto Azzurro la prima residenza diversamente accessibile

Scritto da : Elena Maestrini
Pubblicato in data : mercoledì, 14 gennaio 2009

All’isola d’Elba nasce la Residenza diversamente accessibile Sassi turchini, struttura ricettiva destinata ai disabili e a tutte le forme di disagio. Sabato 17 gennaio giornata di festa per la posa della prima pietra sul terreno pubblico concesso in comodato dal Comune di Porto Azzurro, dove sorgerà la struttura. Il progetto nasce dall’Avge (Associazione volontari gruppo Elba), associazione fiorentina che da oltre trent’anni organizza esperienze di vita comunitaria tra giovani e disabili all’isola d’Elba. Nel 2010 la residenza aprirà i battenti ad enti pubblici e privati che desiderano trascorrere un soggiorno all’Elba, non solo per vacanze estive ma anche per momenti di formazione o scambio con altre realtà sociali. La gestione degli spazi sarà curata dall’Avge, che conta di crearvi anche un centro di documentazione e di studi sulla disabilità e l’accessibilità. Sostenibilità, comfort e accessibilità Una struttura a basso impatto ambientale, progettata senza barriere cercando di prevedere le esigenze delle più ampie forme di disabilità, a basso costo ma attenta all’estetica, sostenibile e allo stesso tempo confortevole, flessibile, aperta, contemporanea: questo, e molto altro, è Sassi turchini. Dall’esperienza trentennale dell’Avge, associazione fiorentina a favore dei portatori di handicap, da sempre innamorata dell’isola d’Elba, nasce un progetto che renderà possibile anche ai disabili il soggiorno per turismo o per attività sociali in uno dei luoghi più belli d’Italia, in un ambiente a basso costo e altissima interazione con la natura e tra le persone. Tante le piccole e grandi attenzioni per superare barriere e adattarsi alle esigenze dei singoli e dei gruppi, come la flessibilità dei mini-alloggi, o i percorsi olfattivi e sensoriali che accompagnano i non vedenti tra piante aromatiche ed essenze. Il tetto giardino, i pannelli solari, il raffrescamento passivo e il riutilizzo delle acque piovane sono solo alcune delle soluzioni per il risparmio energetico. I numeri 750 m2 di superficie coperta 64 posti letto 8 mini-alloggi flessibili 80 m2 di spazio polivalente cucina e servizi in comune 1000 m di percorsi in macchia mediterranea 600 m dal mare e 800 m dal paese 1 milione di euro circa la spesa prevista 35% il finanziamento della Regione Toscana 15 mesi i tempi previsti di realizzazione La posa della prima pietra - Sabato 17 gennaio, Porto Azzurro Ore 14.00 - un corteo pacifico e festoso, composto dall’associazione promotrice, dalle istituzioni, e da chiunque vorrà partecipare, partirà Porto Azzurro (dalla provinciale di Rio Marina, all’altezza del cimitero), per raggiungere il cantiere a Sassi Turchini dove sta nascendo la residenza. Ore 15.00 - Cerimonia della posa della prima pietra Ore 16.30 - L’evento si sposta nel teatrino di Porto Azzurro, per presentare il progetto e dare la parola alla comunità. Ore 19.30 - Cena in palestra al Bocchetto. Alla cerimonia sono stati invitati tutti i sindaci elbani capitanati dal sindaco Maurizio Papi del comune ospitante, il vescovo di Massa Marittima Giovanni Santucci, l’assessore alle politiche sociali della Regione Toscana Gianni Salvadori, l’Amministrazione Comunale di Bagno a Ripoli (dove ha sede l’Avge), tutte le associazioni elbane e molte altre realtà della società civile. Una struttura unica Sassi turchini è un progetto unico perché: è pensato per andare oltre le normative sulle barriere architettoniche, forte del vissuto di volontari e disabili; unisce il turismo sociale a quello accessibile in un luogo turistico di pregio e per sua natura poco accessibile (l’isola); offre un’accoglienza a basso costo che salvaguarda estetica e funzionalità; nasce dal lavoro di ex volontari, per anni impegnati con i disabili, oggi diventati professionisti nei settori più diversi; si propone come luogo di scambio e integrazione tra associazioni differenti, ma soprattutto tra i giovani e la diversità in ogni sua forma; vuol diventare un vitale snodo soprattutto per giovani, in cui troverà spazio ogni tipo di (dis)abilità, dove la differenza sarà risorsa e coesione e le difficoltà energie per risolverle; rispetta l'ambiente. Il progetto può contare su un finanziamento della Regione Toscana (per il 35% del costo di realizzazione), sull’appoggio del Cesvot, della conferenza dei sindaci dell’Elba, del Comune di Bagno a Ripoli, della Società della Salute Firenze Sud-Est. La storia, le storie Il progetto nasce dall’esperienza dell’Associazione Volontari Gruppo Elba, fondata a Firenze nel 1977 da don Andrea Faberi, oggi parroco a Bagno a Ripoli, per unire giovani e disabili in amicizia e spirito di parità. Anno dopo anno il gruppo coinvolge centinaia di volontari nella vita in comune all’isola d’Elba, con vacanze trascorse in strutture pubbliche gentilmente concesse e riadattate. L’associazione comincia a sognare una residenza fissa all’Elba. Un gruppo di volontari, diventati giovani professionisti (architetti, psicologo, avvocati, ingegneri, agronomi...), caparbiamente si mette a lavoro, cerca e trova la collaborazione delle istituzioni elbane: arriva la concessione del terreno, il cambio di destinazione d’uso e quindi il progetto, il coinvolgimento di molti soggetti, la ricerca di finanziamenti. E, finalmente, la prima pietra. La residenza è dedicata alla memoria di Lara e Francesco, due amici e volontari prematuramente scomparsi.


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