In quest’Elba piovosa dicembrina, a gonfiarsi non sono solo i fossi (e di conseguenza figuratamene le palle), ma anche una querelle imprevedibilmente nata dal leggiadro volo delle farfalle. Dopo la pestata di cacca primigenia da parte del sindaco marinese Andrea Cimabue Ciumei, la doverosa pettinata rimediata di conseguenza da Umberto Veleno Mazzantini, la replica del primo, ai più apparsa efficace come l’agitarsi dello sparlotto nel tramaglio, e la fiocinata finale (?) tiratagli dall’antagonista, dopo che un’altra ripassata Ciumei l’aveva presa da Alessi che gli aveva contestato punto punto quanto aveva imprudentemente affermato, in generoso soccorso del sindaco più pasticcione dell’unione europea sono arrivati i rinforzi. Primo il Bosone pistopiaggese che è uomo di rare ma saldissime idee e che notoriamente ogni volta che sente scandire il lemma “Legambiente” accusa eritemi, ponfi, e pure maggiori fenomeni allergici, ma che incurante del pericolo ha esposto a difesa di Cimabue l’ampio e generoso petto. La cosa a dire il vero non è piaciuta molto a Grondaia (che fa le su’ passeggiatine cotonesi con Pasquale) che gli ha mandato un messaggio tipo: “Occhio che lo dico a Pierferdi che poi ti fa tottò” Poi la cima a Cimabue ha provato a lanciarla Luca Simoni, ex presidente ed assessore della Comunità allora definita Mondana (che, va detto a suo onore, partecipò alla scialacquante trasferta monegasca UNICO a proprie spese). Simoni una cosa ha avuto il pregio di chiarirla, e cioè che non ha capito affatto l’oggetto del contendere; si è quindi avventurato in un pezzo quasi surreale degno di Ionesco, ragionamenti del tipo: “Te m’accusi di aver cucinato male, ma la mi’ nonna portava le mutande di lana!” Il punto centrale del Simoni-pensiero è: "Perché la comunità montana prima di dare quella consulenza non ha verificato se all’interno dell’ente c’era chi aveva la professionalità per svolgere quei compiti?" Ora, nulla togliendo ai dipendenti della C.M. (peraltro anche miei ex-compagni di lavoro) che in altre occasioni e ragionando di temi diversi hanno prodotto pure cose pregevoli, visto anche il marginale ruolo (e compenso) di Mazzantini e dato che di santuario delle farfalle si trattava, chi tra i dipendenti poteva avere competenze in tema di Biodiversità? Ci ricordiamo, a proposito di autoproduzioni e biodiversità, di aver letto con questi occhi una “relazione” sulla fauna di un certa valle dell’occidente elbano che parlava di “mardole (!), gatti e cani inselvatichiti” che fu commentata da Peppe Battaglini (allora assessore in C.M.) con un meraviglioso: “Beh visto che si tratta di fondi europei, speriamo che chi istruirà la pratica a Bruxelles l’italiano non lo conosca bene” E sempre in argomento di consulenze avrei qualche altra cosuccia da raccontare, tanto per mettere un po’ di pepe, ma è tardi .. è domenica. Ne riparleremo (presto).
Martora (mardola)