Sembrava che la notizia più importante di Lunedì 28 Luglio sulla Comunità Montana dell’Elba e Capraia dovesse essere la fine dell’altalena delle dimissioni annunciate e rientrate di Mauro Febbo da Presidente con la loro ufficiale e definitiva presentazione tanto al Segretario della C. M., quanto al Sindaco di Porto Azzurro Maurizio Papi. La notizia aveva preso molti in contropiede, specie dopo gli annunci di un chiarimento tra il Presidente ed il suo antagonista interno alla Giunta Andrea Sirabella e dopo gli annunci di una "verifica politica della maggioranza che diventava più agevole". Stupiva anche il fatto che Febbo al contrario di quanto aveva in precedenza dichiarato, si disimpegnava anche dalla carica di Consigliere del Comune di Porto Azzurro. Ma non si faceva in tempo a digerire la sorpresa che i Carabinieri della Compagnia dell’Isola d’Elba, poco dopo le 8.30 ne procuravano un’altra maggiore arrivando (discretamente tutti in borghese ma in un nutrito gruppo) nella sede della Comunità Montana dell’Elba e Capraia di Viale Manzoni a portoferraio (mentre altri militari procedevano contemporaneamente sulla sede staccata di via Carducci) Una decina di Militari dell’Arma guidati dallo stesso Comandante dopo aver identificato il personale che era in servizio hanno iniziato a procedere all’acquisizione di materiale diverso: copie di atti deliberativi, altra documentazione cartacea e files elettronici di lavoro. Un PC veniva prelevato anche dall’abitazione del Segretario dell’Ente che veniva visitata, al pari della dimora del Presidente Mauro Febbo a Porto Azzurro L’obiettivo principale dei Carabinieri era una raccolta di materiale relativa al “Caso Montecarlo”, l’azione promozionale presso il Café de Paris monegasco supportata da una trasferta di autorità diverse (tra cui i sottosegretari Bosi e Tortoli il Prefetto di Livorno Vincenzo Gallitto) e operatori economici elbani, che era stata duramente contestata dalle opposizioni in assemblea della C.M. poiché considerata un improduttivo sperpero di denaro. Ma i Carabinieri, che prendevano immediatamente contatto col VicePresidente Luca Simoni, acquisivano anche documentazioni diverse, come quelle relative ai resoconti delle spese pagate con le carte di credito dell’Ente, una delle quali in particolare non risultatava usata molto “canonicamente”. Ed ancora altro materiale veniva acquisito in relazione alla costituzione dell’Ufficio Relazioni con il Pubblico della C.M. che ha trovato albergo presso gli uffici portoferraiesi della Prefettura di Livorno, ed “a cascata” altra documentazione veniva prelevata dai Carabinieri dal Servizio Idrico, in ultimo, intorno alle 14, le indagini sui documenti venivano sospese e si provvedeva a riunire tutto il materiale nell’ufficio contabilità dell’Ente che a sua volta veniva sigillato e posto sotto sequestro. Nel pomeriggio il lavoro d’indagine continuava presso il Comando della Compagnia dei Carabinieri in via Manganaro. E tra coloro che nel pomeriggio erano notati mentre raggiungevano il Comando di Via Manganaro c’erano i Dirigenti dell'Ente Ferrari e Nobili, gli assessori Landi, Luperini e Sirabella, l'ex Revisore dei Conti dell'Ente Giancarlo Galli ed una dipendente della C.M. che aveva prestato servizio a Montecarlo. In ultimo è stato notato anche l'arrivo dello stesso Presidente dimissionario rintracciato a Firenze e che ha raggiunto immediatamente l'Isola. Ma non tutti i convenuti erano stati convocati allo stesso titolo, quanto è dato di sapere al momento mentre la maggioranza delle persone invitate erano sentite in qualità di “persone informate sui fatti” il Presidente dimissionario ed il Segretario dell’Ente sono stati i destinatari di due avvisi di garanzia. Ma siamo solo agli inizi di una inchiesta che risulterà probabilmente lunga e complessa.
palazzo provincia comunità montana
Mauro Febbo 1 comunità montana
caserma carabinieri lato
bandiera api