Non nego che la lettera del prof. Camici mi ha un po’ meravigliato, evidentemente non si finisce mai di imparare. Non è mia intenzione dilungarmi più di tanto sulla questione Pianosa e tanto meno entrare in polemiche. Le persone di buona volontà hanno un’ampia mole di documenti dai quali attingere informazioni, ed avere un quadro di quella che resta : “ la madre di tutte le sfide”, ma non per il Parco, né per l’Elba, né per il nostro Paese, ma per la civiltà. Desidero solo rispondere all’ interrogativo posto in chiusura della lettera circa il PianosaLab, poiché ero presidente del Parco quanto il laboratorio è nato , grazie all’ iniziativa del dott. Francesco Primo Vaccari dell’ Istituto di Biometerologia del CNR di Firenze. Il prof. Camici si domanda a chi si deve rivolgersi per conoscere i risultati scientifici del PianosaLab sullo studio dei cambiamenti climatici dell’ ecosistema. Riporto quanto trasmesso dal dott. Vaccari. A volte anche in questa nostra Italia, gli annunci scientifici non si limitano a spot pubblicitari, ma trovano concretezza e seri riscontri a livello internazionale. Stato dell’ arte Le ricerche iniziate nel 2000, sono tutt’ora in corso e il progetto ad oggi annovera molti risultati in termini di pubblicazioni scientifiche e di partecipazioni a network di ricerca internazionali. Dal 2000 ad oggi sono state organizzate e realizzate più di 30 missioni scientifiche sull’isola di Pianosa con un numero medio di ricercatori per missione di 8/10 ricercatori, grazie soprattutto al supporto tecnico e logistico del Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano che ha fornito al progetto in questi anni. Grazie al finanziamento iniziale da parte del CNR, il Pianosa-LAB ha installato sull’isola di Pianosa una stazione meteorologica ed una strumentazione di avanguardia per la misura in continuo dei flussi di carbonio e vapore acqueo dell’intero ecosistema isola. La stazione meteorologica, i cui dati sono visibili on line all’indirizzo web http://www.lammamed.rete.toscana.it, ha fornito gratuitamente i dati rilevati a tutti gli Enti che ne hanno fatto richiesta come il Corpo Forestale dello Stato del Comando di Marciana Marina ed al Servizio Difesa del Suolo e Protezione Civile della Provincia di Livorno, per la redazione del II Rapporto sulle “Risultanze delle campagne d’indagine dal dicembre 2000 al luglio 2002, valutazioni sulla situazione idrogeologica sull’isola di Pianosa”. La strumentazion di misura dei flussi ha consentito al progetto di quantificare la quantità di anidride carbonica che l’isola scambia annualmente con l’atmosfera ed ha consentito la comprensione del ciclo del carbonio dell’isola non solo nella sua variabilità annuale ma interannuale. I risultati e le ricerche portate avanti in modo continuativo hanno consentito al Pianosa-LAB di entrare a far parte di numerosi network riconosciuti a livello mondiale come: • FLUXNET, gestito dalla NASA (network di stazioni permanenti di misura dei flussi di anidride carbonica http://www.fluxnet.ornl.gov/fluxnet/index.cfm); • GTOS gestito dalla FAO per le ricerche sugli ecosistemi (Global Terrestrial Observing Systems network http://www.fao.org/gtos/tems/tsite_report.jsp?TSITE_ID=3561); • LTER gestito dal Corpo Forestale dello Stato (Long Term Ecosystem Research http://www2.corpoforestaledellostato.it/portal/template/viewTemplate?templateId=9aqztfc7p4_layout_rp19s5c7pa.psml). Il progetto Pianosa-LAB è stato inserito nel Joint Carbon Project (IGBP-WCP-HDP) del GCTE (Global Change and Terrestrial Ecosystem) che è uno dei core project dell’IGBP (International Geosphere-Biosphere Programme). I risultati del progetto hanno