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L'onda lunga dell'Operazione Pietro Gori

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : martedì, 13 gennaio 2009

Continua, ad ormai quasi nove mesi dalla sua "esternazione", la raccolta di riconoscimenti raccolti sulla "operazione Pietro Gori", gestita nell'aprile-maggio 2008 dalla Comunità Montana e da alcuni comuni elbani. L'ultimo in ordine di tempo è giunto da B.L., un prestigioso magazine on line di critica musicale, che dedica un lungo articolo di Leon Ravasi al CD "Pietro Gori" de Les Anarchistes. Una recensione estremamente accurata e dal tono positivo di cui proponiamo qui di seguito uno stralcio: "Respiriamo forte e parliamo di quest'ultimo disco dei Les Anarchistes, non senza esserci bacchettati da soli per avere tardato così tanto. Diciamolo subito: è bello, bellissimo, emozionante e Les Anarchistes confermano di essere tornati sulla scena bravi come prima, nonostante l'uscita che sembrava importante di Marco Roveli. Eppure l'alchimia del gruppo c'è ancora tutta: un mix di canzoni popolari e di groove, tra tradizione e innovazione che si tengono per mano. Inoltre questo è un disco dedicato a Pietro Gori che è un personaggio di spicco della nostra cultura, della nostra storia, delle nostre lotte politiche. Forse qualcuno si chiederà perché Pietro Gori va bene e Vytsosky no. In primo luogo per i contenuti: Pietro Gori era un grande compagno anarchico. In secondo luogo perché è "nostro": parla di noi, dei nostri padri, dei nostri nonni e, per traslato, della nostra identità, del nostro sentirci sempre e comunque di sinistra: chi anarchico, chi comunista, chi socialista (in senso ideologico). Les Anarchistes, partendo da queste premesse, fanno un grandissimo lavoro. Intenso ed emozionante, prendendo una manciata di canzoni di Pietro Gori e rivisitandole completamente con un'abbondante strumentazione (chitarre, sax, flauto, trombone, basso, batteria, violino) su cui si innestano le voci e il lavoro sulla programmazione di Max Guerrero (o Massimo Gurrieri che dir si voglia). Ne esce uno strano insieme di passato e presente che ridà vigore ai canti anarchici e che, in qualche forma impercettibile, dà anche nuovo valore a parole che risalgono alla fine dell'ottocento e che, come tali, potrebbero stare più agevolmente su antologie o libri di testo e che, invece, attraverso il loro lavoro tornano a noi in forma di canzoni". Nell'articolo Ravasi, che nella sua versione integrale è consultabile all'indirizzo /www.bielle.org/2008/Recensioni/rece_AnachistesGori.htm si leggono anche dei positivi apprezzamenti per la parte editoriale della operazione concretizzatasi con la ri-pubblicazione critica dei materiali della ricerca etnografica sul campo condotta all'Elba negli anni '70.


Les Anarchistes  Gori CD

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