Ancora una volta situazioni paradossali investono il nostro territorio. E' da circa un anno che il Comitato per la Tutela del Patrimonio Agricolo e Forestale dell’Isola d’Elba, (costituito da semplici cittadini ed al quale hanno aderito Coldiretti, Confederazione Italiana Agricoltori, Legambiente) ha posto all’attenzione di tutte le Amministrazioni competenti le problematiche legate alla presenza di cinghiali in sovrannumero sull’Isola, evidenziandone lo stato emergenziale a cui devono sottostare la maggior parte degli agricoltori elbani. Il Comitato riceve da mesi decine di segnalazioni di cittadini che subiscono danni dagli ungulati, oltre che alle colture anche ai giardini e non mancano i gestori di strutture turistiche che lamentano la presenza di gruppi di cinghiali a movimentare le serate dei clienti. Inoltre sono sempre più frequenti gli incidenti stradali causati dai cinghiali e gli attacchi alle persone. Sembrava che le Amministrazioni competenti avessero preso coscienza della problematica con l’attivazione nel periodo primaverile ed estivo di campagne di abbattimento e catture, nel tentativo di arginare il proliferare della popolazione, intervenendo per risolvere le situazioni più gravi. Improvvisamente, si sono manifestati comportamenti incomprensibili da parte della Provincia di Livorno quali: 1) tacito consenso ad effettuare punti di foraggiamento per gli ungulati (sono inutili e causano un' ulteriore proliferazione della popolazione dei cinghiali) ; 2) immediata interruzione delle operazioni di controllo da parte di personale della Polizia Provinciale. Sì, sembra impossibile, ma i numerosi cittadini che si erano rivolti all’Amministrazione Provinciale per porre rimedio a situazioni di emergenza, si sono sentiti rispondere:”gli interventi al momento sono sospesi”. Probabilmente la Provincia di Livorno reputa sufficienti le operazioni compiute fin adesso, nonostante ci siano decine di segnalazione non ancora evase. Probabilmente l’egregio lavoro effettuato dal personale della Polizia Provinciale, impegnato nelle notti a difendere il territorio e la sicurezza pubblica da questi animali, non viene considerato più necessario. Probabilmente si crede che gli ungulati all’Isola d’Elba costituiscano un problema irrisorio, frutto della fantasia di qualche agricoltore e di qualche cittadino che dimostra scarsa simpatia per questi animali. Forse si reputa che il pericolo nel circolare sulle strade dell’Isola d’Elba, fiore all’occhiello del turismo nazionale ed internazionale, sia cosa di poco conto. Forse si pensa che i cinghiali non procurino gravi danni al sistema ambientale, vegetazionale, floristico e faunistico, dell’Isola, con la rarefazione di fiori rari o endemici e la diminuzione di avifauna nidificante sul terreno, di piccoli mammiferi e di rettili di grande importanza per il mantenimento della biodiversità. O ancora, si crede che la distruzione di centinaia di strutture tradizionali in muri a secco del nostro territorio non abbiano alcuna influenza sulla destabilizzazione degli equilibrio idrogeologici. Peccato che da molti anni sulle cronache dei nostri quotidiani non si parli di altro e che ogni giorno, nel periodo primaverile ed estivo, ci siano decine di cittadini impegnati a combattere con i cinghiali. D’altronde i numeri parlano chiaro: sulla nostra isola sono stati prelevati, in 9 mesi, circa 1000 capi, numeri da capogiro, ciò nonostante aumentano i danni causati dagli ungulati. Quindi, è del tutto evidente che siamo di fronte ad un'esplosione demografica che deve essere affrontata con metodi e sistemi emergenziali. Per questo il Comitato chiede la ripresa immediata degli interventi di controllo ad opera di personale istituzionale esteso a tutto il territorio dell’Isola, con l’utilizzo di ogni risorsa disponibile, anche attivando collaborazioni tra Enti competenti per la gestione della fauna selvatica. Al Presidente della Provincia di Livorno, all’Assessore dell’Ambiente e all’Assessore alla Caccia, Agricoltura e Sviluppo Rurale, si chiede di dimostrare che l’impegno fin ora manifestato non fosse solo parvenza, ma effettiva volontà di risolvere il problema. Che ancora una volta sia compresa la priorità di un interesse collettivo, sicurezza pubblica e tutela ambientale, è indispensabile risolvere l'emergenza cinghiale, non è più accettabile delegare la gestione di questi suini ai cacciatori, a discapito dei diritti della maggioranza degli elbani. In caso contrario, non ci resta che ricordare che ognuno dovrà assumersi le proprie responsabilità, anche di fronte alla Magistratura, qualora gravi eventi, che ci auguriamo non debbano mai verificarsi, dovessero sconvolgere la vita sull’Isola.
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