Chi ha lavorato con noi sa che il nostro principale tallone d'Achille sono sempre state le date: per uno strano scherzo delle circonvoluzioni cerebrali ci è capitato un fottìo di volte (assai ripetutamente) di sbagliare giorno della settimana data e (soprattutto) mese nello stendere un articolo con sempre l'identica reazione di un collega vigile e rileggente: "Settembre? ma che sei rincoglionito?". Ricordiamo anche inciampi datari di altri, tra i quali il più surreale fu senza dubbio quello di un nostro amico di gioventù (lo chiamavamo per oscure ragioni il Lottino) il quale intervenne in una discussione organizzativa di gruppo affermando,con tono deciso, dopo aver consultato il calendario: "Non si può fare perché quest'anno mercoledì primo maggio casca di sabato 3" Ma neppure noi saremmo stati capaci di licenziare la stampa di un manifesto con un errore di un anno pari pari, come quello che ci invitava a festeggiare ieri il capodanno 2008. Personalmente abbiamo letto quella cosa come una specie di minaccia e non solo perché "anno bisesto, anno funesto" ma anche poiché frugando nella nostra non breve lista di anni direttamente vissuti non ne abbiamo trovati molti più di merda del 2008. La sola prospettiva di rinocare e ritornare al 1° gennaio di un anno così orribile, appena abbiamo visto quel manifesto, ci ha spinto ad un inelegante gesto scaramantico. Siamo certi però che alcuni tra i nostri lettori saranno magnanimi e ci riconosceranno lo jus attastandi.
manifesto sbagliato