Al sindaco di Marciana Marina, che mi ha inopinatamente trascinato e coinvolto in una polemica tutta marinese e sulla quale non è mio compito intervenire, voglio innanzi tutto assicurare che almeno quanto lui amo svolgere la mia funzione pubblica nella massima trasparenza e nel pieno rispetto della normativa che regola i rapporti fra istituzioni. Se nella mia precisazione ho fatto riferimento ad una eventuale telefonata al fine di chiarire alcuni aspetti del progetto “L’Altra Isola” e per fornire, se era il caso, la relativa documentazione, è perché mi pareva che la cordialità e la correttezza dei rapporti, non solo istituzionali, ma anche umani fin qui instaurati, me lo potessero consentire. Evidentemente mi sbagliavo: chiedo venia e, per quanto mi riguarda, ne terrò conto per il futuro. Nel merito della vicenda – si tratta, è bene ricordarlo, dell’ incarico per responsabile di un gruppo di lavoro avvenuto ben due anni fa per l’importo complessivo di 6.500 euro -credo di avere già dato,sia pure sinteticamente, i chiarimenti necessari. In ogni caso, se possibile, vediamo di essere ancor più precisi: 1) Il bando relativo alla individuazione dei responsabili dei gruppi di lavoro venne approvato dal Segretario Generale, designato responsabile del progetto con delibera della Giunta n° 85/2006, con determina dirigenziale n°468/2006 e pubblicato dal 9/10 al 24/10/2006 sia all’Albo dell’Ente che sul sito internet dell’Ente stesso, ritenendo tale pubblicazione sufficiente in rapporto al presunto importo dell’incarico. 2) La pubblicazione del bando escludeva, ovviamente, consultazioni individuali, giacchè aperto alla partecipazione di tutti coloro che avessero voluto farlo. 3) I curricula pervenuti entro il termine di scadenza del 24/10/06 furono esaminati dall’Ufficio del Segretario Generale, il quale, come si evince dalla relazione allegata alla deliberazione della Giunta n° 132/06, propose i seguenti responsabili: Carlo Eugeni (Slow Food) per l’itinerario del “Gusto”; Dr. Alessandro Damiani per l’itinerario dei “Geositi” e Umberto Mazzantini per l’itinerario della “Biodiversità”. Per quanto riguarda quest’ultimo, il curriculum fu ritenuto adeguato sulla base degli elementi forniti dallo stesso, da quanto richiesto nel bando e alla luce della normativa allora vigente. Ovviamente tale curriculum resta conservato agli atti per chi avesse interesse a consultarlo. Detto ciò credo doveroso ricordare, per chiarezza di chi legge, che il progetto “L’Altra Isola” faceva parte di un programma comunitario transfontaliero, finanziato dall’Unione Europea con la partecipazione dei partner corsi e sardi e con l’obiettivo di indicare specifici itineari dell’identità propria di ogni territorio. Da qui è scaturita la realizzazione di un cofanetto che al di là di alcune valutazioni critiche, pur legittime e inevitabili in questi casi (si può sempre migliorare), è stato ampiamente apprezzato dagli organismi comunitari che lo hanno finanziato e da tutti coloro che ne sono venuti in possesso, compresa l’APT che, tra l’altro, ha curato la stesura del percorso relativo alle eccellenze storico-archelogiche. In quanto all’assessore alla cultura del Comune di Porto Azzurro Simoni, che come in un preordinato gioco di sponda si inserisce nella polemica con la grazia e la leggerezza che gli sono unanimemente riconosciute, che dire se non che il lupo perde il pelo ma non il vizio? E il vizio dell’ex-capogruppo di minoranza della CM, oltre che ex-vice del presidente Febbo e successivamente presidente lui stesso, è sempre stato quello, nel corso di questi quattro anni, di andare alla affannosa e solitaria ricerca di altri “affaire”, senza, peraltro, trarne alcun apprezzabile risultato. Dei problemi veri, quelli che l’ente comprensoriale, con scarsità di mezzi e risorse, ha dovuto e deve affrontare ogni giorno e che interessano davvero la gente, al nostro ineffabile interlocutore non sembra interessare più di tanto. Oggi, ma non è la prima volta, accenna, con malcelato compiacimento, alla eventualità di un presunto danno erariale causato all’Ente per la mirabolante cifra di 6:500 euro, quando, è il caso di ricordarlo, ben altre cifre furono mal spese e dissipate in un recente passato. E tutto ciò perché non si sarebbe tenuto conto di professionalità interne che, pur valide e qualificate, magari si è ritenuto opportuno, in questo caso e per la particolarità del progetto, non distrarle da compiti più importanti ed urgenti che il Simoni dovrebbe ben conoscere e sapere. E appare perlomeno strumentale e sconcertante la rivalutazione di dipendenti nei confronti dei quali, nella sua qualità di Presidente e anche dopo, ha più volte minacciato provvedimenti disciplinari, se non peggio. Se è su questo terreno che il Simoni intende continuare a fare politica, evitando di misurarsi su problemi di ben altra natura e complessità, si accomodi pure e buon pro gli faccia. In ogni caso e nostro malgrado, troverà sempre le risposte che si merita.
Alessi al lavoro