“Noi vorremmo tanto che nel 2009 si interrompesse il disgustoso spettacolo delle accuse incrociate e insensate, la destra che accusava la sinistra di ogni disgrazia quando c’era Veltroni, la sinistra che accusa la destra ora che c’è Alemanno. Alluvioni, morti per inedia, violenze, cataclismi naturali e altre tristezze non sono palline da ping pong da rilanciare in campo avverso..” Le parole di Michele Serra pubblicate su Repubblica qualche giorno fa, sono calzanti rispetto a quanto sta avvenendo oggi nella politica marinese, ed in parte spiegano più di altre parole il senso della mia scelta di astenermi. Sul porto, così come su altre questioni che hanno una grande rilevanza per il paese, ho scelto in accordo con il gruppo della Sinistra Marinese, la strada della prudenza. Sono convinto che su certi temi sia necessario ricercare il massimo dell’unità, la più larga partecipazione possibile, indipendentemente dal colore politico e nell’esclusivo interesse della nostra comunità. Un ragionamento questo che risulta ancora più pertinente vista la situazione attuale del paese, vista la crisi della nostra economia e del turismo, una situazione che riguarda l’isola intera e che chiama chi ricopre incarichi pubblici ad un senso di responsabilità aggiuntivo. Durante l’ultima seduta del consiglio si è parlato di linee direttive, di riorganizzazione in diverse fasi dell’area portuale, in attesa che venga predisposto il piano del porto, si è parlato di messa in sicurezza della stessa area e di un percorso che secondo l’amministrazione è stato costruito passo dopo passo, in accordo con la regione Toscana. Da parte mia prima di pronunciarmi con un si o con un no, ho chiesto, come gli altri, di conoscere i contenuti; nell’attesa, avendo pochi elementi in mano, mi sono astenuto. Dunque nessun assenso, così come nessuna delega in bianco è stata data, lo testimonia il fatto che è stata accolta dalla maggioranza la proposta del Capogruppo della Lista Civica, di allargare la partecipazione nel percorso che verrà, una proposta che è stata successivamente verbalizzata dietro mia richiesta. Il clima politico marinese però è tale, per cui ci si smarrisce in polemiche estenuanti ed estranee ai più, o in una non meglio precisata caccia all’uomo, nella quale il bersaglio è sempre lo stesso. Va bé, me ne farò una ragione. Dico questo per spiegare la mia scelta, non a tutti però, perché qualcuno una spiegazione l’ha già data, parlando impropriamente di “soccorso rosso alla destra”. A tal proposito non so se interpretare queste frasi come valutazioni provenienti da chi ha una riconosciuta esperienza passata nel settore, oppure come semplici contumelie, figlie del momento di tensione. In entrambi i casi mi preoccupo assai poco. Sono convinto che l’amministrazione abbia sbagliato a non presentarsi in consiglio con degli elementi di maggior chiarezza, ma non condivido neanche la posizione di chi dice no a prescindere e per dirla come Michele Serra:”..una classe dirigente degna di questo nome sa bene che stare al governo o all’opposizione è appena la mutevole variante di una responsabilità che appartiene a tutti..”; Se in futuro verrà riproposta ad ogni piè sospinto un’opposizione che venne definita circa un anno e mezzo fa, da chi mi accusa oggi: “draconiana”, “giustizialista”, “giacobina”; ho paura che dovrò nuovamente prendere le distanze dai miei ex compagni di viaggio. Come dicevo qualche mese fa si tratta di visioni politiche differenti, metodi diversi, magari incomprensibili a chi fa politica dalla “notte dei tempi”, ma che sono pur sempre legittime. Ciò che mi interessa è il presente e il futuro di Marciana Marina, a testimonianza di questo, ho già presentato un’interpellanza in Comune sulla vicenda del porto, affinché tutto il paese possa conoscere la situazione attuale e quei contenuti che sono mancati durante l’ultima seduta del Consiglio.
cristiano adriani testina