contribuito alla stesura della III Relazione Nazionale dell’Italia all’United Nation Framework Concention Climate Change, nel 2003. Il progetto, in collaborazione con il Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano ha organizzato un seminario nel gennaio del 2002 a Firenze, all’Accademia dei Georgofili di Firenze, dove sono stati presentati i risultati preliminari delle ricerche alla presenza del Ministro dell’Ambiente On. Altero Mattioli. Le ricerche sono state presentate in più di 15 convegni scientifici nazionali ed internazionali e sono state realizzati due volumi e più di 30 pubblicazioni scientifiche. Il primo volume “Il Progetto Pianosa-LAB” edito dalla casa editrice Forum ha raccolto i primi risultati del progetto, (http://www.forumeditrice.it/vedilibro?IDLibro=209) mentre l’ultimo volume è stato pubblicato dalla rivista Journal of Mediterranean Ecology che ha realizzato uno special issue dei risultati del progetto nel 2005 ed è disponibile all’inidirizzo web http://www.jmecology.com/articles.html. Le osservazioni del progetto sono state pubblicate nel 2005 su Nature da Ciais P. et al. (2005) "Europe-wide reduction in primary productivity caused by the heat and drought in 2003" NATURE 437 (7058): 529-533 SEP 22 2005. Il progetto ha curato anche un costante rapporto con i principali organi di stampa, giornali e televisioni e nel corso del progetto sono stati realizzati più di 80 articoli su testate locali e nazionali e due servizi televisivi (Rai Uno- Linea Blu e TG3 Leonardo). Nel 2004 ha realizzato un articolo dal titolo “Isole mangia smog” pubblicato su National Geographic di febbraio e un articolo pubblicato sulla rivista del Consiglio Nazionale delle Ricerche, Ricerca Futuro. Recentemente il sito di Pianosa è stato inserito nel progetto di ricerca europeo CARBOEUROPE IP (Integrated Project) (No. GOCE-CT-2003-505572) finanziato nell’ambito del VI Programma Quadro, che ha come obiettivo di quantificare il bilancio terrestre del carbonio a scala regionale. Il progetto coordinato dal Max-Plack Insitute for Biogeochemistry in Germania, raccoglie 61 Istituzioni di ricerca europee di 17 Paesi e 30 Istituzioni scientifiche extra-europee (http://www.bgc-jena.mpg.de/bgc-processes/ceip/about/sites_fr.htm). Sempre nell’ambito del progetto CARBOEUROPE IP, l’isola di Pianosa è stata proposta come sede per esperienze di ricerca e formazione a livello avanzato, rientrando nel programma Carboschool (http://www.carboschools.org), dove è citata l’esperienza di ricerca del Pianosa-LAB a pagina 37 del booklet. Il sito di misura di Pianosa è entrato a far parte del progetto CARBOITALY, presentato all’inaugurazione della prima conferenza del Comitato nazionale per i cambiamenti globali dell’International Geosphere Biosphere Programme (IGBP) che avrà il compito di raccogliere ed elaborare quotidianamente i dati della rete osservativa delle Università e del CNR, i rilevamenti meteorologici degli enti regionali, dell'Ufficio Centrale di Ecologia Agraria (UCEA) e dell’Ufficio Generale per la Meteorologia dell'Aeronautica Militare (UGM-AM), nonché quelli dell’inventario nazionale forestale del Ministero delle Politiche Agricole e Forestali. Nell’estate del 2006 il Pianosa-LAB in collaborazione con il Prof. Roland Vogt dell’Institut für Meteorologie, Klimatologie und Fernerkundung dell’Università Svizzera di Basilea ha realizzato la prima settimana di formazione destinata a 20 studenti che per una settimana hanno eseguito direttamente in campo delle ricerche micrometeorologiche, utilizzando l’isola come un vero e proprio laboratorio a cielo aperto.
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