Quasi mille capi (800 cinghiali e 160 mufloni) di nocivi trappolati o abbattuti, per dare respiro ai boschi ed alle macchie isolane, il PNAT presenta il suo bilancio 2008 partendo da un dato statistico positivo sottolineando che il diradamento dei mufloni e l'incremento della "neutralizzazione" di circa un 7% in più suini selvatici rispetto all'anno precedente è finalmente rassicurante, ci si sta avvicinando a porre sotto controllo la popolazione degli ungulati presenti all'Isola. E c'è un risvolto "politicamente" (le virgolette sono obbligatorie) oltre che organizzativamente importante, il ruolo che hanno avuto, nel raggiungimento di questo risultato, i selecontrollori, in altri termini cacciatori formati dallo stesso PNAT chiamati a giocare un ruolo positivo, come dire che con la pazienza e le buone intenzioni c'è sempre spazio per passare dalla contrapposizione frontale ad un costruttivo dialogo. La riprova la si potrà avere con il piano di abbattimenti del prossimo biennio. Indipendentemente dalla simpatia che nutrono o dalla allergia che hanno per il Parco gli elbani debbono rilevare che l'accoppiata Tozzi-Zanichelli si sta rivelando "tosta" ben oltre le previsioni. Una tenacia che è stata messa in campo anche per risolvere l'annosa questione della sede del PNAT, con il raggiungimento dell'accordo che consentirà nel 2009 l'avvio dei lavori di ristrutturazione delle ex-caserme Tesei delle quali il Parco si è ritagliato una porzione minore rispetto alle prime ipotesi (lasciando così disponibili i volumi necessari per la realizzazione del polo scolastico) ma in una operazione nella quale sembra aver puntato più sulla qualità che sulla quantità di sede. Si punta infatti a realizzare uffici a basso impatto ambientale, all'avanguardia per il contenimento dei consumi energetici che costituiscano una sorta di modello virtuoso per i nuovi edifici pubblici dell'isola e per la ristrutturazione di quelli esistenti. Ed ancora sul "fronte immobiliare" a gennaio verranno (finalmente) affidati i lavori per il completamento della Tonnara dell'Enfola. Tutto ciò in presenza - ed è la nota decisamente più dolente - di un bilancio in costante discesa, che forse resterà sotto i 1.600.000 euro. Paradossale è comunque quanto accade per il finanziamento degli abbattimenti (che assorbono una fetta importante del bilancio) erogati in misura dei nocivi presenti, con il risultato che chi lavora meglio e neutralizza più capi, si vede ridurre le risorse rispetto a chi è inefficace. I tagli si sono poi sostanziati maggiormente per i parchi "marini" ma derivano anche da ritardi amministrativi accumulati in precedenza per quanto riguarda capitoli come Agenda 21 o il Piano del Parco che diverrà pienamente vigente il primavera a ben 12 anni dalla costituzione dell'Ente ma sul quale hanno lavorato bene per Tozzi il Presidente Tanelli ed i Commissari. Un lavoro quindi lungo (forse troppo) ma alla fine efficace ne sono riprova le larghe condivisioni che ha registrato a livello regionale ed a livello locale pur indirizzandosi all'innalzamento dei livelli di salvaguardia in zona B. Rammaricato è invece il Presidente Tozzi per gli ostacoli che stanno ritardando l'attuazione del progetto Arcipelago No-oil, consistente come prima fase nell’installazione a Capraia e Pianosa di pannelli fotovoltaici e una stazione di produzione di idrogeno. Gli interventi dell'Enel sono stati frenati soprattutto dalle Soprintendenze. Sotto le voci positive c'è però ancora molto da segnare per qualche verso gli elbani riescono ad essere perfino ambientalmente i primi della classe. Accade sul fronte della prevenzione e del contrasto degli incendi boschivi dove la articolatissima "macchina" isolana forte dei professionisti e dei volontari dell'antincendio viene portata ad esempio di efficienza e pure "copiata" Buono il lavoro condotto dalle forze dell'ordine per la repressioni dei rati ambientali quali abusivismi edilizi, violazioni delle norme sul trattamento dei rifiuti, contrasto del bracconaggio sia a terra che in mare. Di assoluto rilievo i risultati del Corpo Forestale dello Stato la Guardia Costiera con la quale il Parco sta sviluppando il progetto di sorveglianza integrata attraverso il nuovo radar che è stato finanziato e sta per essere installato a Pianosa. Si è fatto insomma parecchio anche se molto resta da fare, soprattutto sotto il profilo di quella maturazione culturale necessaria a far sì che amministratori, operatori economici e cittadini prendano ad interpretare i vincoli ambientali come valori aggiunti e come opportunità.
cinghiale primo piano