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29 luglio: quale ricorrenza?

Scritto da : Elena Maestrini
Pubblicato in data : lunedì, 28 luglio 2003

Sento l’esigenza di scrivere queste due righe per ricordare un “importante” anniversario. Il 29 luglio 1883, a Predappio, nasceva un famoso personaggio, ricordato da alcuni (imbecilli?) come il più importante “statista” del novecento. Si chiamava Benito Mussolini. Niente di strano, anche i cretini nascono e muoiono, ma per chi non lo ricordasse, la data della fine di questo signore è diventata la più importante festa della Repubblica Italiana: 25 aprile 1945. Il signore in questione si è distinto (per chi conosce la Storia) per essere uno dei più famosi dittatori di tutti i tempi. E corresponsabile del più grande eccidio di massa mai verificatosi nella storia dell’umanità (la II guerra mondiale, per intenderci). Fortunatamente (oltre all’intervento degli Stati democratici) il signore in questione e il suo regime furono fermati, nel loro delirio, dalla presa di coscienza di parecchi Italiani (la maggioranza?) che crearono quella che venne chiamata Resistenza. Perché voglio ricordare, in due parole, queste cose? Perché dopo sessant’anni dalla caduta del fascismo e cinquantotto dalla fine della guerra c’è gente che ancora festeggia il compleanno dello statista in questione! O perlomeno questo succede a Marciana Marina. L’anno scorso si ritrovarono in circa 75 persone in un famoso ristorante di Marciana, con tanto di busto in gesso del “capo”, camicie nere, gagliardetti, vino nero e quant’altro. Badate bene, non nella “solita” casa privata! Tutto alla luce del sole, come se la Costituzione Italiana fosse carta igienica! E quest’anno? La festa è prevista (la cosa è sicura). Dove, non si sa. Girando nei bar di Marciana Marina si respira aria di cospirazione eno-gastronomico-politica. E sempre alla luce del sole! Che dire? L’Italia, in questo periodo, sta vivendo un periodo di intensa teatralità grazie al capocomico che metà degli Italiani ha votato come “Primo Ministro”. Ma non dimentichiamoci che anche l’altro buffone basso, pelato (il “mascelluto”) era, in teoria, solo Primo Ministro (grazie Savoia). Seguito da un gruppo di fedeli, famosi per l’ignoranza e la tendenza all’etilismo. Quello che ha combinato lo sappiamo quasi tutti (i pochi che non lo sanno potrebbero studiarlo, ammesso che sappiano leggere). Anche lui grazie a leggi speciali, a proclami razzisti, a manovre economiche da manicomio (allora esistevano). Davanti a queste cose, per quanto può importare, io mi indigno (diciamola tutta, m’incazzo!). Anche contro certa sinistra che, pur sapendo, non dice niente. Non tantissimi anni fa si gridava nei cortei e nelle piazze il migliore degli slogan: FASCISTI, CAROGNE, TORNATE NELLE FOGNE. Altro che cene di compleanno alla luce del “sole”! Ma forse è perché le fognature di Marciana Marina non funzionano molto bene, e in mare buttano quel che buttano. Evidentemente c’è qualche ritorno anche a terra. b.c. Concordiamo con molte delle cose che ci scrive questo lettore ma non concordiamo affatto con il tono che usa e con le offese che rivolge a chi non la pensa come lui, anche se costui celebra una filosofia aberrante, anche se viola con l'apologia del fascismo la prima e più importante delle leggi: la Costituzione della Repubblica Italiana. Crediamo che il fascismo che è l'elegia ed il mito della violenza della prepotenza, dell'intolleranza, lo si batta soprattutto diffondendo tra la gente il rispetto democratico, la legalità, la non violenza (anche verbale), la tolleranza. Meglio insegnare la storia ai ragazzi, parlare loro dei crimini contro l'umanità commessi da fascisti, nazisti i dittatori di segno vario. Meglio dire "ricordatevi che il ventre da cui è nato è ancora fecondo", fa ragionare più di uno slogan trucibaldo. Non ce ne voglia B.C.


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