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Mobilità Urbana: a Portoferraio si è comunque dato il primo giusto colpo di pedale

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : mercoledì, 24 dicembre 2008

Dare uno sguardo oltre canale per sbirciare cosa sia stato fatto negli ultimi 10 anni in questo ambito può aiutare a capire meglio quale siano le vie di sviluppo da perseguire per offrire una migliore mobilità a cittadini residenti e turisti. Nella classifica delle città dove spostarsi non è un problema, Parma si è classificata al primo posto, ma nelle prime 10 città 4 sono emiliane. Parma è l’unica città italiana ad avere applicato tutti i sistemi per migliorare la qualità degli spostamenti di merci e persone all’interno del proprio tessuto urbano. Bike sharing, Car Sharing, Car Pooling, Taxi Collettivo, Disco Bus notturni, Bus con chiamata a richiesta, piattaforma logistica per le merci, parcheggi scambiatori con Bus, Parcheggi Rosa, colonnine per ricarica di auto elettriche, incentivi all’acquisto di bici elettriche, piste ciclabile, percorsi e sovrappassi ciclo pedonali questo è il lungo elenco di quanto messo in campo a Parma per sostenere una mobilità più intelligente. Nella classifica non compaiono le città con meno di 100.000 abitanti oppure quelle che non siano capoluoghi di provincia. E’ comunque un’analisi che offre uno spaccato virtuoso dei rapidi progressi compiuti in 10 anni da molte città italiane che hanno raggiunto gli standard europei, talvolta superandoli come nel caso di Parma. L’analisi ha preso in esame anche l’adozione da parte delle amministrazioni cittadine di Piani Urbani di Mobilità e dei Piani Urbani dei Trasporti e il loro stato di sviluppo. Livorno si è piazzata al 24° posto. Per le realtà di dimensioni e problematiche più vicine alle nostre esistono moltissimi esempi di cittadine di 10.000 abitanti o di bacini di area con più comuni che hanno messo in atto azioni concrete per promuovere l’utilizzo del mezzo pubblico e dell’uso della bicicletta come mezzo di trasporto urbano. A Portoferraio è stato istituito un servizio di Bike Sharing che inizialmente ha prodotto qualche perplessità per poi comunque offrire un servizio alternativo all’uso del mezzo privato. Esistono anche esempi di aziende pubbliche e private che adottano Piani di Mobilità Sostenibile. L’Azienda Sanitaria di Imola ha appena vinto il Premio 2008 per aver adottato alcune semplici regole per disincentivare l’uso del mezzo privato tra i propri dipendenti per raggiungere il posto di lavoro, si è dotata di un parco bici per effettuare commissioni e visite domiciliari, ha posto rastrelliere con tettoia presso gli ingressi delle proprie sedi e ha fatto campagne informative sul positivo effetto di 30 minuti al giorno di camminata o pedalata. A Portoferraio si è comunque dato il primo colpo di pedale nella giusta direzione ma troppi problemi restano irrisolti per poter effettuare un vero salto di qualità nei trasporti intermodali e nella mobilità sostenibile sull’isola e per l’isola. Il primo grande scoglio è dato dallo “scollegamento” che gli orari di bus, traghetto e ferrovie di fatto provocano in tutti gli spostamenti da e per l’isola. Forse è arrivato il momento di coordinare un Piano di mobilità generale tra i comuni elbani e tra l’Elba e Piombino, Campiglia, Pisa e Firenze. Qualche programma elettorale riporterà qualche cenno sui trasporti intermodali e sostenibili? Speriamo!


Rastrelliera biciclette

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