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Festa della Toscana 2008: teatro a Portoferraio

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : mercoledì, 26 novembre 2008

In scena al Teatro dei Vigilanti “Sogni dismessi, lo stabilimento Ilva di Bagnoli” protagonista Anna Meacci Una importante ricorrenza per ricordare l'abolizione della pena di morte avvenuta il 30 novembre del 1786 (per la prima volta al mondo) ad opera del Granduca di Toscana, e per ribadire l’impegno per la promozione dei diritti umani, della pace e della giustizia, elementi costitutivi dell'identità della Toscana. Quest’anno la Festa Toscana è dedicata al lavoro: oggi più che mai il punto nel quale si incrociano problemi e contraddizioni, crisi e promesse di sviluppo, ricostruzione dei valori condivisi sui quali si fonda la nostra società. Sul lavoro si scaricano tutte le patologie del mondo globalizzato: produzione, costo del lavoro, sicurezza, welfare. La serie infinita di vittime che siamo costretti a piangere quasi ogni giorno è la tragica conferma di una situazione di squilibrio nella quale la pressione competitiva colpisce inevitabilmente chi è più debole nella corsa affannosa a produrre di più e a prezzi più bassi. L’Amministrazione Comunale celebrerà la Festa della Toscana, presentando insieme alla Fondazione Toscana Spettacolo, “Sogni dismessi” di Francesco Piccolini con Anna Meacci. Al Teatro dei Vigilanti mercoledì 3 dicembre alle ore 21.15 (ingresso gratuito) andrà in scena la storia dello stabilimento di Bagnoli che si lega alla nostra storia, una fabbrica quasi mitologica, grazie a quel nome antico `Ilva`, l`isola del ferro, trapiantata nella terra del grande vulcano, sul lembo occidentale della città. Vicenda che rappresenta anche il sogno di Napoli, e il sogno di tutti: lavoro e riscatto, dignità e democrazia, onestà e partecipazione. Anna Meacci si presenta in scena nei panni di un operaio in tuta blu e scarpe da lavoro, come uno dei tanti operai, il cui prepensionamento dovuto alla dismissione dell’acciaieria, significa una catastrofe morale per una città intera. Cronaca ironica e amara che da’ voce a tante storie umane e ad un dramma che la Meacci personalizza con l’accento toscano.


anna meacci

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