IL CAMPO SPORTIVO DELLE GHIAIE. Chi ricorda (giorno, mese, anno, partita) la prima partita alle Ghiaie”, nella cosiddetta “fossa dei leoni” ? Si comincia nel 31, secondo Leonida. Lo chiamano Campetto Littorio perché, prima della costruzione della Caserma Vittorio Veneto, si gioca al S.Fine (dal nome del bastione cinquecentesco), lunghissimo rettangolo che partiva dall’attuale piazza del Popolo per arrivare a pochi metri dalla spiaggia. Il campetto delle Ghiaie, a ridosso delle fortezze, a due passi dal mare, mette soggezione. Diventa una bolgia dantesca dove può succedere di tutto, a giocatori ed arbitro. Squadre avversarie, anche di serie superiore, devono ammainare la bandiera. Il pallone non di rado finisce tra le onde, bisogna aspettare che qualcuno lo recuperi : non sempre ce n’è uno di riserva. I biancorossi audaciani? Gladiatori. Il pubblico: sanguigno, entusiasta, trascinatore. Tifo alle stelle. Uno spettacolo nello spettacolo. “ O giocator, che gran passion, urlan frementi in nostri cuor, che batticuor, che trepidar, quante emozioni fai provar. O giocator, di gran valor quando l’Audace segna gol dai nostri petti esce un grido: Viva l’Audace e i giocator”. La domenica di campionato nessuno di noi tifosi marca visita se non per cause di forza maggiore. La partita è un avvenimento, il campo delle Ghiaie un teatrino. Purgatorio, inferno, paradiso a seconda del risultato. Uno spasso per grandi e piccini. Quanti, i personaggi! . “Ragazzi dategli le fave” urla Curzia. “Arbitro hai ‘na chiorba che pari un culo di rondone”, fa eco Rosina. “Fatti la barba e tòsati, lèvati la pidocchiera” intona Florestano.. E li pernacchie e risate. Per ogni azione “pericolosa” c’è il commento: il boato per il gol di Cocchino; l’applauso sulla parata di Doriano o sulla rovesciata difensiva di Libertario; l’incitamento sulla progressione di Vasco; l’evviva per Giordano il Bello, i fischi per l’avversario destinato spesso e volentieri alla resa. “Batti marea, li volemo catàveri ” grugna Ricciotti dal Forte Stella. E lì a scrutare il vapore che la domenica mattina arriva più tardi a causa della libecciata. Al campo è meglio che al cine. Canti, invenzioni, barzellette, sfottò, battute, improperi.. Chiedere a chi c’era. “Vecchia Audace dei bei tempi, di Cocchino e Marianelli / Tito Chiappa con Cocchino/ Malvagia e Giordano Belli/ Millo, Romoli, Anteo e Galigò/ che insaccavano nella rete molti gol…/ Questo motivetto è di tanti anni dopo ( sull’aria di Vecchia America, Quartetto Cetra) ma rievoca il clima che si respira sulla gradinata vicino al Gronchetto (non si può scrivere tribuna-nord) e i bastioni , in alto, sono pure occupati da tifosi, magari non paganti e poco vedenti)ma altrettanto partecipi. “Lo stendardo biancorosso/ sventolava allegramente/ c’era Curzia con Ricciotti/ c’era un buggerio di gente/ il campetto a S.Fine era tabù/ son ricordi di un passato che ‘un c’è più”. Curzia, Ricciotti, Rosina la Giani, lo “squartatore”, “Buby” Mellini, il “Ganzino”, Musciara, Carlo e Olga Carletti, Fancesco Vacca, Gimmy, Sciangai e Bagolini, i Del Bono, Laura Bensa e tanti altri sono immortalati nella ormai storica foto del campo delle Ghiaie. Altre ne pubblicheremo se i lettori vorranno inviarcele. Proponiamo, nell’occasione, anche due immagini del campetto quando si gioca Audace – Livorno, anno '946. In una , Vasco Marianelli fa gli onori di casa offrendo due bottiglie di vino al capitano della titolata formazione dei labronici. Chi vince? I leoni biancorossi per 2 reti a 0. __________________________________ IL CAMPO SPORTIVO DEL CARBURO Quelli del campetto di S.Fine sono stati i tempi mitici per la Società Sportiva Audace. Che varrebbe la pena raccontare in un libro corredato dalle magnifiche foto che ancor oggi sono rintracciabili. Ma il calcio audaciano conosce un altro periodo aureo spostando baracca e burattini di qualche chilometro. Il cambio di guardia nella tifoseria successiva a quella simboleggiata da Curzia (Balestri vedova Ciampa) e Ricciotti (Speranzoni) coincide con il trasferimento al “ Carburo”. Un bel rettangolone di terreno rispetto a quello delle Ghiaie dove sorgerà poi la piscina costruita col contributo del Coni. Si chiamerà Campo Sportivo Elba. Il nome, non proprio originale, è scelto per avviare una concreta collaborazione con le altre società sportive isolane. Continueremo a chiamarlo “Carburo”. Il nuovo terreno di gioco è “incignato” il 14 ottobre del ’56, campionato di Promozione, ospite la Marinese. L’Audace si schiera con: Bensa, Frangioni G.C., Calafuri, Morganti, Boggio, Mezzacapo, Ticchioni, Ridi, Landi, Lippi, Risultato: 2-0 per i padroni di casa e reti di Mezzacapo (giocatore-allenatore)al 2’ e al 32’. Il primo, “con una cannonata da fuori area” e il secondo su punizione. Il “Carburo”, di proprietà comunale, viene inaugurato ufficialmente il 24 febbraio 1957., presenti le autorità ed i sindaci degli otto Comuni, dal viceprefetto, al giudice, al comandante della Scuola di Marina CEMM, presidente dell’Eve (Mario Scelza), cui sono consegnate le tessere di soci onorari . Il taglio del nastro tricolore è dato dal prof. Primo Lucchesi, onorevole e sindaco di Portoferraio (arrivato in ritardo, si dice, perché , per errore, era andato al vecchio campo sportivo delle Ghiaie) che riconosciamo bene nella foto dal ciuffettino sulla fronte ormai calva. La benedizione viene impartita da don Pietro Berti. Si riconoscono nelle foto : Mario Bitossi; Armandino Zei; Giuseppe Marotta ; il prof. Alfonso Preziosi. il prof. di “ginnastica” Giuseppe Pisani; Elvio Bernardi; Luigi De Pasquali; Elvio Guerra; Sauro Giusti; Pietro Sclano (si intravede sopra la figura di Virgilio Fabiani che si china); il maestro Poli ed ancora il dr. Vada e l’omaggio all’arbitro, sig. Rossi di Brescia. Sono presenti le formazioni dei pulcini audaciani e le altre squadre locali tra cui Libertas, Juventina, Liceo e Grotta Azzurra. Dopo la cerimonia, la partita. Audace-Volterrana. Risultato : i biancorossi vincono per 3-0 (reti di Mezzacapo(36’ rig.) Anselmi(40’) Ridi (75’). Questa la formazione: Medici, Frangioni G.,Calafuri, Paglia, Frangioni G.C., Mezzacapo, Anselmi, Lippi, Landi, Morganti, Ridi. E’ la I.a giornata del girone di ritorno che vede in testa il Grosseto (27), poi il Pisa (25), Larderello (22), Cascina (21), quindi Audace, Orbetello e Ponsacco (19) tanto per citare le squadre migliori. Il Carburo ora si chiama Campo Sportivo “Antonio Lupi”, doveroso riconoscimento in memoria di un vero elbano, un amico indimenticabile che tanto ha fatto per il nostro sport.
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