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A Sciambere della maschera teatrale

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : sabato, 13 dicembre 2008

Solo per commentare che… sarebbe una squadra, anzi uno squadrone, di tutto rispetto, ma, come è noto, io mi sono iscritto all’AIA (associazione italiana allenatori) ed ho chiarito che non ho simili tentazioni. Però, parlandone in via del tutto teorica… In fin dei conti l’unica collaborazione attiva tra me e Giovanni risale al tempo dei chierichetti e sinceramente era un po’ squilibrata a causa dei miei rapporti di parentela. Tu saresti, un po’ come Ibrahimovic nell’Inter, il guastatore tutto fare. Pensa un team di vecchietti, scevro da tentazioni di ogni tipo (anche per via dell’età), quindi niente cementificazioni, ingegneri, geometri e simili a fare il loro mestiere e fuori della Amministrazione, ognuno di noi (ed altri che pur ci sono e sono pronti) con la propria Storia, le proprie idee, i propri rapporti, le proprie amicizie, ma unito nello sforzo di frantumare le immutabili regole del gioco e di dare un contributo per cambiare gli scenari. Pensa, per esempio, a quanto si potrebbe fare sul versante ambiente/economia proponendo e realizzando iniziative ambientalmente rispettose e nello stesso tempo produttrici di un giusto reddito. Pensa ad una seria valorizzazione dei beni culturali e paesaggistici, affrancata da iniziative sporadiche e di corto respiro. Ma –mi rendo conto- non siamo al tempo della Polis quando massimo era il rispetto per gli anziani, la loro esperienza, la loro saggezza. Oggi, non solo all’Elba e nel versante marinese, nascono tutti “imparati”, non c’è più la gavetta politica dei tempi che furono, ognuno promette qualcosa, poi se ne dimentica e la spara più grossa (la promessa successiva). Così non ci rimane che ribadire le nostre opinioni. Gutta cavat lapidem (tanto più nella mia funzione grondaiante). Non si sa mai, può darsi che qualcosa resti. Grondaia jr Ps Vedo che si stanno avvicinando le posizioni. La prima cosa da fare (a proposito di promesse non mantenute) sarebbe davvero quella di smontare le Province, altro che farne altre. Nel quadro di questa riformona potremmo discutere di come rafforzare l’interlocutore di base, cioè il Comune. Speriamo che il social berlusconiano Barani ci grazi (con una zeta) e non ripresenti l’assurda proposta di legge. GraZie, per iniziare, per la correzione del lapsus calami (che al contrario di quanto pensa l'assessore non è una specie di totano). Il ruolo di guastatore mi sta bene, pure se quando uno si e trovato a fare troppo spesso l'"azzoppacavalli" è fatale che ci si dimentichi il resto della "vita da mediano" che ha speso (per restare sulle metafore canoro-calcistiche) buttandola sui polmoni nei giorni ed nelle notti passati a macinare chilometri e palloni, perché poi gli altri facessero gol, correndo dopo, caso mai, ad abbracciare non il divo goleador, ma il portiere amico, solidarizzando con il suo "anch'io son parte alla vittoria", o utilizzando la festante pausa per massaggiarsi le gambe e rifiatare perché, si vinca o si perda, nella vita ed in politica l'arbitro non fischia mai tre volte, c'è sempre un altro tempo da giocare. Comunque hai ragione, meglio di no, che poi i guastatori con la cintura Gibaud e "gli occhiali che tra un po' dovrai cambiare" sono poco proponibili; meglio dare saggi consigli. Io poi nei giovani ho una pervicace fiducia, e se al momento nel panorama locale (ma mi pare non solo) emergono soprattutto dei brodididado "nati imparati", saccenti, ignoranti e superficiali, non è detto che così sempre debba andare. Io, caro Grondaia, punto sulla crisi, perché sono ottimista, perché credo che sarà un'ottima occasione per riallenarci a pensare mettendo le cose ed i valori nella giusta scala e prospettiva. Sara più facile che "quelli col Toyota che te vardan come tu fossi un idiota" capiscano che i faciloni-spreconi-coglioni sono loro, che l'austerità non è tristezza ma il sale della terra e della vita, che dietro i lustrini della "Pomonte da bere" c'è un vuoto pneumatico mentale, e dietro l'immutabile sorriso della maschera teatrale trovata a terra dalla volpe di Fedro “O quanta species! … cerebrum non habet” c'è l'assenza dello spirito. Nella consapevolezza, nella serietà (che non va mai confusa con la pallosità) nell'impegno disinteressato, nell'equilibrio tra natura e socialità, potranno crescere (ne ho viste per fortuna) altre mandate di ragazzi in gamba, giovani che sappiano leggere quella storia di cui tutti noi facciamo parte (in minima parte) e che siano artefici della loro fortuna, che sappiano far politica e governare (e se ci prenderanno pure un po' per il culo, pace, è il gioco della vita).


maschera riso ghigno.jpg

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