Il Regolamento approvato dalla Giunta Regionale per le Associazioni del commercio è un fatto positivo su cui però occorre ancora discutere per migliorare il testo. Le scelte della Regione devono tener conto di una situazione di vera e propria emergenza del commercio e dell'inevitabile contraccolpo di una crisi che sta interessando anche diverse strutture di grande distribuzione che non crescono più in fatturati e guadagni e che ora mostrano prudenza di fronte a ulteriori espansioni massicce. L'Assessore Cocchi dimostra coraggio nel voler definire la crescita programmata delle grandi strutture di vendita e di preservare un equilibrio all’interno del settore, e avrà il nostro sostegno se andrà fino in fondo alla strada imboccata, soprattutto puntando al rilancio delle città, dei centri storici, delle politiche attive per la valorizzazione dei punti di forza capaci di alimentare il consumo come motore dello sviluppo. Un altro importante capitolo riguarda la concertazione, per la quale si individua un percorso preciso nei modi e nei soggetti, che sarà attuato sul territorio per giungere a decisioni ampiamente condivise. Confesercenti e Confcommercio della Toscana hanno già espresso un primo parere nel complesso positivo già a giugno 2008, nel momento della prima comunicazione dell'Assessore in Giunta sulla scelta di mantenere in equilibrio la delicata situazione della distribuzione: sono previsti quasi 90 mila metri quadri di nuovi insediamenti (e 30 mila per ampliamenti di strutture già funzionanti) divisi sulle tre macro aree interprovinciali. Sicuramente più di quanto auspicato dalle due Associazioni di categoria, ma si tratta comunque di un ridimensionamento dei desideri di nuove grandi strutture, in particolare sull'area metropolitana e sull'area vasta. Secondo aspetto positivo per le due Associazioni del commercio è la conferma della volontà della Regione di mantenere una politica regionale sulla grande distribuzione, legata alla programmazione urbanistica auspicando una maggiore specificazione di questo legame sulla destinazione funzionale delle aree. Poi ci sono punti da migliorare: per Confcommercio e Confesercenti è positiva la conferma del limite dei 15 mila mq per le grandi strutture, ma non la deroga prevista utilizzabile fino al 31.12.1009 per le nuove strutture e per la quale siamo stati e rimarremo contrari. E’ inoltre positivo riproporre il meccanismo di programmazione dei grandi insediamenti definito "griglia" che lega numero di abitanti ai metri quadrati di superficie di vendita, meno positiva è la deroga prevista in caso di accordo di programma tra Comune interessato e Provincia. Le Associazioni del commercio chiedono quindi di eliminare la deroga, e comunque di far partecipare alla decisione tutti i Comuni del bacino omogeneo di utenza e non solo quello sede della grande struttura. Un solo piccolo Comune, infatti, intercetterebbe strutture esageratamente superiori ai bisogni della popolazione e farebbe ricadere le ripercussioni su una vasta zona adiacente che non avrebbe nessun beneficio ma solo fattori negativi. E' positivo invece leggere le medie superfici in una visione d'insieme, ma il limite dei 60 metri di distanza è considerato insufficiente soprattutto per le are extra urbane, con il rischio di consentire la realizzazione di grandi strutture di vendita facendole passare come singoli insediamenti di media ed aggirando le norme regionali. Ma ancora c’è tempo per lavorare, per migliorare un provvedimento che guardi al commercio e alla situazione toscana per quello che è.
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