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Marchetti: Il PNAT faccia il suo lavoro

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : martedì, 16 dicembre 2008

Il PNAT faccia il suo lavoro: non basta essere duri e decisi contro il ritorno del carcere speciale a Pianosa - Non si caverà un ragno dal buco fino a quando, almeno su quest’isola, regnerà la più ampia confusione sul destino da assegnare ai tanti edifici e terreni demaniali presenti su Pianosa e nelle zone ex minerarie dell’Elba orientale. Voglio dire che finora ogni ente ha lavorato pro domo sua. Non basta essere «duri e decisi» contro il ritorno del carcere speciale a Pianosa, come ha fatto il presidente del PNAT, né, tanto meno, servono «trenta o più vignette» per scongiurare tale scelta. Il presidente Tozzi si è detto favorevole «al regime carcerario attuale ed anche ad un incremento dei detenuti presenti sull’isola, per favorire il loro recupero sociale con attività utili all’ambiente». Ma basta limitarsi a esprimere le proprie idee? No, al contrario occorrono proposte unitarie, ampiamente discusse e partecipate, per definire, una volta per tutte, l'uso da assegnare a tutti, sottolineo tutti, gli immobili demaniali presenti nell’ex Isola del Diavolo. Altrettanto vale per il compendio minerario. Qualsiasi altro ente, parlamentare o ministro che sia, potrà continuare a svolazzare sulle destinazioni più stravaganti, e la stessa Agenzia del Demanio si sentirà autorizzata a lasciare quei beni nel più assoluto abbandono, tutto questo finché non sarà scritto, nero su bianco, un programma unitario d'insieme condiviso e, quindi, firmato dai comuni, dalla provincia e dallo stesso PNAT. Questa è la condicio sine qua non per ricercare, e finalmente ottenere, un rapporto stretto con l’Agenzia del Demanio, e poi rapportarsi con i ministeri competenti. Sia l’ente parco a fare la prima mossa.


cartello parco volterraio 3

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