Coxa ci fa Anna Oxa, nel duomo di Portoferraio in una gelida serata d’inverno, in una posa ispirata con le braccia verso il cielo, immobile, per lunghi, interminabili minuti? E soprattutto coxa ci fa tutta quella gente assiepata in chiesa, che ha sfidato il grecale tagliente per ascoltare la diafana cantante che però, invece di cantare, pare meditare mugolando? Lo svolgersi della serata non ha fornito risposte valide al sopraelencato dilemma. Il dubbio irrisolto affonda forse nei misteri millenari della cultura induista vedica. Anna Oxa ha mantricamente sorpreso il pubblico, lo ha spiazzato con un ingresso al lume di candela miagolando parole incomprensibili, lo ha definitivamente addormentato con il gemito prolungato del coro e le sue pose meditabonde. Nessuno sapeva che la cantante, tra le cui virtù non è mai spiccata l’umiltà, fosse diventata anche una sacerdotessa degli dei. Ieri sera il pubblico ha sperimentato sulla propria pelle questa folgorante evidenza. Lei sola a contatto con le verità eterne, non è però riuscita a trasmetterne neppure una al pubblico infreddolito e semidesto. Chi aveva una panca per amica è rimasto eroicamente seduto rincuorandosi a vicenda con il vicino, chi era in piedi ha preferito sfidare le insidie della notte polare e si è consolato demantratizzandosi alle raffiche battenti del grecale. Così è, ovviamente per chi ha poca dimestichezza con la musica sacra, orientale, medievale e cerebrale. Per gli organizzatori di Oltremare va invece tutta la stima per aver organizzato un evento che, perlomeno per la curiosità, ha attirato così tantra.. ops tanta gente nel centro di Portoferraio.
anna oxa