Caro Sergio, sono tornato proprio ora da Marciana Marina dove ho visto i nuovi passaggi pedonali “salvavita”. Bellissimi, perfetti ma assolutamente pericolosi, non più per i pedoni bensì per i ciclisti e motociclisti. Se da un lato l’attraversamento pedonale è stato reso sicuro, dall’altro si mette a rischio un’altra utenza debole della strada: il ciclista, che ignaro del dosso potrebbe essere catapultato per terra dal mal segnalato passaggio. Tutti i passi pedonali sono privi di segnaletica verticale che indichino che si è in prossimità di un attraversamento pedonale, non esiste cartello che evidenzi il pericolo dosso e non c’è alcun cartello di limite di velocità. Di solito si opta per i 30 orari, vedi infatti via di Fonte al Leccio a Procchio o via degli Alberelli a Marina di Campo, dove comunque la segnaletica è abbastanza approssimativa. Come sai da qualche anno passo qualche mese invernale tra Parma e Reggio Emilia, 2 tra le città italiane con la migliore attenzione alle utenze deboli della strada. Non c’è paesino della provincia che non abbia piste ciclabili e passaggi pedonali segnati e sicuri. Reggio, Imola, Parma, Ferrara sono città che si contendono la palma di cittadine a misura d’uomo, quindi anche di pedone, con città come Copenaghen o Amsterdam. In queste città di provincia la percezione di vivere “nella qualità” è nettamente sopra la media italiana. Hanno migliori servizi, una buona cucina ma anche un’ottima educazione stradale e amministratori attenti alla mobilità. In quelle città, in fatto di mobilità dolce viene redatto, finanziato, approvato e messo veramente in pratica persino il “Bici Plan”. La soluzione per garantire una circolazione sicura è quella di segnalare “a prova di scemo” ogni variazione di situazione stradale. Faccio qualche esempio. A Parma davanti a ogni passo carraio privato, posto in prossimità di marciapiede o pista ciclabile è stata disegnata una sagoma di pedone e ciclista. Ora non dico di dipingere tutte le strade e di farcire l’Elba di cartelli… però ricordiamoci che d’estate abbiamo un’utenza della strada centuplicata e abituata ad altre situazioni. Se i comuni elbani adottano tutti soluzioni diverse l’uno dall’altro potremmo provocare più incidenti di quelli che si vogliano evitare. La pista ciclabile di via degli Etruschi a Marina di Campo è segnalata con solo 2 cartelli verticali in circa 800 metri di strada, nonostante a metà ci sia un’intersezione con via di Chiuso Torto e ci siano molti ingressi carrai di alberghi, nulla segnala la presenza dei ciclisti a chi imbocchi via degli Etruschi da quella traversa, non solo, la pista è segnata orizzontalmente in modo molto approssimativo e chi arrivi in albergo in quella via per la prima volta in auto non ha la percezione di trovarsi in un area a traffico “sensibile”.. Il massimo della protezione dell’utenza debole all’Elba ce l’ha però la rotonda per Porto Azzurro di Carpani, lì c’è segnato un passaggio pedonale che attraversa la rotonda in modo ortogonale! Nella successiva rotonda, tra le Antiche Saline e il bivio per l’Enfola, un pedone può solo attraversare munito di asta. Si sono dimenticati da 30 anni degli attraversamenti ciclopedonali!! A Dublino, una tra le capitali più visitate in Europa i passaggi pedonali sono a prova di scemo: la circolazione delle auto è anglosassone, i turisti per il 99% sono europei continentali, abituati perciò a starde con guida a destra, bene, ogni passaggio pedonale è dotato di freccia che ricorda a chi lascia il marciapiede da quale direzione arrivino le macchine. Per concludere se il Ciumei fa un passaggio pedonale ma ne sbaglia sei… diciamo che all’Elba è in buona compagnia. Buona circolazione a tutti.
Passi parmigiani 1
Passi parmigiani 2
passi parmigiani 3